Uno dei cambiamenti più importanti di Ryzen 3000, insieme alla μArchitettura migliorata, è la gerarchia generale della cache. I nuovi chiplets ospitano CCX dotati del doppio di cache L3, da 8 MB a 16 MB.
Con l’introduzione poi del die I/O centralizzato, che ospita il nuovo memory controller, ci sono ovviamente penalità in termini di latenza sulla memoria e delle prestazioni dei processori in generale.
Soprattutto sul fronte del memory controller, AMD ha detto di averlo ridisegnato da zero, portando il supporto a moduli DDR4 ben più veloci, aumentando il supporto a default, infatti, da 2933 MHz della serie 2000 a ben 3200 MHz per Zen 2 e Ryzen 3000.
AMD ha rilasciato una slide parecchio interessante sul fronte del supporto alle nuove frequenze di memoria supportate, che vanno ben oltre i 3200 MHz ufficiali, con AMD che dichiara che i nuovi controller sono capaci di gestire in semplicità più di 4200 MHz tramite overclock. C’è però la magagna: per poterlo fare, sopra i 3600/3800 MHz, il controller di memoria cambierà il rapporto RAM:Infinity Fabric da 1:1 a 2:1, dimezzando di fatto la frequenza di quest’ultimo.
Sebbene non si venga a creare un collo di bottiglia nella banda che collega la RAM ai core, visto che la nuova microarchitettura di fatto raddoppia l’ampiezza di banda dell’IF a 512 bit, ciò aggiunge comunque un significativo numero di cicli di clock alla latenza complessiva delle memorie, e quindi per la maggior parte dei carichi di lavoro, andrete meglio rimanendo sotto i 3600 MHz con un rapporto RAM:IF di 1:1. Ovviamente, potrete rimanere allo stesso rapporto anche a frequenze superiori, manualmente, ma la stabilità del sistema ne risentirà, visto che, di fatto, starete overclockando l’IF.
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