La sezione di alimentazione della X299 Taichi CLX purtroppo sa di già visto, con una configurazione (6×2)+1 rispettivamente per VCCIN e VCCSA (vCore e System Agent), con degli Intersil ISL99227B da 60 A ciascuno gestiti da un controller, anch’esso Intersil, ISL69138, che può gestire un massimo di fasi pari a 7. In questo caso, quindi, viene utilizzato appieno.
Il doubling delle fasi avviene tramite 6 Intersil ISL6617, lasciando thermal e load balancing alle fasi stesse.
Il sottosistema delle memorie è alimentato tramite quattro fasi Fairchild FDPC5030SG da 35 A, pilotate da una coppia di controller UPI uP1674P in configurazione 2+0, più che sufficienti per pilotare 8 moduli DDR4 anche ad alta frequenza o anche sotto azoto.
Ricordiamo infatti che la X299 Taichi CLX dispone sia di hardware che software capaci di overclock sotto LN2. Sono presenti inoltre due connettori EPS con pin di tipo “solid”, capaci di sopportare ben 480 W ciascuno.
Ecco quindi una tabella che indica l’efficienza delle fasi, con i valori di output di calore generato a seconda del carico:
VCore | Frequenza Switching | Ampere | Calore |
1.2 V | 400 kHz | 100 A | 11 W |
1.2 V | 400 kHz | 150 A | 15 W |
1.2 V | 400 kHz | 200 A | 19 W |
1.2 V | 400 kHz | 300 A | 30 W |
1.2 V | 400 kHz | 400 A | 48 W |
1.2 V | 400 kHz | 500 A | 70 W |
1.2 V | 400 kHz | 600 A | 83 W |
1.2 V | 400 kHz | 720 A | 121 W |
La sezione di alimentazione può arrivare ad erogare fino a 720 A di corrente, e nonostante il 10980XE sia una CPU energeticamente molto affamata, si può dire che sia più che adatta a gestire un processore del genere anche in situazione di overclock sotto azoto.
Per quanto riguarda un utilizzo in daily, i dissipatori in alluminio installati sono collegati tramite una heatpipe, e non presentano una massa particolarmente elevata, pertanto raccomandiamo una sufficiente ventilazione della zona socket, onde evitare che si manifesti il fenomeno di thermal throttling per il surriscaldamento.
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