Per affrontare il tema del 5G e di come raggiungerlo, bisogna iniziare a parlare della fotonica integrata. A parlarne per primo è un italiano, Sergio Doneda, nuovo Responsabile generale del Centro INPHOTEC per l’Istituto TeCIP, che oltre a spiegare alcuni processi, descrive l’importanza dell’utilizzo del silicio. Secondo il professore, il 5G potrebbe raggiungerci molto presto, e parla di una velocità di connessione mille volte più potente di quella del 4G.
La maggior partecipazione nello studio è condotta dall’Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, capofila nella ricerca sulla trasmissione dei dati attraverso i fotoni, che scommette sulla diffusione del 5G con previsioni di miliardi di apparecchi collegati addirittura entro il 2020.
Il futuro è nella banda larga soprattutto nei dispositivi mobili. Certo è incredibile pensare che si possa sorpassare già il 4G in un paese dove ancora non tutta la superfice sia ben coperta, ma la rivoluzione stà nel passare da una media di una novantina di Megabit al secondo del 4G, agli oltre 5 Gigabit al secondo del 5G.
L’Italia è all’avanguardia nella corsa al 5G, che promette di cambiare il nostro modo di vivere.
“La chiave di tutto è in questo micro-chip progettato in Italia. Il segreto è che oltre alla corrente elettrica in questo chip passa la luce. Il silicio anziché trasmettere gli elettroni trasmette il fotone che consente l’aumento sostanziale della velocità di elaborazione del segnale e un aumento della densità di banda. Con la velocità del 5G non avranno per esempio più senso gli hard disk e i programmi gireranno direttamente sulla rete cambiando in maniera radicale il concetto attuale di smartphone e tablet.” dice Sergio Doneda, e a noi non resta che aspettare.
Con il concetto di una velocità così elevata, si iniziano a poter pensare ad una serie di realtà che – ad oggi – non sono nemmeno immaginabili: operazioni chirurgiche dirette online, auto senza conducente pilotate in tempo reale. La vita va in streaming, insomma. Il Cnit ha già costituito da qualche anno il “Silicon Photonics Design Center” nel suo Laboratorio Nazionale di Reti Fotoniche, presso l’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione (TeCIP) della Scuola Superiore Sant’Anna per provvedere alla progettazione dei circuiti fotonici su silicio che saranno realizzati nella nuova infrastruttura tecnologica della Scuola Superiore Sant’Anna, rafforzando così la più che decennale collaborazione con il Cnit nel settore della fotonica, collaborazione che ha portato al record di comunicazione con il supercanale da un terabit al secondo sulla fibra ottica, e parliamo del “lontano” 2012.
L’Ue infatti ha inserito la fotonica tra le cinque tecnologie strategiche per il XXI secolo, e si calcola che da qui al 2019 il mercato dei circuiti fotonici crescerà ogni anno dal 30% al 40%.
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