Cominciamo dalla prima cosa che balza all’occhio: la veste grafica di Age of Empires IV è completamente rinnovata, segnando un netto distacco artistico e stilistico rispetto ai capitoli precedenti, con un menu progettato da zero che sembra includere elementi di gioco di ruolo nella serie:

Il nuovo sistema dell’esperienza richiama molto alcuni titoli RPG (giochi di ruolo), ma il raggiungimento di nuovi livelli non sembra portare benefici di alcun tipo al gameplay, a differenza del sistema integrato in Age of Empires III che permetteva al giocatore di utilizzare carte in un mazzo dalla grandezza limitata per potenziare la propria civilità con risorse extra o tecnologie e unità altrimenti non accessibili. Sul nuovo titolo, invece, il sistema di livelli ed esperienza sembra assumere un ruolo del tutto marginale ed ininfluente per il gameplay principale, o almeno così sembra nelle cinque o sei ore di gioco dedicate al titolo tra la fase di Closed Beta, Pre-lancio e dopo il lancio.
Alternando tra quello che non mi è piaciuto e quello che ho amato, c’è da dire che la soundtrack, da sempre colonna portante della serie, è fantastica. Ognuna delle 8 civiltà disponibili (Inglesi, Cinesi, Mongoli, Sultanato di Delhi, Francesi, Abbasidi, Sacro Romano Impero e Rus) presenta infatti una forte personalizzazione delle musiche e dei linguaggi espressi dai civili e dalle unità militari, migliorando decisamente l’esperienza di gioco, superando l’immersione di cui era capace Age of Empires II e persino quella della saga Civilization di Sid Meier, da sempre caratterizzata da una colonna sonora dinamica e dall’elevatissima “coerenza” con la civilità scelta.
Ciò che purtroppo annulla qualsivoglia parvenza di coinvolgimento nel gameplay del titolo viene completamente distrutta dal nuovo schema di comandi totalmente diverso rispetto ai titoli precedenti. Un sistema che utilizzava un pattern di comandi identico alla disposizione dei tasti della tastiera viene rimpiazzato da una serie di box aggiuntivi con una serie di controlli extra per le unità, rendendo più semplice la selezione di unità e strutture da produrre con un click del mouse: un fattore che fa sì che il 4° capitolo della serie sia completamente inadatto ad uno scenario competitivo vero e proprio, allontanandosi da un approccio “APM” (actions per minute, l’unità di misura delle azioni fatte al secondo) e quindi rendendo il gioco a mio avviso inavvicinabile dai vecchi giocatori della saga che hanno ritrovato il classico sistema di controlli anche nelle versioni Remastered e Definitive Edition dei capitoli precedenti.
Per accedere ai menu classici di costruzione, nello specifico, dovrete premere un tasto per scegliere l’epoca della struttura (Q per l’Età oscura, W per l’Età Feudale, E per l’Età dei Castelli, R per l’Età Imperiale) ed in seguito selezionare tramite i tasti QWER / ASDF / ZXCV la costruzione desiderata, con la fregatura dello spostamento delle strutture in un ordine completamente diverso rispetto a quello di Age I, II e III: costruire una fattoria, ad esempio, comporterà selezionare il cittadino desiderato, premere Q ed infine A, mentre sui giochi precedenti sarebbe bastata la pressione del tasto B (Build, costruire) per accedere all’intero menu di costruzione con a disposizione ben 15 tasti (QWERT / ASDFG / ZXCVB) per la costruzione di tutte le strutture civili possibili, con alcune che utilizzavano un tasto indicante l’iniziale del nome di essa. F infatti permetteva la costruzione delle fattorie (in inglese, Farms), D permetteva la costruzione dei porti (Docks), A permetteva la costruzione dell’area di tiro con l’arco (Archery Range), U per università (University), B per la caserma (Barracks) e via discorrendo.
