Le ultime notizie provenienti dall’E3 di quest’anno hanno portato gioia nei cuori di tantissimi vecchi appassionati del marsupiale più famoso del mondo: Crash Bandicoot tornerà infatti su Play Station 4! Non si tratterà di un nuovo gioco però, bensì del remaster HD dei primi tre capitoli della saga usciti per la prima Play Station ormai 20 anni fa. Gli sviluppatori hanno però assicurato che si tratterà di un rifacimento completo e non semplicemente di un ritocco grafico, quindi sarà un ottimo esperimento che potrà far avvicinare molti nuovi fan e catturare l’attenzione dei nostalgici per poi puntare, in caso di successo, ad un ritorno in grande stile della saga.
Nell’attesa di ulteriori notizie e curiosità, perché non approfittarne per tornare un po’ indietro nel tempo e riprendere in mano proprio quei titoli che prossimamente rinasceranno a nuova vita? Allacciate le cinture e reggetevi forte allora, stiamo per fare un salto nell’anno 1996!
E’ infatti il 2 novembre 1996 quando il primo capitolo di Crash Bandicoot targato Naughty Dog sbarca in Europa conquistando sin da subito il consenso del pubblico. Crash Bandicoot appartiene al genere platform ed è considerato il più difficile della trilogia poiché i check-point presenti all’interno dei vari livelli salvano solamente la posizione del giocatore e non il numero di casse che egli ha rotto fino a quel momento! Sarà dunque necessario rompere tutte le casse di ogni livello senza mai morire o altrimenti non sarà possibile ottenere la gemma chiara in nessun altro modo.
La trama del gioco è molto semplice: il dottor Neo Cortex, insieme con il suo assistente Nitrus Brio, ha intenzione di conquistare il mondo con il suo esercito di animali mutanti creati grazie all’Evolvo-Ray. Crash è il preferito tra i suoi esperimenti ed è proprio a lui che Cortex vuole affidare il comando del suo esercito, e per questo lo inserisce all’interno del Cortex-Vortex, una macchina creata per fare il lavaggio del cervello agli animali evoluti per impedire che possano ribellarsi al loro creatore. N. Brio è contrario, la seconda invenzione non è ancora completa e non vorrebbe correre rischi inutili, ma il suo capo non ha nessuna intenzione di aspettare e avvia il macchinario. La procedura ovviamente fallisce e Crash riuscirà a fuggire saltando fuori dalla finestra della stanza in cui si trovava e facendo perdere le sue tracce in mare subito dopo. Purtroppo la sua fidanzata Tawna non riuscirà a fuggire con lui, e il nostro eroe deciderà così di mettersi in viaggio per salvarla (e magari sventare anche i piani di conquista del malvagio dottore nel frattempo)!

I mondi che si potranno visitare sono 3, per un totale di 33 livelli (di cui 2 non obbligatori ed 1 “farlocco” in cui Crash dovrà solo attraversare un portale). 6 di questi invece sono i livelli in cui si dovranno affrontare i Boss del gioco, tutti ben caratterizzati e dotati di una accattivante musica di sottofondo. Come dimenticare la sfida con Ripper Roo e i suoi esplosivi accompagnati da questa simpaticissima canzone?
I vari Boss, nell’ordine in cui compaiono, sono: Papu Papu, Ripper Roo, Koala Kong, Pinstripe Potoroo, N. Brio e infine Neo Cortex. Alcuni di questi personaggi torneranno anche nei capitoli successivi, ed uno in particolare (Pinstripe) sarà “sfruttato” per giustificare la scomparsa di Tawna dai seguiti. Nel libretto di istruzioni del secondo Crash infatti ci sarà scritto che Tawna è fuggita con Pinstripe poco dopo essere stata salvata da Crash. Il motivo dietro a questa scelta a quanto pare fu l’aspetto troppo avvenente della marsupiale, considerato eccessivo per un videogioco a target familiare.
L’opzione di salvataggio era disponibile solo all’interno delle aree bonus di Tawna, accessibili dopo aver collezionato tre medaglie con la sua faccia durante un qualsiasi livello che le comprendesse. Il salvataggio era anche possibile dopo essere riusciti a conquistare una gemma alla fine di un livello oppure una chiave per sbloccare i livelli segreti nelle uniche due zone bonus di Neo Cortex! (P.S. Le casse all’interno delle aree bonus non erano comprese nel conto per la gemma a fine livello!)
(Hey, la canzone della bonus room di Tawna era davvero bella!)
Le ambientazioni dei livelli standard invece variano abbastanza, passando dalla spiaggia iniziale al villaggio degli indigeni, ai templi in rovina e infine al cupo castello di Cortex, pieno di
macchinari e attrezzature poco in linea con il resto del tranquillo arcipelago.
[N. Sanity Beach (La OST che si può ascoltare nel primo tratto del primo livello!) Native Fortress (Questa musica invece ci accompagnerà all’interno della fortezza indigena!)]
Già dal primo mondo inoltre avremo a che fare con uno dei livelli che diventerà un archetipo “standard” nella trilogia, sto parlando ovviamente di Boulders, livello “al contrario” in cui il nostro eroe dovrà essere guidato in una sfrenata fuga in direzione dello schermo mentre è inseguito da un enorme masso gigante! Ovviamente lungo il tragitto compariranno numerosi ostacoli in grado di rallentare o fermare Crash e che dovranno ovviamente essere schivati per non rischiare di far fare una bruttissima fine al nostro eroe, senza dimenticare di distruggere nel frattempo tutte le casse! Altrimenti non si otterrà alcuna gemma chiara a fine livello, ve lo ricordate vero?
Sempre sulla prima isola troveremo un altro livello la cui struttura verrà ripresa poi nei capitoli successivi, e in questo caso parliamo di Hog Wild, livello in cui dovremo cavalcare un cinghiale
selvaggio in una divertentissima e pazza corsa all’interno di un villaggio indigeno! Hog Wild Music
Infine una piccola chicca: qualora fossero state collezionate tutte le gemme chiare, si sarebbe sbloccato un finale alternativo (non canonico) in cui non era necessario lo scontro con Neo Cortex (Crash e Tawna fuggivano di notte dal castello a sua insaputa) e in cui veniva mostrato il futuro di tutti i boss del gioco (N. Brio per esempio si riscopriva barista)!
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