Il primo avvio
Cominciamo col dire che abbiamo utilizzato, per la prova di oggi, 4 Western Digital RED 6TB, gentilmente forniti da WD, che se nella modalità RAID 0 hanno richiesto pochissimi minuti per la configurazione, hanno portato il tempo di completamento del RAID 5 a sei ore e mezza, tempo indipendente dal NAS utilizzato, e che dipende esclusivamente dal numero di dischi utilizzati e dalla capienza di essi; mettete quindi in conto che questa modalità di ridondanza richiederà parecchio tempo per completare l’impostazione dei drive vera e propria:
Finalmente, ci troviamo di fronte alla GUI principale di ADM, ASUSTOR Data Master, da cui è possibile gestire il NAS in tutto e per tutto ed accedere alle applicazioni installate.
La lista delle applicazioni è davvero vasta, ed è possibile contare su più di 100 app diverse, per rendere il vostro AS4004T il perfetto compagno multimediale o di backup:
Come potete immaginare, spiegare ogni singola app richiederebbe pagine e pagine di testo, quindi vi rimandiamo alla user guide del produttore per l’AS4004T.
Per testare le prestazioni, abbiamo fatto affidamento su CrystalDiskMark, che nella versione 5.5.0 sembra essere rimasto l’ultimo benchmark contemporaneamente affidabile e compatibile con Windows 10.
Ricordiamo di aver utilizzato dei drive Western Digital RED 6TB (codice WD60EFAX), con capienza nominale di 6TB e velocità di rotazione di 5400 RPM, con una cache di ben ben 256MB ciascuno. I drive sono garantiti per ben 180TB di worload all’anno, intesi come somma di quantità di dati letti e scritti su di essi. Le velocità dichiarate sono di 180MB/s in lettura e scrittura, e la garanzia si assesta su ben 3 anni.
La particolarità di questi drive è la presenza del firmware NASWare 3.0, ottimizzato per l’utilizzo in NAS dove temperature e vibrazioni sono elevate, anche se comunque l’azienda, proprio in relazione a questi fattori, garantisce il funzionamento corretto dei dischi in NAS con un massimo di 8 drive. Superato questo numero, dovrete puntare alla linea WD RED Pro, che però risulta più costosa a parità di spazio disponibile.
Prestazioni
Cominciamo con i test utilizzando il RAID 0 (striping), dove teoricamente dovremmo registrare le massime prestazioni possibili, visto il ridotto carico sulla CPU e la semplicità dell’array:
Notiamo subito che le prestazioni ottenute in RAID 0, su una delle porte GbE, saturano quasi sempre il bus, le cui velocità teoriche massime sono di 125MB/s. Considerando però i relativi overhead, i 119MB/s in lettura e 118MB/s in scrittura sono da considerarsi il 100% della connettività Gigabit Ethernet.
Discorso diverso, almeno in questa configurazione RAID, quando si utilizza la porta 10GbE, dove la velocità di lettura supera i 900MB/s, mentre quella di scrittura si ferma a circa 300 MB/s, ben al di sotto del limite teorico della connessione.
Utilizzare il RAID 0, però, rende il NAS pressoché inutile, visto che il punto chiave di un NAS è la sicurezza. Pertanto, sui NAS a 4 bay, è solito configurare un sistema ridondante di tipo RAID 5, dove la parità viene distribuita equamente su tutti i dischi, e rendendo quindi sostenibile il guasto di uno dei 4 drive utilizzati.
Situazione simile in RAID 5 utilizzando la connessione Gigabit Ethernet, anche se si nota l’impatto prestazionale dovuto ad una gestione più complessa dell’array di dischi, anche se si tratta comunque di valori che praticamente saturano ancora una volta la connessione GbE.
Sulla porta da 10 Gigabit, invece, notiamo un aumento delle prestazioni in lettura in ogni singolo caso, mentre in scrittura si sente il peso della complessità del RAID sul processore Marvell Armada presente sull’AS4004T.
C’è da dire, d’altro canto, che in questo caso la velocità di lettura sequenziale satura praticamente la connessione 10GbE, dimostrando come questo NAS si presti bene alla funzione di archivio per una piccola o media impresa o ufficio casalingo, o anche come media center centralizzato a cui possano accedere, prettamente in lettura, numerosi dispositivi in casa per riprodurre musica e video o visualizzare foto, grazie alle relative app mobile e alla semplice interfaccia per la gestione da desktop.
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