L’ordine e l’approccio utilizzato per il nuovo titolo della serie scoraggia quindi i giocatori di vecchia data utilizzando lo scherma di comandi introdotto in Age of Empires II HD, uno dei titoli che ha venduto di meno nella serie.
Certo, è possibile personalizzare i tasti a proprio piacimento, ma sfortunatamente l’ordine delle icone nel box inferiore di costruzione è fisso: anche cambiando i tasti associati non avremo modo di riposizionare le strutture secondo lo schema dei titoli passati.
Oltretutto, non capisco perché Microsoft, o meglio Relic Entertainment, già responsabile di tante critiche per i cambiamenti apportati al terzo capitolo della saga di Warhammer 40K: Dawn of War, abbia stravolto un pattern di tasti che fin dal 1997 non veniva cambiato e che era ormai un caposaldo della serie utilizzando quello introdotto nel peggior gioco della saga.
Tra le altre cose, i titoli successivi ad Age of Empires II HD (Age of Empires I, II e III nella loro Definitive Edition) permettevano di scegliere il tipo di comandi utilizzabili, facilitando le cose sia ai giocatori “legacy” che a quelli freschi.
L’unica spiegazione che riesco a darmi è che i nuovi menu con sistema di livelli e i comandi modificati rispetto al passato siano frutto di un tentativo della software house di attrarre nuovi giocatori alla multidecennale saga, allontanando però tutti i giocatori che hanno acquistato 25 milioni di copie dei giochi precedenti, una pugnalata al cuore che personalmente non riesco proprio a perdonare. Un approccio che avrebbe fatto contenti tutti sarebbe stato proprio quello di inserire, nel menu delle impostazioni, un selettore per utilizzare lo schema di comandi dei giochi passati o quello rinnovato a partire da Age of Empires II HD.
Certo, il gioco ha ricevuto un apprezzamento della critica generale che ha portato il suo Metascore a 82 punti su 100, ma c’è anche da dire che le recensioni degli utenti totalizzano un punteggio medio di 7.6 su 10, il peggior risultato ottenuto con i titoli principali della serie:
- Age of Empires I ha ottenuto una media di 83/100 dalla stampa e 8.7/10 dagli utenti
- Age of Empires II ha ottenuto una media di 92/100 dalla stampa e 9.1/10 dagli utenti
- Age of Empires III ha ottenuto una media di 81/100 dalla stampa e 7.8/10 dagli utenti
- Age of Empires II Definitive Edition ha ottenuto una media di 84/100 dalla stampa e 8.8 dagli utenti
- Age of Empires IV ha ottenuto una media di 82/100 dalla stampa e 7.6/10 dagli utenti
So benissimo di intraprendere una vera e propria battaglia contro i mulini al vento, visto che Steam mostra numeri davvero elevati di giocatori che si stanno divertendo col nuovo titolo della saga (anche se ignoro completamente il numero di players che giocano ai titoli di Microsoft tramite Xbox Game Pass, visto che sono dati non pubblici), ma dopo la sfilza di remake, reboot, remaster degli ultimi anni sono stanco di vedere titoli che hanno formato la mia infanzia videoludica trasformarsi in macchine mangiasoldi che ignorano completamente chi ha portato un gioco o un altro al successo.
Una cosa che contribuisce a rendere ancora più complicata la mia opinione di questo nuovo episodio della serie è il nuovo approccio al racconto storico che circonda le campagne, con filmati in 4K HDR dei luoghi delle battaglie più importanti che presentano una sorta di sovrapposizione raffigurante le unità che di lì a poco andremo a controllare: l’effetto sortito è pazzesco e sembra di partecipare in tempo reale ad un documentario ad alta definizione. Il numero esiguo di campagne disponibili, 4 al momento del lancio, non è un fattore determinante in quanto rispetto al passato l’aspetto multiplayer del gioco è decisamente più marcato, soprattutto grazie alle connessioni internet decisamente più diffuse rispetto al lontano 1997.

