Di seguito, il grafico delle temperature raggiunte dal Noctua NH-P1 sia in configurazione passiva che in configurazione attiva con l’ausilio di una Noctua NF-A12x25 LS-PWM:
Non c’è certamente da stupirsi per le temperature raggiunte dal P1 con il nostro 3700X: se con il test di carico CPU-Only il processore raggiunge 75 °C con una T. Ambientale di circa 20 °C, con il test di carico ben più impegnativo “CPU+FPU” di AIDA 64 assistiamo ad un severo fenomeno di throttle, ovvero una riduzione delle frequenze di funzionamento che si attiva automaticamente una volta superata la temperatura di 82 °C sui processori AMD Ryzen serie 3000. Le frequenze, infatti, si sono fermate a circa 4100 MHz nel primo test e a 3900 MHz nel test più impegnativo, con un calo di circa 125-150 MHz rispetto agli altri dissipatori testati.
Come già detto, non c’è da meravigliarsi, visto che l’obiettivo principale di un dissipatore passivo è quello di permettere il corretto funzionamento del processore in assoluta silenziosità, a discapito naturalmente di temperature e frequenze operative. C’è comunque da dire che nonostante la totale passività del dissipatore, esso ha presentato prestazioni davvero vicine al più piccolo esponente della lineup di Noctua, l’NH-L9a, pensato per sistemi ITX dalle dimensioni incredibilmente compatte.
Sempre considerando che tali temperature sono state raggiunte nel silenzio più assoluto, non possiamo proprio dir nulla a riguardo delle performance dell’NH-P1.
Con l’utilizzo di una Noctua NF-A12x25 LS-PWM, invece, c’è un drastico calo delle temperature, che fanno segnare circa 8 °C in meno rispetto all’utilizzo passivo ed il ritorno delle frequenze operative a circa 4225 MHz durante il test “CPU” e circa 4050 MHz durante il test “CPU+FPU” di AIDA 64.
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