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HyperX Predator DDR4 16 GB 3000 MHz | Recensione

Ciro Sdino di Ciro Sdino
27 Febbraio 2015
in Memorie
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Home Reviews Memorie
525
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Introduzione: HyperX e Kingston–>

kingston_hyperx_logo

Continua a sorprenderci HyperX, brand gaming nato dall’esperienza di Kingston in campo di utenti enthusiast e gamers. Dopo aver recensito SSD, cuffie e memorie, è la volta di RAM di ultimissima generazione, ovvero DDR4.

HyperX_Predator_DDR4_HyperX_Predator_DIMM_1_s_B_hr_25_08_2014_19_37

Recensiremo oggi uno dei modelli di punta del brand, caratterizzati da una frequenza di 3000 MHz e dalla capienza pari a 16 GB.

HyperX Predator 16 GB 3000 MHz DDR4 : specifiche tecniche–>

Di seguito, la tabella delle specifiche tecniche del kit di RAM, ulteriori informazioni sono consultabili in versione integrale sul sito ufficiale del produttore (HyperX):

specs

Caratterizzate da un dissipatore particolarmente voluminoso e massiccio, le HyperX Predator DDR4 presentano svariati tagli e frequenze, a partire da 16GB minimi fino a 64GB (in kit da 8x8GB), con frequenze che partono da 2133MHz (minimo per le DDR4) e raggiungono ben 3000MHz, come il kit da noi oggi recensito. Le latenze variano da C12 a C15, mentre i voltaggi sono variabili da kit a kit tra 1.2v e 1.35v.

Il nostro kit presenta, per la precisione, una frequenza di 3000 MHz e latenze pari a 15-16-16-39 sul profilo XMP#1, mentre sul profilo XMP#2, le frequenze si “fermano” a 2666MHz, con latenze pari a 14-14-14-36.

Entrambi i profili sono caratterizzati da un voltaggio operativo pari a 1.35v, il “massimo” stabilito dai datasheet Intel per i controller di memoria delle CPU Intel Core i7 5xxx. Badate bene, per utilizzare la frequenza del profilo XMP#1, sarà necessario dotarsi di una mainboard con moltiplicatore 30x, o in alternativa, passare allo strap da 125MHz con un moltiplicatore pari a 24x.

Come tutte le memorie HyperX, il kit è garantito a vita.

Galleria fotografica: HyperX Predator 16 GB 3000 MHz DDR4 –>

Di seguito, alcune immagini delle RAM e della confezione:

Configurazione di prova e metodologia di test–>

La configurazione utilizzata per i test è la seguente:

CPU  Intel Core i7 5960x
Heatsink  Swiftech H240-X AIO Liquid Cooling
Mainboard  ASUS ROG Rampage V Extreme
RAM  HyperX Predator 16 GB 3000 MHz DDR4
VGA  ASUS AMD Radeon R9 280X Matrix Platinum
Sound Card  Creative SoundBlaster Omni 5.1 e Creative T30 Wireless Speakers
HDD/SSD
  • AMD Radeon R7 SSD 240 GB
  • Western Digital Caviar Green 2TB
PSU  Corsair AX1500i Digital PSU
Case  Corsair Graphite 780T Arctic White
Monitor  Acer CB280HK 4K Display
Keyboard  Corsair Gaming K70 RGB
Mouse  Corsair Gaming Sabre RGB Laser e XTRFY XGP1-L4
OS  Windows 8.1 Pro x64

Le memorie verranno testate utilizzando i seguenti software:

  • AIDA64 5.00 Engineer Edition Memory Benchmark
  • WPrime 1.55 32M e 1024M
  • Hexus PIFAST
  • SuperPI 1.5 mod XS 1M e 32M

I test sono stati effettuati alle seguenti frequenze e latenze:

  • XMP 2.0 #1: 3000 MHz, latenze 15 16 16 39 2T 1.35v
  • XMP 2.0 #2: 2666 MHz, latenze 14 14 14 36 2T 1.35v

Test computing: AIDA64 Memory Benchmark–>

Dapprima noto come EVEREST, e poi diventato AIDA64, in seguito all’acquisizione di Lavalys della software house, questo famoso programma di benchmarking consente di identificare (e testare) tutte le componenti del proprio PC in modo semplice ed intuitivo. Tra i test a disposizione, spicca il Memory Benchmark, che consente di verificare la banda passante in lettura, scrittura e copia, misurando anche la latenza di accesso ai moduli:

