Abbiamo deciso di utilizzare un approccio più pratico per l’analisi in overclock delle RAM, registrando i risultati raggiunti in alcuni programmi che rappresentano diversi scenari d’utilizzo.
Iniziamo col dire che, con i nostri test, siamo riusciti ad ottenere le seguenti combinazioni di frequenze, latenze e tensioni operative:
- DDR4-3600 14-14-14-34 1T tRC 52 1.45v (Infinity Fabric a 1800 MHz 1:1)
- DDR4-3866 16-16-16-36 1T tRC 56 1.45v (Infinity Fabric a 1933 MHz 1:1)
- DDR4-4000 16-18-18-38 1T tRC 56 1.45v (Infinity Fabric a 2000 MHz 1:1)
Abbiamo anche provato a spingere le RAM a frequenze più elevate, ma ciò ha comportato un’impostazione dell’Infinity Fabric con rapporto 1:2, peggiorando le latenze e di conseguenza le prestazioni, nonostante un aumento delle frequenze che ha raggiunto i 4400 MHz.
AIDA64 Memory Benchmark
Cominciamo con il test che mostra maggiormente le differenze ottenute ai vari settings, con il Memory Benchmark di AIDA64:
Abbassare leggermente le latenze, mantenendo inalterata la frequenza, non ha portato ad incrementi significativi della bandwidth a disposizione del processore, mentre già salendo a velocità DDR4-3866 notiamo un aumento su tutta la linea delle velocità di trasferimento, abbinato ad una riduzione delle latenze che passano da 61.7 nanosecondi a 58.8 ns, un risultato di tutto rispetto. Spingendo ancora le memorie a DDR4-4000 ma aumentando leggermente le latenze che salgono a 16-18-18-38 con command rate 1T, notiamo un incremento ancora più significativo della banda passante, ma dall’altro lato le latenze passano a 60 nanosecondi tondi. Si tratta comunque di un miglioramento su tutta la linea rispetto al profilo XMP base, e tocchiamo 60 GB/s sia in read che write, con la velocità di copia che raggiunge ben 57 GB/s.
In seguito, abbiamo eseguito il SuperPI sia nella variante 1M che in quella 32M, per valutare sia le prestazioni in single thread che la stabilità delle impostazioni applicate:
SuperPI 1M
SuperPI 32M
In entrambi i test effettuati, notiamo lo stesso andamento: con l’OC #1, non notiamo miglioramenti di alcun tipo, e anzi si evidenzia una leggera regressione delle prestazioni, complice forse una leggera instabilità. Con l’impostazione #2, ovvero DDR4-3866 16-16-16-36, invece, notiamo i risultati migliori, grazie al giusto compromesso tra l’elevata velocità DDR4-4000 e le ridotte latenze ottenute a frequenze inferiori. In ogni caso, non abbiamo notato instabilità tangibili di alcun tipo.
Cinebench R23
Per testare correttamente le prestazioni in multithread ci siamo avvalsi della più recente iterazione di Cinebench, la R23:
In controtendenza a quanto rilevato con SuperPI ed il benchmark delle memorie di AIDA64, non notiamo miglioramenti significativi, con punteggi che rientrano nel margine di errore (+/- 1%) rispetto al profilo XMP preimpostato.
Tom Clancy’s Rainbow Six: Siege
Per testare invece le prestazioni in gaming, abbiamo utilizzato Siege, gioco competitivo capace di macinare centinaia di fotogrammi al secondo senza battere ciglio: ottimo per rilevare cambiamenti prestazionali nel sottosistema CPU/RAM:
Risultati praticamente fotocopia per tutte le impostazioni utilizzate, con 422 FPS ottenuti in tutti i casi contro i 423 delle impostazioni XMP base: insomma, nessun cambiamento. Non sappiamo se tale “muro” è da incolpare alla scheda grafica utilizzata, una RX 6700 XT che seppur potente non è comunque la più veloce in circolazione, o se alle RAM stesse che saturano già tutte le performance “estraibili” dal sottosistema delle memorie.
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