Dal punto di vista tecnico, c’è comunque da dire che la grafica di Age of Empires IV non fa gridare al miracolo, con una definizione dei modelli delle unità e delle ambientazioni decisamente inferiore a quella dei titoli concorrenti, come ad esempio i giochi della serie Total War che oltre ad una miglior rappresentazione delle unità controllabili presenta battaglie su larghissima scala e dalla fisica molto vicina alla realtà.
Come se non bastasse, almeno nel mio caso personale, nonostante le specifiche di sistema di alto livello il gioco sembra non performare al meglio. Con un Ryzen 9 5950X di AMD ed una RX 6700 XT in versione NITRO+ di Sapphire, insieme ad SSD da 7000 MB/s in lettura e scrittura, il gioco sembra avere caricamenti delle partite ridicolmente lenti e framerate che francamente trovo inaccettabili sia per un capitolo della serie che per un gioco con questo livello di grafica.
Stilisticamente parlando infatti il titolo assomiglia molto alla saga Sid Meier’s Civilization, con un design dagli aspetti cartooneschi e ben lontano dal fotorealismo. Certo, la saga non ha mai affermato di essere una riproduzione esatta della realtà, ma visto che il gioco in 4K non riesce a mantenere la fluidità oltre i 60 fotogrammi al secondo (almeno sul sistema indicato poco sopra) mi sarei aspettato un look più nitido e rifinito.
Insomma, se non ho pubblicato una recensione al day one di Age of Empires IV è per i motivi che ho discusso in questo editoriale. Uno degli obiettivi principali di ReHWolution, fin dalla sua nascita nel marzo del 2013, è stato di essere completamente imparziale a qualsivoglia tifoseria verso un’azienda o l’altra, cercando di evitare di fomentare inutili fanboy-wars tra i diversi schieramenti. Questo, però, finché si tratta di hardware, le cui caratteristiche sono univocamente rappresentabili da numeri e test prestabiliti.
Quando si tratta invece di giochi, specie con titoli che occupano un posto tanto importante nella mia infanzia videoludica, è difficile rimanere completamente oggettivi, anche perché divertirsi con un videogame è parte integrante del giudizio finale di esso.
Volendo quantificare quanto mi convince questo nuovo capitolo della serie, credo che il numero che più si avvicini sia un accademico 18 su 30, una sufficienza che così come dispiacerà a mamma Microsoft dispiace dare anche a me, che con i miei 31 anni suonati gioco da ben 23 estati alla serie di Age of Empires. Spero che dedicando più tempo al titolo, e imparando da zero i comandi purtroppo non modificabili, io riesca ad apprezzare gli sforzi compiuti da Relic Entertainment e Xbox Game Studios nella realizzazione di Age of Empires IV. Fino ad allora, avrò sempre l’amaro in bocca parlando dell’ultimo esponente della saga.
Ci tengo a ringraziare comunque Microsoft e l’ufficio stampa italiano che mi hanno inviato il gioco in anteprima per la creazione di contenuti su di esso, dimostrandovi che sebbene riceviamo prodotti hardware e software senza acquistarli direttamente ciò non voglia dire che il nostro (o meglio, il mio) giudizio venga intaccato da tale posizione di favore rispetto all’utenza “comune”.
Un saluto da Ciro, e alla prossima recensione (anche se questa non è una recensione).
La recensione
Age of Empires IV: la caduta di un impero? [FOCUS]
Introspezione sul nuovo gioco di Xbox Game Studios che cerca in qualche modo di rendere rispetto ad una saga leggendaria.
Pro
- Video introduttivi in 4K e HDR con sovrapposizioni di gioco
- Colonna sonora pazzesca
Contro
- Comandi non personalizzabili e diversi dai giochi precedenti
- Prestazioni scadenti su macchine dalle specifiche elevate
- Grafica non al passo coi tempi
Age of Empires IV: la caduta di un impero? [FOCUS] Prezzi
Raccogliamo informazioni da vari negozi per indicare il prezzo migliore
Discussione su post