Abbiamo poi proceduto a riempire il drive al 50%, in modo da testare l’SSD in uno scenario più vicino all’utilizzo reale, e abbiamo ripetuto tutta la nostra suite di test:
ATTO Disk Benchmark
Riempiendo l’SSD al 50%, sfortunatamente, abbiamo iniziato a riscontrare importanti perdite di velocità, come lo screenshot di ATTO riesce a dimostrare facilmente: dopo i test con file da 4 MB le velocità sono completamente instabili. Ripetere il benchmark 6 volte (anche dopo vari reboot) ha dato sempre valori diversi. La cache SLC dinamica e la piccola cache DRAM iniziano a sentire il peso dei GB occupati.
Crystal Disk Mark 5.5.0
Torniamo su CrystalDiskMark, testando il drive al 50% di capacità:
Ancora una volta, riempiendo il disco al 50%, le velocità di scrittura (specie coi file da 4 KB) subiscono una frenata importante, almeno con file di tipo non comprimibile, mentre coi file compressible il drive mantiene gran parte delle prestazioni rilevate da vuoto.
AS SSD Benchmark – Copy Benchmark – Compression Benchmark
Stranamente, il punteggio vede un aumento importante, specie nella velocità di scrittura sequenziale, comportamento ancora una volta anomalo che ha fatto sì che il benchmark segnasse velocità diverse anche se eseguito più volte. Dubbiosi sulla nostra metodologia di test, abbiamo anche provveduto a ri-svuotare il drive ed eseguire i benchmark, rilevando velocità identiche a quanto rilevato in prima misurazione. Si tratta molto probabilmente di un problema di ottimizzazione del firmware, fattore essenziale specie per gli SSD di taglio più piccolo.
Anvil’s Storage Benchmark
Scendere da 11400 punti a 9900 è un gran bel colpo, specie considerando che gran parte degli SSD testati su questa nuova piattaforma ha di solito perso soltanto il 2-5% dei punti, non il 15%. A risentirne, le velocità coi file più piccoli, risaputamente più impegnativi da gestire per i controller, specie in situazioni di carico elevate, come in questo caso.
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