Bioshock Infinite (DX 11)
Continuiamo con Bioshock Infinite, che ci mette nei panni di Booker DeWitt, un investigatore privato, un tempo agente Pinkerton, incaricato di ritrovare una ragazza, Elizabeth, tenuta prigioniera a Columbia, una fantomatica città sospesa nei cieli, dove le modifiche genetiche sono considerate veri e propri beni di lusso. Per la prima volta nella serie di Bioshock, il personaggio ha un volto, un nome ed una storia precedente al gioco, che verrà svelata con l’avanzare della partita.
Il gioco supporta le API DirectX 11, con le quali supporta tecnologie quali: High Definition Ambient Occlusion, Contact Hardening Shadows e Diffusion Depth of Field. È implementato inoltre il supporto all’FXAA (anti-aliasing ad approssimazione rapida) ottimizzato per l’utilizzo su SM 5.0. Il gioco è ottimizzato per architetture AMD, in quanto parte del programma AMD Gaming Evolved.
Metro Last Light Redux (DX 11)
Dopo l’incredibile successo di Metro 2033, ecco che fa capolino sugli schermi dei nostri PC il suo successore, Metro Last Light, basato sul romanzo Metro 2034 di Dmitry Glukhovsky, che vede il mondo alle prese con i postumi di una terza guerra mondiale atomica, con tutto ciò che ne consegue: la popolazione ancora in vita in Russia si è trasferita nella famigerata metropolitana russa, dotata di 298 km di binari e tunnel sotto Mosca.
Ancora una volta, il giocatore rivestirà i panni di Artyom, per impedire una guerra civile che potrebbe portare alla fine il genere umano. Tecnicamente parlando, il gioco è incredibilmente pesante, sia per poligoni a schermo che per requisiti, facendo uso di tutte le tecnologie introdotte dalle DirectX11: Depth of Field, HDAO, Tessellation e real-time Motion Blur. Il gioco è ottimizzato per schede video NVIDIA, dato il supporto all’NVIDIA PhysX e in quanto parte del programma NVIDIA – The Way It’s Meant To Be Played.
Middle Earth: Shadow of War (DX 11)
Shadow of War riprende la storia esattamente dove s’interrompe quella di Shadow of Mordor, con il nostro amico ramingo, Talion, alle prese con Shelob (per capirci, il ragno gigante che avvelena Frodo e quasi riesce a mangiarlo ne Il Signore degli Anelli), che rapisce Celebrimbor (entità del fabbro degli anelli fusa con Talion) e chiede in riscatto un nuovo anello appena forgiato e libero dalla corruzione di Sauron. Anche questo titolo si fregia degli NVIDIA GameWorks, non facendo riportare differenze sostanziali con il gioco precedente, anche se in linea di massima servirà una scheda top di gamma per poter giocare in 4K alla qualità massima, a differenza di Shadow of Mordor che se la cavava con schede di fascia leggermente inferiore:
Grand Theft Auto V (DX 11)
Grand Theft Auto. Una saga che affonda le sue radici nel sangue e nella violenza in visuale dall’alto e 2 dimensioni, e che nell’ultima iterazione, attesa per ben 8 lunghissimi anni dagli utenti PC. Nel 2015, dopo ben 8 anni di attesa (per gli utenti PC), GTA V ha visto la luce sugli schermi dei computer di tutti i videogiocatori, distruggendo record su record in vendite e profitti.
Un approccio totalmente diverso, quello per la storia: tre personaggi controllabili, ognuno più folle dell’altro, tra mafia, sparatorie, esplosioni e rapine spettacolari. Il gioco è ottimizzato per schede video NVIDIA, presentando il supporto a tutti i GameWorks dell’azienda eccezion fatta per gli Hairworks. Ad alte risoluzioni, il gioco è un vero e proprio campo di battaglia dove testare le schede video più potenti:
Far Cry 5 (DX 11)
Una contea negli Stati Uniti, Hope County, è finita nelle “grinfie” di un predicatore, Joseph Seed, e della sua famiglia, autori della creazione del “Project at Eden’s Gate”. Il nostro ruolo è ripulire Hope County dalla loro influenza, prendendo i panni del vice sceriffo della contea (e infatti verremo chiamati “Vice” durante tutto il gioco, senza avere un vero e proprio nome), con un’impostazione simile a quella del più recente Ghost Recon: Wildlands, con diverse zone controllate dai vari figli di Joseph (e da lui stesso), dovendo smantellare regione dopo regione tutte le forze avversarie.
Il gioco è basato su NVIDIA GameWorks e sfrutta le DirectX11 nel modo migliore possibile, con un’incredibile resa in HDR e con paesaggi e gameplay mozzafiato. Un gioco incredibilmente divertente e, fortunatamente per noi, ottimo indice di prestazioni per le schede video:
Ghost Recon: Wildlands (DX 11)
Ghost Recon: Wildlands, il più recente titolo della saga creata ispirandosi ai romanzi dell’ormai passato a miglior vita Tom Clancy, rappresenta forse uno dei migliori giochi della saga, grazie al gameplay completamente rinnovato rispetto al passato, alla grafica avanzatissima, ad una balistica credibile e ad una storia che risulta interessante e mai noiosa. Ci troveremo alle prese con un cartello di droga diffuso in Bolivia, nel Luglio del 2019, nei panni della Delta Company, primo battaglione, 5° gruppo delle forze speciali. I Ghosts, ovviamente.
Il gioco presenta la più recente iterazione dell’AnvilNext Engine, motore grafico che affonda le radici nello Scimitar, che ha mosso Assassin’s Creed e il remake di Prince of Persia del 2008, questo evolutosi poi nell’Anvil, poi AnvilNext, ed infine AnvilNext 2.0, facendo da base a tutti i giochi della saga di Assassin’s Creed, dei giochi basati sulle storie di Tom Clancy (incluso Rainbow Six: Siege) e For Honor, occupandosi di gestire grafica, fisica e AI fino a 3000 personaggi non giocabili contemporaneamente. COnsiderando l’estensione della mappa di GR:W e la quantità di nemici che dovremo far fuori, sembra essere stata la scelta giusta. DirectX 11, NVIDIA Gameworks (con particolare attenzione agli effetti di illuminazione e ombre) e un gameplay pazzesco per questo gioco:
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