Test computing: Hexus PIFAST–>

Il PIFAST è uno dei metodi per calcolare l’efficienza di calcolo (in via teorica) del proprio subsistema CPU-Mainboard-RAM; difatti, il benchmark (utilizzato anche per le competizioni di HWBot) è sensibilissimo all’aumento di banda passante tra RAM e CPU:

Test computing: SuperPI 1.5 mod XS–>Un metodo tradizionale per verificare le prestazioni del proprio PC è utilizzare SuperPI mod 1.5 XS: il programma si occupa di calcolare dalle 16k ai 32m di cifre dopo la virgola del π, con una scalabilità clock per clock davvero sorprendente per un programma creato nel 1995. Il programma calcola l’efficienza single-threaded piuttosto che quella multithreaded:

Test computing: WPrime 1.55–>

Insieme al calcolo delle cifre dopo la virgola del π, un altro metodo valido per verificare le performance del proprio PC è utilizzare WPrime, da noi usato nella versione 1.55 (la stessa valida per i benchmark di HWBot), che consente di trovare dai 32M ai 1024M di numeri primi. Il programma scala enormemente in presenza di CPU multi-core, rappresentando un valido benchmark per il calcolo dell’efficienza multithreaded:

Considerazioni finali–> [conclusione] [titolo]Design e qualità costruttiva[/titolo]

Dissipatore imponente (e ingombrante), PCB nero e toni di nero su di esso: a livello stilistico, le Predator sono aggressive tanto quanto il nome, anche se l’altezza del blocco in alluminio sui moduli potrebbe creare problemi con dissipatori ingombranti: prendete bene le misure.

Per il resto, PCB a 8 layer e tutta la qualità che contraddistingue la famiglia HyperX e Kingston.

[voto=”9″] [/conclusione]

[conclusione][titolo]Prestazioni e Overclock[/titolo]

3000MHz è una frequenza non indifferente, vista quasi come un grande traguardo con X79 e Z97, mentre sembra essere qualcosa di più facilmente raggiungibile con X99: molti sono infatti i moduli che dispongono di tale frequenza in commercio. Kingst…ehm, volevo dire HyperX, ha fatto un ottimo lavoro nel binning dei chip, con frequenze di 3000MHz e latenze pari a 15 16 16 39 2T con un voltaggio di 1.35v. Questo, sul profilo XMP#1; sul secondo profilo XMP, una più conservativa frequenza di 2666MHz è accompagnata da latenze particolarmente spinte, ovvero 14-14-14-36-2T, sempre con un voltaggio di 1.35v: la cosa crea un mix di feelings, perché i due profili, prestazionalmente parlando, sono praticamente identici. Se da un lato, è come se Kingston volesse garantire le stesse prestazioni qualora disponiate di un IMC particolarmente “sfortunato”, dall’altro ci sembra che i 3000MHz siano solo uno specchietto per allodole che quindi non fornisce particolari balzi prestazionali rispetto a frequenze più contenute se associate a timings tirati.

[voto=”8″] [/conclusione]

[conclusione] [titolo]Compatibilità[/titolo]

I moduli sono compatibili con la maggior parte dei sistemi X99: fate solo attenzione che l’IMC della vostra CPU sia in grado di supportare frequenze così elevate. Ovviamente, anche la scheda madre dev’essere adeguata: difficilmente su prodotti “low-end” riuscirete ad ottenere i risultati sperati.

[voto=”8″] [/conclusione]

[conclusione][titolo]Prezzo[/titolo]

Il kit è in vendita ad un prezzo di circa 300€, prezzo elevato sì ma in linea, circa, con le proposte avversarie. Ciò non toglie che sia troppo chiedere 300€ per 16GB di RAM. Vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali HyperX, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.

[voto=”8″] [/conclusione]

Insomma, le HyperX Predator DDR4, nel taglio da 16GB e frequenza da 3000 MHz, sono un prodotto decisamente valido, che presentano però un costo ancora proibitivo, complice il fatto che la piattaforma X99 è, in generale, abbastanza costosa. Detto questo, assegnamo al kit oggi recensito il nostro Hardware Gold Award:

Hardware 4 Gold

Ringraziamo HyperX, Kingston e Lewis PR per il sample oggetto della recensione.

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La recensione

HyperX Predator 16 GB 3000 MHz DDR4

Un kit DDR4 di HyperX che con una frequenza di 3000MHz ed un design particolarmente "cattivo" vuole diventare la scelta di chi sta effettuando il fatidico upgrade alla piattaforma Haswell-E e X99.

Pro

  • Prestazioni elevate
  • Look aggressivo

Contro

  • I 3000MHz sembrano non essere molto lontani dai 2666MHz con latenze tirate
  • Prezzo elevato

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Ciro Sdino

Ciro Sdino

Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.

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