Parlando al Wall Street Journal, il dirigente di Big G conferma l’intenzione dell’azienda di andare avanti sul dispositivo Google Glass, sottolineando che si tratta di un progetto “che richiede tempo” e che però non per questo può essere considerato “una delusione”.
Google ha cessato le vendite dei suoi occhiali-PC e il relativo programma Explorer a gennaio di quest’anno, trasferendo la responsabilità del progetto dal laboratorio di ricerca Google X ad una unità a parte sotto la guida di Tony Fadell, capo della divisione di case intelligenti di Nest e uno dei papà dell’iPod di Apple. La supervisione di Fadell, ha spiegato Schmidt al Wsj, è stata decisa proprio per rendere i Glass “pronti per gli utenti”.
Quella degli occhiali-computer, sottolinea, “è una piattaforma grande e davvero fondamentale per Google. Abbiamo terminato il programma Explorer e la stampa ha pensato che stessimo cancellando l’intero progetto ma non è così, Google significa anche prendere rischi e non c’è nulla nel voler modificare i Glass che suggerisce che vi stiamo rinunciando”. Come per le auto senza conducente, aggiunge, quello dei Google Glass è un progetto a lungo termine, “queste cose hanno bisogno di tempo”.
I Google Glass erano stati messi a disposizione degli sviluppatori nel 2013 col programma Explorer al costo di 1500 dollari. Poi sono stati venduti al grande pubblico negli USA, per un numero limitato di pezzi, e in seguito in UK.
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