Pur negando ogni coinvolgimento del governo Pyongyang con l’attacco informatico sul database della Sony Pictures, l’FBI questa sera ha confermato ufficialmente la denuncia formale degli Stati Uniti contro la Corea del Nord e molto probabilmente anche contro la Cina, se gli hacker avessero utilizzato i loro server.
Secondo diversi media americani, l’attacco sarebbe partito da server nordcoreani e passato per Taiwan, infatti l’FBI in questo momento dispone di informazioni sufficienti per arrivare alla conclusione che il governo della Corea del Nord è il vero responsabile.
Nella serata di mercoledì, Sony aveva comunicato il ritiro dal mercato del film “The Interview”, in specifico dai database della Sony risulta essere stata cancellata non solo la data di uscita prevista per Natale, ma anche ogni progetto destinato alla tv on-demand e home video della pellicola.
Oggi i cyber-criminali si sono intrufolati di nuovo nei server ed hanno ringraziato: “Grazie per aver cancellato il film, è stata una scelta molto saggia”.
Da un’altra parte, alcuni come George Clooney fanno pressione sui colleghi affinché chiedano l’immediata diffusione online di “The Interview”; dal Brasile lo scrittore Paulo Coelho offre 100 mila dollari per i diritti del film cancellato da Sony.
From now on, terrorists have the power to decide what we are allowed to watch (BTW, Sony ignored my offer below) pic.twitter.com/Zx3wrXpQfS
— Paulo Coelho (@paulocoelho) December 19, 2014
“In questa maniera voi recuperate lo 0,01% del vostro budget e io posso dire ‘NO’ alle minacce terroristiche”, ha scritto lo scrittore su Twitter precisando che nell’ipotesi in cui Sony accettasse la sua proposta, lui pubblicherà gratuitamente il film sul suo blog.
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