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I 10 servizi flop di Google sfruttati da altri

Gabriele Atzeni di Gabriele Atzeni
21 Gennaio 2014
in News, Software
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Home News
257
Visualizzazioni

Negli ultimi due anni Google ha proposto servizi davvero innovativi che non hanno riscosso il successo sperato. La concorrenza però ha fatto tesoro di queste dieci idee.

1) Knol ha saputo coniugare sapere e blog. A differenza di Wikipedia, gli autori in questo caso guadagnano scrivendo articoli che sono il frutto del proprio know-how. Il progetto, messo a punto nel 2012, sfruttava anche la piattaforma blog di Automatic, l’azienda che gestisce WordPress e che nel 2012 ha fatturato 45 milioni di dollari, piazzandosi al 20° posto tra i siti internet più visitati del mondo.

2) Google Dictionary comprendeva vocaboli in oltre 20 lingue straniere. Nel 2011 Google lo ha sostituito inserendo le stesse funzioni nel traduttore online e nel motore di ricerca. Dictionary.com invece assicura risultati di ricerca molto più precisi, raggiungendo così una grande popolarità: ogni mese il sito registra 50 milioni di visitatori.

3) Su Google Wave gli utenti fino al 2012 potevano avviare nella community una cosiddetta Wave discussion registrandosi al forum. Disqus.com è riuscito invece a perfezionare il concetto del progetto Google: in base ad alcuni dati quasi 1 miliardo di visitatori utilizza ogni mese questo sistema di gestione dei commenti.

4) Dopo il fallimento di Google Health nel 2012, Microsoft è diventata leader di mercato grazie a HealtVault, un servizio online per la raccolta, salvataggio e condivisione di informazioni sulla salute. La piattaforma offre molte applicazioni come quella per l’importazione di dati dai dispositivi per la misurazione della pressione sanguigna.

5) Nel 2010 Google ha acquistato PicNick, il famoso sito internet per il fotoritocco online. Dopo appena due anni il colosso californiano ha sospeso il servizio. Offre invece un’alternativa gratuita per il fotoritocco Pixlr che guadagna ogni anno quasi 1 milione di dollari.

6) Fino al 1° Novembre 2013 era possibile crearsi un sito personale su iGoogle.it. Ora che il servizio non è più attivo, si può passare alla concorrenza Netvibes.com. L’acquisto del sito nel 2012 è costato all’azienda Dassault Systèmes la bellezza di 26 milioni di dollari.

7) Google nel marzo 2013 ha suscitato sdegno per aver annunciato la chiusura di Google Reader dal 1° Luglio. Il motivo sarebbe la scarsa diffusione del servizio. I fan invece si sono opposti presentando delle petizioni. Feedly.com si candida come migliore sostituto di Google Reader vantando al momento oltre 4 milioni di utenti.

8) La nuova applicazione permetteva di prendere appunti e scrivere note testuali. Prima di Google Keep gli sviluppatori hanno puntato sull’ottimizzazione di Google Docs, ma nel 2011 è arrivata la sospensione del servizio. In questi anni Evernote, piattaforma più completa, ha raccolto consensi che secondo gli analisti hanno fruttato all’azienda oltre 1 miliardo di dollari.

9) Su Aardvark, gli utenti hanno posto quesiti e ottenuto risposte fino a quando il servizio è stato sospeso dopo l’arrivo di Google+. In Italia il sito più popolare che risponde a tutte le domande, anche le più strane, è Yahoo! Answers.

10) Durissimo lo scontro che si è consumato tra Twitter e Jaiku, una rete di microblogging acquistata da Google nel 2007. Jaiku nel 2012 è stato disattivato mentre Twitter si è imposto come unico vincitore con un volume di affari di mezzo miliardo di dollari solo quest’anno.

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Gabriele Atzeni

Gabriele Atzeni

Sin da bambino appassionato di elettronica e PC, ha smontato il suo primo PC nel 1990 per poi litigare coi vari gestori di negozi di spare parts perchè non avevano il pezzo che diceva lui, dimostrandosi precocemente precisino e rompiscatole. Sportivo, amante delle freddure e se avete bisogno di supporto morale è la persona giusta. Nel supporto immorale poi, non teme confronti.

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