Le applicazioni su smartphone sono diventate indispensabili per svolgere diverse e numerose azioni quotidiane, legate sia al lavoro che allo svago, che alla gestione della casa o degli impegni personali. Senza le famose “app” gli smarthphone sarebbero svuotati dalle loro funzioni principali, fra cui quella per cui sono stati creati: essere telefoni, appunto “smart”, ossia intelligenti.
Gli smartphone sono infatti stati creati pensando alle basilari funzioni di un telefonino, unite a quelle di un computer, grazie l’utilizzo di un software, o sistema operativo.
Le applicazioni più utilizzate. Non solo messaggistica istantanea e social
Sono tante le applicazioni utilizzate dall’utente medio e grazie alla migliorata capacità di memoria dei nuovi smartphone, queste sono destinate ad aumentare. Non solo messaggistica istantanea (ormai indispensabile per le comunicazioni) e social per i momenti di svago, ma anche e soprattutto videogame. Fra questi, i più giocati su mobile sono sicuramente Fortnite e Apex Legends, ma in generale l’aumento del mobile gaming, sta facendo rivedere le regole di mercato alle software house sviluppatrici. Emblematico è il caso di FIFA, il gioco di calcio più amato che ha dedicato agli appassionati una versione mobile gratuita.
Ancora, vi sono giochi, come ad esempio quelli stile casinò che stanno sostituendo gli ambienti di gioco reali in favore del virtuale, come ad esempio starbust. Non un andamento anomalo se pensiamo che è in aumento anche il tempo che l’utente medio passa online.
Sicuramente sul podio delle applicazioni più utilizzate troviamo la famosa app di messaggistica istantanea “Whatsapp”, di proprietà del colosso statunitense Meta.
WhatsApp permette a miliardi di utenti in tutto il globo (attualmente conta 2 miliardi di utenze attive) di scambiarsi messaggi istantanei senza limitazioni. È diventata un’app talmente utilizzata da rivelarsi quasi indispensabile nella vita di ogni giorno per tutti noi, tanto da essere spesso installata di default sui nuovi smartphone.
WhatsApp nel tempo si è arricchita di funzioni e della crittografia end-to-end in seguito le polemiche emerse per alcuni comportamenti del colosso Meta (proprietario di WhatsApp) in materia di protezione dei dati personali dei suoi utenti.
La crittografia end-to-end è un sistema di comunicazione, grazie al quale soltanto le persone che stanno comunicando fra loro possono leggere i messaggi che si stanno scambiando.
Di recente, questa applicazione permette anche la funzione di invio messaggi a noi stessi, che può avere numerose sfaccettature utili, come ad esempio il conservare un documento o riguardarlo ed averlo sempre a disposizione, prima di condividerlo.
Oltre le app di messaggistica, troviamo sicuramente i social network al secondo posto e primo fra tutti Instagram. Quest’app sta venendo però velocemente avvicinata dal social cinese Tik Tok, un vero cult per la generazione Z.
Sia Instagram che Tik Tok sono social ad alto impatto visivo, che permettono diverse forme di interazione fra utenti. Centrali sono i reel, ossia brevi video che possono trattare argomenti più disparati, esibizioni canore e balletti. Proprio di recente però, questi sono stati al centro dell’attenzione mediatica, in quanto per un mancato accordo SIAE- Meta, sono stati spogliati dai brani musicali a fargli da colonna sonora sul social Instagram; E Si sa un reel senza musica non è la stessa cosa!
La rivoluzione tecnologica (e sociale) passa dalle applicazioni
Come accennato quindi, le app sono diventate indispensabili per svolgere diverse azioni quotidiane, come la comunicazione, oppure la gestione della propria casa e della propria salute, se pensiamo per esempio alle utenze come luce e gas, le quali oggi sono pagabili comodamente con un click da applicazione, la quale ci permette anche un maggiore e semplificato controlli dei costi. Vi è poi il discorso salute e benessere, che sta trovando grande respiro nella rivoluzione tecnologica alla quale le app stanno prendendo ampiamente posto.
Molte applicazioni sono infatti legate all’ambito wellness, un ambito molto più ampio che la salute intesa come cura, ma parliamo di app dedicate al monitoraggio dei passi quotidiani, dei cibi, delle ore di sonno e così via.
Se pensiamo quindi agli innumerevoli campi di azione ai quali le applicazioni ci permettono di accedere, è corretto parlare di rivoluzione tecnologica oltre che di evoluzione. Questo perché stiamo letteralmente modificando le nostre abitudini, che implicano sempre meno contatti reali e spostamenti fisici.
Questo cambiamento epocale che collega l’uomo alla “macchina” è focalizzato sull’oggetto di più larga diffusione al mondo: lo smartphone.
In poco tempo il mercato della telefonia si è arricchito di nuovi fornitori come il marchio Xiaomi che sta spopolando in Italia anche per i suoi prezzi competitivi. Lo smartphone è infatti il mezzo più utilizzato e anche nei Paesi poveri del mondo è molto più facile reperire un telefono che non le risorse alimentari.
Un mondo quindi che si sta rivoluzionando e basando la propria esistenza sul digitale, del quale le applicazioni sono le principali protagoniste.
Esistono poi studi a dir poco inquietanti, che mostrano come l’utilizzo massivo di smartphone stia anche modificando qualcosa di più “insito” in noi, rispetto le relazioni sociali già citate; parliamo della nostra postura fisica. Secondo questo studio infatti, sembrerebbe che il tessuto osseo intorno al collo stia crescendo per uno sbilanciamento della postura “in avanti”, verso gli schermi che incantano miliardi di utenti ogni giorno. Vi sono poi vere e proprie sindromi come il text neck” e “texting thumb”, nuove malattie legate all’utilizzo compulsivo degli smartphone.
Ci domandiamo come sarà il futuro degli esseri umani, ma dobbiamo tenere sempre a mente che si per sé la tecnologia non è né buona né cattiva, ma sta a noi il corretto utilizzo di questa.
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