Di seguito le specifiche tecniche delle Razer Nari Wireless; per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare il sito del produttore (Razer):
Andando a guardare la tabella delle specifiche tecniche, nel cuore delle Razer Nari troviamo dui driver al neodimio da ben 50 millimetri, un must quando si tratta di creare cuffie con accuratezza audio elevata, grazie alla capacità delle membrane più larghe di riprodurre meglio un range di frequenze più ampio. Il range di risposta in frequenza è il classico 20 Hz – 20 kHz, ovvero i limiti dell’orecchio umano (anche se alcune cuffie di grado più elevato, come le Aurvana Trio precedentemente recensite, gestiscono un range superiore), mentre un’impedenza di 32 Ω e una sensibilità di 107 dB indicano un buon range dinamico di volume, con le cuffie che raggiungono un livello di riproduzione particolarmente fragoroso.
Particolarità dei padiglioni è, innanzitutto, la loro forma ovale, come visto precedentemente sulle Razer Kraken V2 (da noi recensite QUI alcune settimane fa), che meglio si adatta alla tipica forma dell’orecchio (che di certo non è circolare come la maggior parte dei padiglioni delle cuffie), con all’interno memory foam e gel rinfrescante, che consentono l’utilizzo prolungato delle cuffie senza sudare od arrivare a mal di testa per il troppo calore “intrappolato” al loro interno. Il peso delle Nari, infatti, è tutt’altro che contenuto, complici soprattutto i materiali (e la batteria interna), che dalle precedenti ManO’ War non ereditano per fortuna niente: ci troviamo di fronte, infatti, ad un headset in magnesio e plastica solidissima ma comunque abbastanza flessibile da non farle implodere qualora, inavvertitamente, doveste lanciarle contro il muro in preda all’ira per i troll di turno o dovesse cadere per terra.
Insomma, un bel passo in avanti in qualità costruttiva.
Oltre ovviamente all’opzione Wireless via Radiofrequenze a 2.4 GHz (la banda più abusata del mondo, tra Bluetooth, WiFi, 4G e RC) tramite il ricevitore dedicato (che all’occorrenza può essere riposto all’interno di una cavità apposita nel padiglione destro), sarà possibile utilizzare le cuffie anche in modalità analogica tramite relativa porta jack 3.5 millimetri e cavo in dotazione TRRS, consentendovi di usare le cuffie con qualsiasi console e/o dispositivo mobile.
Qualora vogliate utilizzarle comunque in Wireless ma su console, solo la PS4 sarà compatibile, e gli effetti di illuminazione non saranno, ovviamente, controllabili.
Riportando l’attenzione sui padiglioni, su quello destro troviamo, oltre a suddetto alloggio per il ricevitore radio, la rotella del volume principale, mentre su quello sinistro troviamo gran parte dell’elettronica, tra cui il tasto per mutare il microfono, la rotella che gestisce il bilanciamento tra “Game Volume” e “Chat Volume”, il tasto di accensione, il jack audio, il LED di funzionamento (e indicatore carica) e la porta micro USB per la ricarica delle cuffie. Troviamo inoltre il boom microphone che volendo scompare all’interno del padiglione stesso, con un LED rosso sulla sua estremità qualora fosse mutato, per un’indicazione visiva della sua disattivazione.
Proprio parlando del microfono, esso presenta un range in risposta particolarmente contenuto, tra i soli 100 Hz e 6.5 kHz, arrivando un po’ “short” sul fronte delle frequenze più alte. Basti pensare che già le Kraken Pro V2, cuffie decisamente più economiche, presentano un range che va da 100 a 10 kHz. Vedremo nel test del microfono come si comporta e come questo range meno ampio influenzerà la qualità di trasmissione.
L’autonomia dichiarata è di 14 ore se si utilizza l’illuminazione Chroma (gestibile tramite Synapse), mentre si attesta a 20 qualora non la utilizziaste, ottimi risultati visto che le ManO’War raggiungevano rispettivamente 12 e 16 ore in tale campo.
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