Ad essere del tutto sinceri, ho speso diversi giorni cercando di trovare un overclock decente e stabile con questi moduli sull’abbinata 1800X + Crosshair VI Hero, scheda madre di ASUS che al momento vanta uno tra i BIOS più avanzati e migliori nella gestione delle RAM, grazie all’adozione (prematura rispetto agli altri brand) del codice AGESA 1.0.0.6 (AMD Generic Encapsulated Software Architecture) che, oltre a introdurre tutta una serie di nuove features come la PCIe Virtualization, estende i limiti di overclock delle memorie, sbloccando moltiplicatori fino a 40x, con una frequenza massima teorica, tenendo il BCLK a 100.0 MHz, di 4000 MHz. Ovviamente, tutto si rifà alla cosiddetta Silicon Lottery, ovvero alla fortuna bel beccare una combinazione di IMC (Integrated Memory Controller) fortunato e RAM capaci di raggiungere tali frequenze.
Purtroppo per la piattaforma Ryzen, la stabilità non è ancora assicurata con BCLK elevati e moltiplicatori sopra 32.00x, almeno con raffreddamento ad aria/liquido, e così il risultato migliore che abbiamo raggiunto è questo:
Ebbene sì, abbiamo raggiunto l’eccezionale frequenza di 3760 MHz! Certo, abbiamo dovuto abbassare incredibilmente le latenze, ma è il prezzo da pagare su Ryzen, visto che le memorie sono sempre impostate in modalità 1T, causando maggiori problemi per quanto riguarda la stabilità. Il risultato è visualizzabile QUI, dove potete verificare che è stato ottenuto da noi per la review.
Abbiamo anche raggiunto altri risultati, come ad esempio 2933 MHz 18-18-18 o 2666 16-16-16, ma rispetto ai 2400 MHz 15-15-15 hanno portato poche se non nessune prestazioni “extra”, e come avrete già visto dai grafici, la differenza con kit di simile taglio e frequenza è davvero irrisoria, tranne con qualche benchmark sintetico (e quindi, comunque, lontano dalla realtà e dall’utilizzo quotidiano) particolarmente sensibile alle memorie.
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