Premettiamo: questa review risulterà più breve e meno discorsiva del solito per un motivo semplice: abbiamo già analizzato i tre dissipatori nelle loro controparti “standard”.
Ai link riportati, potete leggere le specifiche tecniche e vedere le foto dei suddetti dissipatori, che sono identici a quelli testati oggi se non per una particolarità: gli heatsink SE-AM4 portano con sé solo l’hardware per montarli su AM4, mancando quindi dei soliti bracket per LGA 115x, 20xx e AMD AM2/3+ e FM2+. Inoltre, acquistando i dissipatori SE-AM4, non si avrà diritto ai bracket per altre piattaforme, a differenza delle versioni tradizionali che invece garantiscono questo “privilegio”, a fronte però di un prezzo superiore.
La configurazione utilizzata per i test è la seguente:
CPU | AMD Ryzen 7 1800X |
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Heatsink |
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Mainboard | ASRock Fatal1ty X370 Professional Gaming |
RAM | Corsair Vengeance LPX DDR4 3000 MHz 16 GB |
VGA | MSI Radeon RX 470 Gaming 4G |
Sound Card | Creative SoundBlaster E5 DAC & AMP |
HDD/SSD | Patriot Hellfire 240 GB M.2 NVMe SSD |
PSU | Corsair AX1500i Digital PSU |
Case | Be Quiet! Dark Base Pro 900 |
Monitor | Acer CB280HK 4K Display |
Keyboard | Corsair Gaming STRAFE RGB Cherry MX Silent |
Mouse | Razer Naga Hex V2 |
OS | Windows 10 Pro x64 Creators Update |
La situazione sulle temperature è un po’ particolare su Ryzen, in quanto per le CPU con suffisso X (nel nostro caso, il 1800X), c’è un offset dinamico di 20 °C. Per ovviare a tale problema, aspettando che OCCT riporti le temperature già con l’offset, inseriremo nei grafici i valori effettivi delle temperature, valori che, in soldoni, si ottengono sottraendo 20 °C a ciò che i software di monitoring rilevano.
La temperatura ambiente durante i test si è mantenuta intorno ai 24 °C; non avendo però modo di controllare attivamente la temperatura della stanza in cui vengono effettuati i test, considerate un margine di errore di +/- 1 °C.