Di seguito le specifiche – particolarmente sostanziose – dello Swiftech H240 X2 Prestige oggi recensito. Per ulteriori info vi rimandiamo al sito ufficiale:
Una lista non indifferente di componenti e specifiche, ovviamente, visto che a conti fatti lo Swiftech H240 X2 Prestige è un sistema a liquido custom che potete assemblare voi stessi.
Ovviamente, il totale delle componenti acquistate sarà più caro rispetto all’AIO stesso, pertanto questo “package” presenta il vantaggio di essere non solo pre-montato, ma anche più economico.
Il waterblock è l’Apogee XL2, penultimo nella gerarchia di Swiftech (recentemente affiancato dall’Apogee SKF) e caratterizzato da un top trasparente e illuminazione a LED “RGB”. Le virgolette sono dovute visto che i colori selezionabili sono quelli base (rosso, verde, blu, giallo, azzurro, bianco e viola) tramite lo splitter incluso in bundle. Tale splitter è inoltre responsabile della gestione “RGB” del radiatore, che su di esso monta un piccolo reservoir ed integra la pompa in esso, la quale ha specifiche vicine (ma non troppo) all’MCP35X, con consumi decisamente più contenuti (fermandosi a 6W).
Scomponendo il nome:
- H = Sistema a liquido
- 2 = numero di ventole
- 40 = 140 mm
- X2 = Serie
- Prestige = versione di fascia alta
Capiamo di avere un radiatore da 280 millimetri e due ventole da 140 mm, e qui troviamo una delle differenze sostanziali tra la versione “liscia” e quella “Prestige”: non troviamo le solite Helix di Swiftech, ma le Noiseblocker eLoop con la capacità di spostare circa 120 CFM ciascuna, un valore di non poco conto quando associato ad una pressione statica di circa 2.3 mmH2O. La rumorosità è anch’essa contenuta, anche se i consumi non sono proprio parchi, con 3.6W (0.3A) assorbiti da ogni ventola.
Altra modifica sostanziale è il fatto che troviamo raccordi a compressione invece che tubi e clamp, ma a dirla tutta si ferma qui la serie di differenze; la presenza di raccordi a compressione Lok-Seal, però, permette di espandere il loop, cosa che con la versione “non-Prestige” non è propriamente fattibile, a meno di non danneggiare irrimediabilmente il sistema.