La prima cosa da fare per acquistare un SSD performante è, indovinate un po’, non fidarsi ciecamente dei numeri pubblicati sulle confezioni o nelle pagine prodotto!
Seguendo i vari asterischi, sempre astronomicamente microscopici, è facile infatti scoprire che le velocità riportate sulle scatole degli SSD sono ottenute con determinate piattaforme e con specifici test, e pertanto ben lontani da un utilizzo quotidiano “normale” e non sintetico. Leggendo per intero le pagine prodotto, comunque, è possibile farsi un’idea di quanto un SSD possa andare veloce, anche se più che gli enormi numeri espressi in MB/s per le velocità di lettura e scrittura sequenziali, il vero indice prestazionale è rappresentato dal numero di IOPS (operazioni di lettura e scrittura al secondo) che un SSD è in grado di raggiungere.

Prendendo come esempio quest’immagine presente sulla pagina prodotto del Corsair MP600 Pro XT, notiamo infatti due cose: i piccolissimi UP TO (FINO A) sopra le incredibili velocità di lettura e scrittura indicate per operazioni sequenziali) ed il numero 1M+ IOPS, anch’esso evidenziato e, vi anticipiamo, anch’esso “UP TO” e solo in determinate situazioni.
Il numero di IOPS che un SSD può effettuare è dato dalla specifica combinazione di controller, NAND, bus (gli SSD Gen4 tendono ad avere IOPS superiori semplicemente perché alcuni SSD superano, in IOPS, le velocità massime imposte dal bus PCIe 3.0) e firmware che l’azienda decide di installare, ed è paragonabile alle cosidette “IPC” (Instructions Per Clock) di un processore.
In linea di massima, le specifiche dichiarate dai vari produttori indicano più o meno quanto un SSD possa essere veloce, ma spetta a noi reviewers, con analisi approfondite ed un vasto numero di benchmark, validare tali affermazioni o smentirle.

Anche la piattaforma svolge un ruolo fondamentale nell’ottenere le massime prestazioni da un SSD per due motivi principali: il primo, abbastanza evidente, è la compatibilità o meno con determinati standard. Se il vostro sistema si limita al bus PCIe 3.0 non potrete certo aspettarvi di tirare il massimo da un Sabrent Rocket 4 Plus che raggiunge velocità che saturano addirittura il bus PCIe 4.0, con i suoi oltre 7000 MB/s in lettura e quasi 7000 MB/s in scrittura.
Il secondo motivo è invece un problema di IPC del vostro sistema: tendenzialmente, i sistemi Intel presentano valori IOPS superiori mentre quelli AMD tendono a raggiungere velocità di lettura superiori, come anche evidenziato da TweakTown in una loro recente review di un SSD ADATA dove hanno parlato di come Intel Raptor Lake (ovvero i processori Intel di 13° Generazione) fossero costantemente più veloci di quelli AMD, sia Zen 3 che Zen 4, sul fronte delle review degli SSD, ricollegando tale fenomeno ad una questione, appunto, di Instructions Per Clock.
C’è comunque da dire che, sebbene le IOPS forniscano un indice di “reattività” del sistema, come la velocità di avvio del sistema o lo spostamento di file di piccole dimensioni, ci sono determinati scenari di utilizzo, spesso ricollegabili al mondo della Content Creation (creazione di contenuti) dove contano di più le velocità di lettura e scrittura sequenziali, visto che il più delle volte lavorare con programmi del calibro di Photoshop, Premiere Pro, DaVinci Resolve e via discorrendo richiede maneggiare file di grandi dimensioni e/o con bitrate elevati che non traggono vantaggio da IOPS più elevate.
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