Battlefield 4 sarebbe un grande gioco se non fosse per i mille bug riscontrati dai giocatori. Nelle ultime settimane gli sviluppatori di DICE hanno dovuto fare i doppi turni per rilasciare patch su patch perché il loro gioco aveva un sacco di problemi, ma evidentemente il danno era troppo ampio per poterlo colmare in breve tempo.
In America c’è chi è molto meno paziente dei videogiocatori ed è passato alle vie legali. È lo studio Robbins Geller Rudman & Dowd LLP che avrebbe avviato una class-action contro EA perché sostanzialmente era a conoscenza dei malfunzionamenti del gioco già prima che uscisse, e nonostante ciò ha sempre parlato solo dei pregi di questo titolo. Nascondere la verità ha permesso alle azioni di EA di crescere, e molti dei dirigenti hanno rivenduto le proprie azioni al prezzo inflazionato. Una mossa astuta, secondo lo studio legale, finalizzata solo a “truffare” gli investitori coinvolti.
La battaglia sarà lunga, ma potrebbe creare un importante precedente dato che, se venisse riconosciuta la colpa di EA, nessun gioco potrà più uscire con qualche malfunzionamento.
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