“Se mi lasci ti cancello” era il titolo di un famoso film, ma stavolta diventa “Se mi ripari ti banno”, proprio come successo ad iFixit per mano di Apple. Per chi non ne fosse a conoscenza, iFixit è un sito (forse il migliore ed il più grande) che per il bene dell’ambiente -e anche delle nostre tasche- incita al riutilizzo e alla riparazione dei nostri device, fornendo specifiche e dettagliate guide su smartphone, console e PC e vendendo anche pezzi e attrezzature (di altissima qualità, ndr) per la riparazione dei suddetti.
Ad Apple questo non piace, visto che hanno politiche tutte loro per sostituzione e riparazione dei device e si sapeva, e ancor meno è piaciuto l’ultimo gesto di iFixit. La società riparatrice infatti ha sempre eseguiti smontaggi e tear down dei prodotti per fare apposite guide e video tutorial sulle riparazioni, e partecipavano al programma di test e sviluppo di Apple ricevendo grazie a questo programma, un prototipo di Apple TV.
Tuttavia, infischiandosene per loro stessa ammissione delle policy sottoscritte e mantenendo alto il patto coi frequentatori del sito, hanno smontato, e pubblicato, le foto della componentistica della Apple TV. Sentendo quindi odore di battaglia, l’azienda di Cupertino ha cancellato il loro account dal programma di test e sviluppo ed ha poi eliminato anche l’app iFixit dal proprio Store.
Lo staff di iFixit però è composto da persone decisamente composte e risolute, che non si sono scomposte ed hanno fatto sapere di non essere neppure interessati a riscrivere l’app o a ripostarla nello Store in quanto, secondo le dichiarazioni, ormai obsoleta e mal funzionante con iOS 9 e perchè le attenzioni sono ormai rivolte molto più verso la versione mobile del proprio sito, facilmente consultabile con qualsiasi device.
Apple ha sicuramente ragione, o almeno in parte, sulla vicenda: tuttavia viene da chiedersi come mai sia caduta dalle nuvole dopo aver scoperto che li avrebbero smontati e avrebbero pubblicato le foto, come se iFixIt non fosse una realtà ben nota da anni. Per di più, non sono stati certo i soli ad eseguire questo lavoro, e qui viene da pensare che ci sia antipatia accumulata. E comunque l’app per Android continua a funzionare, il sito è stato potenziato e le guide rimangono in bella consultazione.
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