In molti non si sono magari resi conto di cosa significhi, e magari non si sono neanche resi conto che le fatture telefoniche e di altri gestori, arrivino più volte all’anno rispetto al solito.
Eppure, da quasi due anni, la fatturazione di SIM e telefoni fissi scala a 28 giorni e non più al mese: sembra irrilevante, forse, ma il primo dato del 2016, ci dice che abbiamo regalato, senza servizi aggiunti, 1,19 miliardi alle compagnie telefoniche. Soldi letteralmente prelevati senza farci accorgere, dalle nostre tasche.
E manca ancora il dato sulle ricaricabili.
Il Commissario AGCOM Antonio Nicita si è espresso così: “Abbiamo notato che la bolletta emessa su 28 giorni non ha comportato una fuga dei clienti dalle aziende malgrado queste siano responsabili di un così marcato aumento dei prezzi. Ci troviamo di fronte a un caso di ‘anelasticità al prezzo’ in un contesto oligopolistico. Sembra che i consumatori non abbiano compreso a pieno i significati e le implicazioni della manovra tariffaria; non hanno colto cioè che sono stati investiti da una crescita significativa dei prezzi. E sono rimasti fermi, senza reagire in alcuna maniera”.
Queste parole sono vere a metà però, perchè nel giro di 15 giorni, praticamente tutti gli operatori italiani sono passati a fatturazione a 28 giorni, quindi la scelta di cambiare operatore, sarebbe stata inutile.
Il commissario, sta puntando quindi al fatto che sebbene aumentare le tariffe e trovare modi per aumentare il fatturato sia legittimo, in questo caso ci si è basati sulla distrazione degli utenti e sulla mancanza di fattori che potessero far comprendere il sistema. Già un mese fa, infatti, L’AGCOM alzave la voce contro gli operatori di telefonia che si ostinano a fatturare ogni 28 giorni, incassando così 13 mensilità alla faccia nostra.
“Guardiamo con fiducia al Parlamento perché ci doti di armi più efficaci e appuntite“. L’AGCOM è stanca di essere disarmata di fronte alle continue violazioni attuate dagli operatori.”
Infatti, come sanzioni, si parla di al massimo 1 milione e 160mila euro di sanzione, per operatore, contro appunto 1 miliardo 190 milioni di euro incassati; che è ridicolo. Tim, Vodafone, WindTre e Fastweb che sono al centro dell’indagine AGCOM probabilmente saranno sanzionate entro fine anno o nel 2018, ma in ogni caso, non verranno minimamente scalfitte.
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