Se Huawei dev’essere penalizzata e il suo blocco ha fatto rumore a livello globale, la cina risponde con un ninja silenzioso che fa tremare gli States.
Se la diligenza Trump voleva far vedere “chi comanda”, con un colpo di fucile in mezzo allo stagno, per richiamare l’attenzione generale, i cinesi hanno mandato un messaggio in codice talmente estremo che, in poche ore hanno riportato immediatamente le istituzioni americane a più miti consigli, tanto da aver già congelato per 3 mesi il blocco al colosso cinese.
Difatti la vicenza è semplice: mentre il sasso contro Huawei cominciava a fare il giro del mondo di bocca in bocca, il presidente Xi Jinping fermava il suo passo nella provincia del sud Jiangxi, casualmente dove ha sede la Jl-Mag, azienda leader nel suo settore sconosciuta ai più, ma la sua ragione sociale è nientemeno che Rare Earth Co. Ovvero, le “terre rare”, materiale di fondamentale importanza per l’industria tech, soprattutto quella legata ai microconduttori. Di fatto, l’impasto base per la tecnologia, in particolare per pc, laptop, tablet e smartphone.
Quindi, Xi Jinping si è recato nelle “Terre Rare” assieme a Liu He, il vicepresidente che è proprio a capo della negoziazione con gli States in ambito tecnologico. E questo ha fatto subito capire che, con probabilità, la Cina si starebbe preparando per bloccare l’export di Rare Earth verso gli Stati Uniti, e se così fosse, paralizzerebbe l’intera industria tecnologica senza possibilità di rimedio, dato che i competitors sono o molto scarsi (la Cina produce l’80% delle risorse mondiali), o in mano ai “nemici”: il Caucaso asiatico infatti sotto influenza russa e la produzione dell’Australia è incapace di soddisfare da sola anche basse percentuali della domanda statunitense.
Non a caso, in sede di annuncio dell’innalzamento dei dazi su merci cinesi importate per un controvalore di 300 miliardi di dollari, la Casa Bianca si era premurata dall’esentare quei tesori minerali. Quindi la Cina, potrebbe avere una ritorsione enormemente superiore al capriccio contro Huawei, senza neanche avere l’antipatica accusa di aver innalzato ulteriormente i dazi per le merci statunitensi, anche se di fatto la sua mossa sarebbe ben più letale.
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