Un caro saluto a tutti e bentornati alla nostra rubrica sul retrogaming! Oggi tiriamo fuori dal cilindro una pietra miliare nella storia dei picchiaduro: il capolavoro della Namco “Tekken 3“! Il titolo venne distribuito per la prima volta nel 1997 in versione Arcade e poi per PlayStation l’anno seguente, arrivando sul mercato nel momento in cui il successo della console Sony era al suo apice e divenendo in breve tempo quella che viene definita come una killer application (con ben 6,1 milioni di copie vendute nel mondo).
Tekken 3 è un classico picchiaduro a incontri e la modalità Arcade (ovvero la “storia”) consiste in un semplice susseguirsi di scontri 1 contro 1 con avversari casuali, eccezion fatta per il nono e il decimo che vedono sempre il giocatore affrontare gli stessi due personaggi (Heihachi e Ogre). Alla fine dei dieci incontri viene mostrato un filmato in computer grafica che mostra uno scenario “what if” per il personaggio con cui si è completato il gioco. Perchè “what if”? Perché in realtà la storia ufficiale segue esclusivamente le vicende della famiglia Mishima e di conseguenza l’unico vero finale è quello del protagonista Jin Kazama, figlio degli scomparsi Jun Kazama e Kazuya Mishima (presenti come personaggi giocabili nei capitoli precedenti), e dunque nipote dell’organizzatore del torneo e CEO della Mishima Zaibatsu, Heihachi Mishima. Riassumiamo in breve gli eventi del precedente capitolo per poi raccontare quella che è la trama del terzo: Heihachi sconfigge il figlio posseduto durante la finale del secondo Iron Fist Tournament e poi lo getta, ancora svenuto, in un vulcano. Troppo sintetico dite? Purtroppo sono cose che capitano…
Gli eventi di Tekken 3 iniziano 16 anni dopo. Heihachi Mishima ha ormai consolidato il suo potere e, fondando la Tekken Force, contribuisce a mantenere la pace mondiale. Durante degli scavi in Messico però, i suoi uomini finiscono per liberare Ogre. il Dio dei Combattimenti, che da quel momento inizia ad attaccare tutti i più forti maestri di arti marziali in giro per il mondo (ciao Dragon Ball Super!), finendo per farli sparire. Dopo aver avuto la notizia dall’unico sopravvissuto all’attacco del mostro, Heihachi si convince della necessità di impossessarsi del suo potere ed escogita un piano malvagio per attirarlo in trappola: l’Iron Fist Tournament III. Neanche a farlo apposta, alla sua porta si presenta un ragazzino di nome Jin che si proclama suo nipote e che gli chiede di allenarlo. Dopo aver esitato per qualche istante, il buon vecchio Heihachi si rende conto di trovarsi davanti all’esca perfetta e decide di accettare la sua richiesta. Il finale canonico del gioco vede un Jin (anch’egli in possesso del Devil Gene del padre) sconfiggere True Ogre e sopravvivere ad un attacco in massa degli uomini del nonno, per poi fuggire chissà dove.
Sempre secondo la storia canonica però, il vero vincitore dell’Iron Fist Tournament III fu Paul Phoenix, che finì addirittura per sconfiggere Ogre accorso sul ring abboccando all’esca di Heihachi. Purtroppo Paul non si rese conto di aver sconfitto solo la prima versione di Ogre e andò via trionfante. Fu solo allora che Ogre mutò nella sua vera forma e venne finito da Jin Kazama, che finì anche col prendersi il merito di una vittoria non sua. Povero Paul, davvero.
In totale, i personaggi giocabili sono 24 tra personaggi base, sbloccabili e costumi alternativi. Molti di questi, con bei background, finiscono per essere dei “rimpiazzi” di altri personaggi provenienti dai precedenti giochi, mantenendo il loro stile di combattimento e mostrando di possedere spesso e volentieri legami di parentela con gli stessi. E’ il caso di Forrest Law, figlio di Marshall, di Hwoarang, allievo di Baek-Do San, Julia Chang, figlia di Michelle, e di Kuma II. Altri personaggi sono invece gli stessi presenti nei vecchi capitoli, come ad esempio Yoshimitsu (unico personaggio in comune con l’altra serie di picchiaduro “Soul Calibur”), Anna e Nina Williams.
Inizialmente il roster comprende solo la prima riga dell’immagine che vedete sulla sinistra. Un lottatore nuovo si aggiungerà alla selezione ogni volta che verrà finita la modalità principale con un personaggio diverso (finire il gioco sempre con Jin non sbloccherà nulla, ad esempio). I personaggi più difficili da sbloccare sono sicuramente Gon (personaggio tratto dal manga omonimo e guest star del gioco) e il Dottor Boskonovich. Soprattutto l’anziano è stato capace di far penare migliaia di giocatori poiché per sbloccarlo era necessario completare la modalità Tekken Force per ben quattro volte!
Oltre alla modalità Arcade erano presenti altre due modalità, di cui una particolarmente divertente: la Tekken Ball, in cui lo scopo principale è quello di colpire il proprio avversario simulando una partita di beach-volley! Il ring è infatti diviso in due metà e non è possibile attraversare il confine, l’unico modo per colpire l’avversario è quello di infondere i propri colpi in un enorme pallone da spiaggia per poi tentare di danneggiare l’altro contendente. Fantastico, no?
L’altra modalità alternativa è la Tekken Force. Come suggerisce il nome, è una modalità in cui bisogna affrontare l’armata speciale di Heihachi Mishima in quattro scenari diversi come se ci si trovasse in uno di quei vecchi (e fantastici) picchiaduro a scorrimento. Alla fine di ogni scenario si affronta un “boss”, che altri non è che un personaggio scelto a caso dal roster di lottatori del gioco. Ovviamente l’ultimo boss sarà sempre Heihachi, e nel caso in cui la modalità sia stata completata già 4 volte si potrà affrontare anche il Dottor Boskonovich per tentare di sbloccarlo.
In conclusione, come nostro solito, una piccola carrellata di meravigliose OST da riscoprire insieme:
Jin / Heihachi / Paul / Law / Hwoarang / Yoshimitsu / Gon / Dottor Boskonovich / Character Selection
A poca distanza dalla scomparsa del fondatore di Namco Masaya Nakamura, abbiamo voluto rendere omaggio ricordando uno dei migliori giochi di lotta mai prodotti, un gioco che ha sicuramente fatto parte dell’infanzia di molti di noi. E anche questa volta, da ReHWolution e dall’angolo del retrogaming è tutto… alla prossima!
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