Introduzione–>
Buongiorno lettori di ReHWolution, quest’oggi vi proponiamo una guida per assemblare da zero un PC Desktop. L’idea di questa guida ci è nata dopo aver ricevuto parecchie domande e richieste d’aiuto sull’assemblaggio di un computer, magari dopo aver chiesto delucidazioni sull’idoneità dei vari componenti da acquistare.
Quindi questa guida si rivolge a tutti coloro che non hanno mai assemblato un PC desktop ma, che avendone voglia, non hanno intenzione di rivolgersi a terzi.
Durante la stesura di questa guida ci siamo preoccupati di adottare un’approccio che fosse il più semplice possibile, servendoci dell’ausilio di tante fotografie che supporteranno il procedimento descritto per assicurare una facile comprensione. Fatta questa piccola premessa, auguro una buona lettura a tutti voi!
Tutti i componenti–> Prima di iniziare il processo di assemblaggio vero e proprio, mettiamo dinanzi a noi tutti i componenti che costituiranno la nostra macchina da ufficio o da gioco. Per chi non lo sapesse un PC Desktop è formato da una serie di componenti che dialogano strettamente tra di loro in perfetta sintonia.
Di seguito una lista dei componenti che dovremo acquistare se non l’abbiamo già fatto:
- Case;
- Processore (CPU);
- Scheda Madre (MB);
- RAM;
- Alimentatore (PSU);
- Scheda Video (VGA, facoltativa in presenza di CPU o MB con grafica integrata);
- Scheda Audio (facoltativa, in quanto ormai sempre integrata nella MB);
- Lettore CD/DVD/Blue-Ray (ormai facoltativo, ma consigliato);
- SSD/HDD;
- Sistema Operativo (S.O.).
N.B.: Alcune precisazioni, i componenti su elencati si riferiscono ad un PC Desktop di base. Questo cosa vuol dire? Semplicemente che in alcuni ambiti particolari, esempio gaming/overclock, potrebbero presentarsi altri componenti al di fuori dello schema standard. Ad esempio, potremmo avere dei componenti in più per il sistema di raffreddamento del processore. Questo è il caso in cui si adotti un sistema di raffreddamento a liquido che vada a coprire integralmente o parzialmente tutti i componenti che lo richiedono. In questa guida non entriamo in merito ai sistemi di raffreddamento avanzati, ma ci limitiamo a trattare il caso in cui si adotti un sistema di cooling di base, ovvero i classici sistemi a torre con alette di raffreddamento.
Dopo averli elencati, passiamo in rassegna con una panoramica fotografica tutti i componenti da noi scelti come sample per questa guida.
Montaggio: preparazione del case–>
Per nostra decisione cominciamo con la preparazione del case, componente fondamentale, il quale andrà ad ospitare tutto il nostro hardware pertanto dovrà avere una funzione anche di tipo protettiva, piuttosto che puramente estetica.
Per preparazione intendiamo l’assemblaggio nel cabinet con tutti gli accessori forniti dal produttore del case, nonché dell’installazione delle ventole di raffreddamento fornite nel bundle.
Questa fase è molto importante perché in base alla configurazione delle ventole che adotteremo, potremo garantire ai componenti che risiederanno all’interno del cabinet il giusto cooling. Per configurazione intendiamo il numero di ventole e la posizione di quest’ultime che si troveranno in estrazione ed immissione. A tal proposito ricordiamo alcuni semplici accorgimenti che possono aiutare nell’intento.
Come prima cosa ricordiamo che i componenti di un PC durante il loro funzionamento producono calore, pertanto generano aria calda, che inevitabilmente andrà verso la parte alta del case.
Di conseguenza diventa sconsigliabile andare a posizionare ventole in immissione sulla parte superiore del case, piuttosto le posizioneremo in basso al cabinet, dove risiede l’aria fresca. La parte superiore del case è adatta ad ospitare le ventole in estrazione, poiché è opportuno espellere l’aria calda. In questo modo si crea un flusso di aria, dal basso verso l’alto, che crea un riciclo costante e convogliato.
