Impressioni di utilizzo
Musica
Il set di tracce con cui fare una sorta di “benchmark” rimane invariato: Spit out the bone (MetallicA), Ocean (John Butler) e Shadowtask (PYLOT) sono la scelta che mi permette di giudicare qualsiasi range di frequenze, genere o stile musicale.
Passiamo subito alla prima canzone, Spit out the bone dei Metallica, tratto dall’ultimo album pubblicato, Hardwired…to self destruct!. La tipica “impronta sonora” di Razer è presente anche con le Kraken Pro V2, con un forte “boost” delle frequenze basse, che però rispetto ad altri headset dell’azienda stessa non è “muffling”, ovvero non ovatta il suono, che rimane sempre limpido e, anzi, fa da “amplificatore” al basso di Robert Trujillo, già abbastanza prepotente nel più recente disco dei quattro cavalieri.
Abbassando i toni, con Ocean di John Butler, passiamo a volumi e dinamiche più “contenute” rispetto alle altre due tracce di cui parliamo nella review, con la chitarra acustica a 11 corde dal suono che incanta. Nonostante il set di frequenze sia più ristretto, esso risulta essere più vario e complicato da riprodurre, a meno che non abbiate cuffie di ottima qualità: per fortuna, è questo il caso, con le Kraken Pro V2 che riescono nell’intento di fornire un’esperienza audio di altissimo livello. Grazie ai padiglioni da 50 mm, l’acustica della bizzarra ma cristallina chitarra usata da JB risuona anche dei bassi tipici di uno strumento del genere, senza però, ancora una volta, ovattare il suono che ne deriva, complice forse il fatto che in Razer hanno fatto i “compiti” e hanno fatto fine-tuning sulla gamma di frequenze attenuate e amplificate dalle Kraken Pro V2.
Concludendo il test audio musicale con una traccia dell’etichetta Monstercat, passiamo alla rassegna Shadowtask di PYLOT, tratta dall’omonimo EP tutto incentrato su di un genere musicale nato negli anni ’80 e recentemente tornato allo sfarzo: il Synthwave. Qui, la famosa firma audio di Razer fa faville (perdonate l’assonanza), esaltando in modo eccezionale i bassi, complice anche il passaggio a driver da 50 mm (contro i precedenti driver da 40 mm), che consentono una riproduzione più definita delle frequenze bass. L’alternarsi di ritmiche è veloce, mai “impastato” e davvero definito: nessun suono viene lasciato in disparte e tutta la gamma sonora viene riprodotta fedelmente.
Film
Come forse già saprete, con ogni dispositivo audio effettuiamo test anche con film (rigorosamente in Blu-Ray o su Netflix in 4K) per capire come si comportano con una vasta gamma di situazioni: si passa dai dialoghi alle colonne sonore alle sparatorie agli inseguimenti. Lo scenario ideale per coprire tutte le frequenze e capire le vere potenzialità dello speaker o delle cuffie di turno.
Come per la precedente review (del Creative iRoar Go), ho deciso di dare ascolto alla colossale colonna sonora di Interstellar, capolavoro di Nolan nominato agli oscar per Best Original Score (miglior colonna sonora), Best Sound Mixing (miglior mix audio), Best Sound Editing (miglior montaggio audio) e Best Production Design (miglior direzione artistica), oltre ad aver vinto, sempre lo stesso anno (2015) l’Oscar per Best Visual Effects (migliori VFX).
Già solo la nomination come Best Original Score dovrebbe far capire di che colossale (sì, userò tantissimo questa parola per descrivere Interstellar e ciò che lo caratterizza) soundtrack stiamo parlando:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLPS5GX2Oe-9tboGnfvsn_HZWlr2og93wr
Questo film, pilastro della cinematografia moderna, ha una soundtrack di 24 tracce, tutte simili e diverse tra loro, con organi, pianoforti, archi, corde, fiati, ottoni che armonizzano in velocità (come ad esempio in No Time For Caution, che fa riferimento alla famosa scena dell’attracco in rotazione) o in quiete (come la strappalacrime S.T.A.Y.); in questo caso, le Kraken Pro V2 riescono nell’intento di creare un’esperienza godibile e di alto livello, grazie al boost sulle frequenze basse che aggiunge “corpo” ai dialoghi e imponenza alle canzoni della soundtrack. I driver più grandi consentono di avere un suono più profondo e solenne, proprio delle canzoni ad organo presenti nell’orchestra, e il fatto che le cuffie siano closed-back riduce sì il sound stage (dando quindi l’impressione di un suono riprodotto in un ambiente più “piccolo”), ma ciò consente anche di non perdersi nessun dettaglio. cosa fondamentale per gustarsi al 100% quanto creato dal famoso compositore americano.
Microfono
https://soundcloud.com/cirosdino/razer-kraken-pro-v2-test-microfono
Il microfono risulta molto chiaro e l’audio non viene compresso quasi per nulla. La cancellazione passiva dei rumori è efficace, sebbene rimarrei comunque attento a tenere la sensibilità al minimo utilizzabile per evitare che i suoni circostanti vengano trasmessi durante le sessioni di gioco.