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Analisi VRM: Gigabyte X570 I AORUS PRO WIFI

Gabriele Atzeni di Gabriele Atzeni
7 Giugno 2019
in Analisi VRM, Schede Madri
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Home Reviews Schede Madri
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1. Analisi generale dei VRM

  • 1. Analisi generale dei VRM
  • 2. Analisi VRM: parte 2
  • 3. Considerazioni finali

Gigabyte X570 I AORUS PRO WIFI Sono passati pochi giorni dal Computex 2019 nel quale Gigabyte ha mostrato l’intera proposta di Schede Madri per la nuova generazione di processori AMD Ryzen 3000, ed oggi andremo ad analizzare la scheda madre X570 I AORUS PRO WIFI, formato ITX, con un MSRP di circa 220$.

Prendendo in considerazione il connettore 8pin per la CPU presente, questa scheda madre sarà in grado di alimentare i nuovi processori Ryzen di terza generazione a 12 e 16 core? Sì

Infatti anche versioni di fascia bassa del connettore ad 8 pin possono supportare 8.5A, e considerando un ingresso a 12V abbiamo 8,5A * 4 * 12V = 408W su di un connettore a 18AWG, considerando invece un connettore di fascia alta, tra i quali vi è una piccola differenza di prezzo, da 30A avremo una potenza massima pari a 1440W.

Non si dovrebbe avere alcuna preoccupazione con l’utilizzo delle cpu top di gamma Ryzen anche se prevenire è meglio che curare e sarebbe preferibile avere almeno un connettore ausiliare da 4 pin.

Il comparto VRM della scheda madre è diviso in questo modo:

Possiamo trovare innanzitutto il SOC con 2 fasi ed il Vcore con 6 fasi

Il controller del Vcore è l’IR35201 ad 8 fasi, un controller di alta qualità divenuto uno standard per le schede madri di fascia alta dalle prime schede madri X99, capace di una frequenza di commutazione fino ai 2 MHz, in configurazione 6+2 quindi tutte le fasi prima mostrate sono reali!

Quel che risalta all’occhio di questi VRM non è tanto il controller ma i power stages usati, i TDA21472 prodotti da Infineon, le quali, nonostante non siano le punte di diamante prodotte da Infineon(come i TDA21475), sono comunque degli SPS(Smart Power Stages) da 70A con una, leggera, inferiore tolleranza nella frequenza di commutazione, ed una inferiore capacità nel trattare i picchi di corrente nel caso di  carichi di breve durata.

Sono molto efficienti, tra le varie capacità smart integrano:

  • Monitoraggio della temperatura, molto comune nelle fasi di fascia alta
  • Protezione da sovratemperatura, non comune in tutti i PS
  • Monitoraggio ad alta accuratezza della corrente, una capacità utilizzata soprattutto per le schede madri di fascia alta di tipo server necessaria per avere un miglior controllo sulla corrente e quindi sul power consumption.

È proprio l’efficienza dei TDA21472 il fulcro del discorso visto che nonostante la presenza di sole 6 fasi mostrano un comparto di VRM che risulta essere di pari livello, ed addirittura superiore, delle controparti su schede madri X370/X470 e per quel che importa anche rispetto alle Z370/Z390, andando infatti a considerare l’efficienza i risultati saranno

Voltaggio in output Frequenza di commutazione Corrente Calore(Output)
2.2 V 400 KHz 100 A 9 W
2.2 V 400 KHz 150 A 13 W
2.2 V 400 KHz 200 A 18 W
2.2 V 400 KHz 250 A 25 W
2.2 V 400 KHz 300 A 36 W
2.2 V 400 KHz 360 A 51 W

Considerando dunque una situazione stock il quantitativo di corrente prodotto di 100 A, la tipica corrente prodotto da un Ryzen 8 cores a 1,35/1.4V, produrrà un totale di 9 W di calore che possono essere tranquillamente raffreddati in maniera passiva e senza la necessità di un blocco di raffreddamento sui VRM(presente come mostrato in prima foto).

L’ottimale efficienza si mostra quando salendo a correnti di 150 A(correnti che porterebbero ad una notabile degradazione del processore nel tempo, soprattutto su Ryzen 1xxx) in presenza di voltaggi sui 1,5V, il calore prodotto di soli 12 W necessiterà, al più, di un buon airflow nel case senza necessità di un blocco apposito.

Ovviamente andando a considerare correnti superiori, quelle che si noteranno in caso di overclock con ausilio di azoto liquido, il calore prodotto sarà tale da necessitare un blocco di raffreddamento(passivo od attivo).

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Gabriele Atzeni

Gabriele Atzeni

Sin da bambino appassionato di elettronica e PC, ha smontato il suo primo PC nel 1990 per poi litigare coi vari gestori di negozi di spare parts perchè non avevano il pezzo che diceva lui, dimostrandosi precocemente precisino e rompiscatole. Sportivo, amante delle freddure e se avete bisogno di supporto morale è la persona giusta. Nel supporto immorale poi, non teme confronti.

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