I dischi utilizzati: Seagate Ironwolf e Ironwolf Pro
Prima di cominciare, vogliamo parlarvi dei dischi rigidi utilizzati, e dell’integrazione che essi hanno con ADM, il software dei NAS ASUSTOR.
Abbiamo utilizzato 1 Seagate Ironwolf da 4TB (ST4000VN008), con velocità di rotazione di 5400 RPM e velocità di lettura e scrittura dichiarate di 180MB/s. ASUSTOR ci ha fornito questo disco in quanto con i modelli da 4TB in su il NAS fornirà informazioni dettagliate sullo stato di salute dell’HDD:
Potrete così leggere i dati S.M.A.R.T., conoscere il numero di serie del disco senza bisogno di smontarlo, la capacità e la temperatura di funzionamento. Cliccando su Disk Doctor, avremo informazioni ancora più precise:
Con alcuni dischi, poi, sarà possibile acquistare una speciale garanzia che permetterà manutenzione avanzata e recupero dei dati a partire da 5 anni dall’acquisto. Potrete poi eseguire o pianificare scansioni sia per lo stato dello S.M.A.R.T. che per rilevare eventuali blocchi danneggiati.
In seguito, abbiamo utilizzato una coppia di dischi Seagate Ironwolf Pro da 2TB ciascuno (ST2000NE0025), con il NAS che riporta ancora una volta una serie di informazioni vitali. Questi dischi hanno una velocità di rotazione di 7200 RPM e velocità di lettura e scrittura di 195 MB/s.
Il primo avvio
Dopo il primo avvio e la configurazione iniziale, il NAS inizializzerà il volume scelto. In questo caso, abbiamo cominciato con i test con la configurazione RAID 1, il che ha richiesto pochissimi minuti (grazie alla elevata potenza del processore e alla velocità dei dischi utilizzati).
Anche in questo caso, il set di app a disposizione è davvero vastissimo, e questi screenshot fanno capire di cosa parliamo:
Come potete immaginare, spiegare ogni singola app richiederebbe pagine e pagine di testo, quindi vi rimandiamo alla user guide del produttore per l’AS5202T.
Per testare le prestazioni, abbiamo fatto affidamento su CrystalDiskMark, che nella versione 5.5.0 sembra essere rimasto l’ultimo benchmark contemporaneamente affidabile e compatibile con Windows 10.
Prestazioni
Cominciamo con i test utilizzando il RAID 0 (striping), dove teoricamente dovremmo registrare le massime prestazioni possibili, visto il ridotto carico sulla CPU e la semplicità dell’array:
A seconda che disponiate di connettività 1 o 2.5GbE, il NAS è in grado di saturare la banda disponibile, con il processore che in RAID 0 non presenta alcun collo di bottiglia. Ricordiamo che la connessione GbE permette velocità massime teoriche di 125 MB/s, mentre quella da 2.5GbE consente velocità di trasferimento massime di 312.5MB/s.
Si tratta di velocità teoriche, però, e dovendo considerare anche l’overhead (ovvero tutta quella parte di banda che si occupa di mantenere integro il flusso di dati), possiamo confermare che queste sono le velocità massime che si possono ottenere sui rispettivi standard.
Utilizzare il RAID 0 però rende il NAS veloce ma poco sicuro, andando contro lo scopo principale di un’unità di archiviazione di rete. Per questo, abbiamo testato le prestazioni anche in modalità RAID 1, dove la sicurezza è garantita da una ridondanza 1:1 per il disco installato:
Anche in questo caso, con la connessione impostata su velocità GbE (1 Gbps) il RAID 1 consente di saturare tutta la banda passante.
Discorso diverso, ovviamente, utilizzando la più veloce e moderna connettività 2.5GbE: se in lettura la velocità massima è garantita (visto che in RAID 1 i dati vengono letti in parallelo su entrambi i dischi, raddoppiando quindi la velocità di un singolo disco), in scrittura la velocità massima che riscontriamo equivale, ovviamente, a quella di un singolo disco.
Quasi 200 MB/s in scrittura e quasi 300 MB/s in lettura sono davvero tanti per un NAS a 2 bay, specie considerando che il suo target è un’utenza che fa dello streaming di contenuti l’utilizzo principale.
Ricordiamo infatti che il NAS dispone di una porta HDMI 2.0a, che permette di effettuare lo streaming dei contenuti provenienti dalle principali piattaforme: Twitch, YouTube Gaming, Facebook Gaming per il mercato occidentale e King Kong e Douyu per quello orientale, il tutto tramite StreamsGood, l’app proprietaria di ASUSTOR che consente anche di condividere in rete i file multimediali tramite il protocollo DLNA con Smart TV e dispositivi compatibili.
Rumorosità
Abbiamo infine misurato la rumorosità del NAS con un fonometro TROTEC SL300, regolando la velocità della ventola su Low, Medium, High e ovviamente anche lasciandola in Auto:
Se in modalità Auto (e Low) la rumorosità è rimasta pari a quella ambientale, con soli 32 dB(A) generati, impostando la velocità sul preset Medium ha portato il rumore a circa 37 dB(A), non particolarmente fastidioso e più che accettabile in un ambiente living.
Selezionando invece il preset High, la rumorosità ha sfiorato i 50 dB(A), rendendo scomodo il consumo di contenuti multimediali visto il disturbo generato. Non è comunque un problema, visto che difficilmente la ventola arriverà a tali velocità, dato il ridotto consumo energetico della CPU montata.
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