Introduzione–>
Nonostante lo avessi notato diverse volte nel Negozio di Steam, non mi sono mai sentito particolarmente attratto da questo titolo, finché non mi è stato consigliato da un amico: vista l’occasione imperdibile dell’Humble Bundle, ho avuto modo di ricredermi a riguardo di Dust: An Elysian Tail, prodotto da Humble Hearts, dietro a cui si nasconde il designer Dean Dodrill, e pubblicato nel 2012 da Microsoft Studios per Xbox 360 e PC.
Quello che di primo acchito mi era sembrato uno dei soliti indie di vario genere, lo ho scoperto essere un gioco dal gameplay particolarmente piacevole e dalla trama non proprio avvincente, quanto interessante. Un classicissimo platform bidimensionale ad ambientazione fantasy orientaleggiante, che ha saputo cancellare in breve tempo le mie preoccupazioni che andavano dai comandi con mouse e tastiera, che temevo scomodi e complicati, alla rapida perdita di interesse nel gioco.
Senza indugiare oltre, procediamo subito ad analizzare le caratteristiche di questo titolo.
Trama–>
In un mondo che ricorda un oriente rurale e imperiale, abitato da diversi animali antropomorfi, Dust, un giovane gatto, si sveglia nel mezzo di una foresta, senza ricordare nulla di se stesso, tantomeno di come sia finito in quel luogo. Accompagnato dalla Lama di Ahrah, una speciale spada magica parlante facente parte delle cinque lame dell’Elysium, e da Figet, una piccola ma agguerrita Nimbat, Dust si troverà coinvolto in eventi più grandi di quanto si aspettasse, un conflitto che si protrae da molti anni, mentre i ricordi riaffiorano pian piano…
Così in questa ambientazione a metà tra orientale e classico fantasy si susseguiranno battaglie, incontri, scene commoventi ma anche a tratti molto comiche: è proprio questa una delle cose che più mi hanno colpito di Dust: An Elysian Tail, ovvero la naturalezza della commistione di serietà e comicità. Dust, Fidget e Ahrah formano un trio decisamente unico, e le loro diverse personalità si incontrano in maniera a dir poco perfetta (per quanto una spada parlante possa avere una personalità). In breve tempo inizierete ad adorare le frasi fuori luogo di Fidget e le risposte di Dust!
Generalmente, per quanto possa sembrare banale e semplice agli inizi, fino a rasentare in parte il noioso, la trama si rivelerà invece molto più intrigante proseguendo con il viaggio del protagonista: la carenza di veri colpi di scena più frequenti sarà ripagata da grandi rivelazioni e interessanti storie del passato di questo universo narrativo.
C’è da dire comunque che non sarebbe stato male se alcuni aspetti fossero stati sviscerati in maniera leggermente più approfondita, ma in ogni caso la storia resta una solida base e una componente che rende a suo modo questo titolo meritevole di essere giocato.
Gameplay–>
Cosa dire sul gameplay? Classico platform bidimensionale, ma ciò non sarà mai pesante in alcun modo: punto forte che ho trovato è infatti una grande scorrevolezza del gioco. Non si troveranno mai dei punti propriamente “macchinosi”, né ci sarà mai realmente la possibilità di annoiarsi in tal senso. A ciò contribuiscono sicuramente le ottime animazioni, i disegni ben fatti e gli sfondi ben definiti.
Le nostre azioni si limiteranno nella maggior parte dei casi a combattere con i nemici e destreggiarci con le abilità di Dust per raggiungere i punti più isolati, ma spesso i più ricchi di tesori. I comandi non risultano per nulla complicati, e sarà molto facile e rapido imparare le giuste combo per sconfiggere la maggior parte dei mostri che incontreremo, magari con qualche mossa spettacolare che mette insieme la Tempesta di Dust e i proiettili di Fidget (e capirete cosa intendo quando lo avrete provato voi stessi!).
Per quanto riguarda l’esplorazione del mondo di gioco, il tutto risulta abbastanza lineare, anche se sono presenti alcune zone extra ed è possibile spostarsi in ogni momento in zone già visitate, magari per completare una missione secondaria. La linearità è comunque in un certo modo accentuata anche dal fatto che alcune abilità, che permettono di procedere secondo la storyline principale, saranno sbloccate man mano proprio nel momento in cui saranno necessarie.
Il gioco, come già si vede dalla struttura a quest principali e secondarie, ha anche una certa componente RPG, data inoltre da una basilare personalizzazione dell’equipaggiamento e delle statistiche del personaggio, queste ultime tramite delle gemme delle abilità che otterremo salendo di livello. Per quanto riguarda l’equipaggiamento, esso consiste in semplici oggetti, quali armature, accessori, ciondoli, che andranno a influenzare le statistiche e ad aggiungere particolari effetti, pur lasciando invariato l’aspetto estetico di Dust. Gli equipaggiamenti potranno sia essere costruiti a partire da materiali raccolti (a patto che si possiedano i progetti per la costruzione), sia essere comprati presso dei piccoli negozi disseminati per il mondo di gioco insieme ad altri oggetti e materiali. La scelta degli equipaggiamenti non sarà comunque molto determinante, così come non sarà per nulla complicato scegliere i migliori, e con ciò arriviamo al forse più grave difetto di questo gioco.
L’eccessiva facilità, anche a livello di difficoltà massimo, è un forte deficit per Dust: An Elysian Tail. Sebbene, come detto poco sopra, non ci si annoierà mai grazie alla scorrevolezza del gameplay, sarà invece facile perdere interesse nel continuare la propria avventura nel momento in cui, in molti casi, sarà sufficiente attaccare a ripetizione e senza pensare per superare le varie schermate indenni, o, se non così, sfruttare a raffica la combo proiettili di Fidget + Tempesta di Dust, che seppur meno dannosa nel complesso dei normali attacchi, permetterà di non essere colpiti e attaccare tutti i nemici simultaneamente.
Comparto grafico/audio–>
Sebbene il gameplay possa avere dei difetti, nulla si può dire sul lato più prettamente artistico. Fondali decisamente evocativi e ben disegnati saranno lo scenario delle avventure di Dust, con colori più vivaci o cupi a seconda del luogo e del contesto. Uno stile di disegno e animazione unico, dalle linee ben definite, che contribuisce in maniera fondamentale al liscio scorrere dei personaggi e dei nemici sullo schermo, così come anche le animazioni dei dialoghi, per quanto basilari, sapranno conquistarvi per la loro espressività.
Per quanto riguarda l’audio, la colonna sonora è degna dei migliori titoli del genere: a ogni situazione e luogo è associata una musica più che adatta, dalle più “epiche” alle più calme, magari anche tristi. Queste, unite alla vera e propria arte del gioco, creano un grande e decisamente potente mezzo narrativo, per raccontare quella che è una storia, come già detto, veramente interessante.
Screenshots–>
Commento finale–>
Dust: An Elysian Tail non può di certo passare inosservato. Diversi elementi molto validi si combinano in questo magnifico titolo, e proprio questi elementi permettono di chiudere un occhio e andare oltre i difetti, salvo forse quello dell’eccessiva facilità. Di certo Dust e Fidget si meriteranno le vostre ore di gioco, che, seppur non moltissime, scorreranno piacevolmente e, chissà, forse vi faranno venire voglia di una second run per giungere al fatidico 100%.
Alla luce di quanto detto, Dust: An Elysian Tail non raggiunge il massimo del punteggio a causa di quei pochi ma non indifferenti difetti, meritandosi comunque un pieno Gold Award.
Un saluto dal vostro Askie e dalla redazione di ReHWolution. A presto!
Seguiteci sui nostri social network:
La recensione
Dust: An Elysian Tail
Un platform 2D a scorrimento orizzontale, in un meraviglioso fantasy orientaleggiante: poche parole per descrivere un valido titolo dell'indie gaming come Dust: An Elysian Tail.
Pro
- Storia interessante e originale
- Personaggi ben delineati e caratterizzati
- Gioco generalmente scorrevole e piacevole
- Molto artistico a livello grafico
- Colonna sonora più che valida
Contro
- Facilità eccessiva
- Certe parti della trama e dei retroscena potevano essere maggiormente approfonditi
Discussione su post