Il numero di ventole che vorremo impiegare dipende essenzialmente da due cose: dalle nostre esigenze e dalle dimensioni del case. Per quanto riguarda il primo vincolo, possiamo dire essenzialmente che in caso di impiego per lunghe sessioni di gaming o di overclock piuttosto spinto, è opportuno saturare tutte le prese d’aria che il produttore mette a disposizione per l’installazione di ventole. In caso di PC destinati all’ufficio, dove l’utente si limita alla semplice navigazione piuttosto che alla semplice creazione o modifica di documenti Word ed Excel o comunque all’utilizzo di software per ufficio, potremo optare per un minor numero di ventole, con un regime di rotazione minore, così da ridurre la rumorosità.
L’altro vincolo, le dimensioni del case. Sembra abbastanza ovvio che se abbiamo un case di grosse dimensioni (Corsair 900D, Cosmos II) il volume d’aria che essi contengono sarà sicuramente maggiore di altri case di minori dimensioni. Pertanto per muovere tutta l’aria al loro interno sarà necessario un numero di ventole maggiore. In ogni caso ricordiamo che la maggior parte dei produttori forniscono a corredo dei loro cabinet, un manuale di istruzioni, dove è possibile visionare alcune pagine dedicate alle configurazioni di installazione delle ventole consigliate.
Assemblaggio: scheda madre (MB)–>
Dopo aver preparato il case, ci montiamo al suo interno la scheda madre. Questo componente è strutturalmente collegato al case.
Cosa intendiamo con questo? Semplice, ogni scheda madre è caratterizzata da un fattore di forma.
Il fattore di forma, detto in parole povere, denota le dimensioni della scheda madre, che si traduce nelle distanze inter-assiali dei fori che permettono il collegamento della MB al case.
Come avrete già intuito, per schede madri con fattori di forma grandi anche il case che le ospiterà dovrà possedere le opportune dimensioni e quindi essere compatibile.
Ormai la quasi totalità dei produttori di case, allega la lista dei fattori di forma compatibili con essi.
Pertanto, verificate bene il fattore di forma che caratterizza la vostra scheda madre e dopo andate a incrociare il dato con la scheda tecnica del vostro case, non potrete sbagliarvi!
La scheda madre, non poggia direttamente sul case, ma piuttosto su una serie di supporti metallici che hanno la funzione di sostenere la MB. Avvitiamo sulla superficie del case questi supporti a sezione esagonale dall’estremità filettata.
N.B.: La sequenza di fori che dovrà ospitare i supporti filettati non è casuale, ma deve riflettere le dimensioni della scheda madre espressa per l’appunto dal fattore di forma. Di solito alcuni produttori di case, incidono sulla superficie del case atta ad ospitare la MB quali fori corrispondono al fattore di forma corrispondente.
Una volta estratta la scheda madre dalla scatola, inseriamola dentro al cabinet, appoggiandola sui supporti di metallo precedentemente avvitati sulla superficie interna del case. Avvitiamo, quindi, le viti forniteci con il kit del case per il fissaggio della scheda madre.
Non è necessario serrare le viti con molta forza in quanto il PC è qualcosa di strutturalmente statico poiché, a parte i trasporti del cabinet, non subiscono alcun dinamismo, serrando con troppa forza le viti si rischia inoltre di andare a rovinare o addirittura “tagliare” delle piste sulla scheda madre, rendendola difettosa. Pertanto una volta mandate in battuta le viti, non andiamo oltre. Faccio notare che sulla scheda madre andranno anche collegate le ventole che sono state precedentemente installate nel case. Sulla superficie della MB, sono presenti connettori a tre pin, per il collegamento di ventole standard o di sensori di temperature. Noi colleghiamo le ventole che adottiamo mediante gli appositi connettori denominati “CH FAN X” dove per X sta per il numero di canale alla quale si fa riferimento nel BIOS, per la regolazione del regime di rotazione.
Anche in questo caso, il connettore presenta un’univocità nella connessione, per evitare inversioni di polarità. Procedete al collegamento di tutte le ventole nel medesimo modo.
Fatto? Bene, allora adesso procediamo incominciando ad installare sulla scheda madre i componenti restanti.
Assemblaggio: processore (CPU)–>
Adesso è il momento del nostro processore o CPU che dir si voglia. Una volta estratto dalla confezione sia la CPU che il dissipatore (se fornito), rimuoviamo la protezione in plastica trasparente che ricopre il processore.
Per il momento lasciamo perdere il dissipatore, che verrà ripreso per l’installazione fra qualche passaggio.
Con la CPU in mano ci rendiamo subito conto della parte che presenta i connettori che andranno ad accoppiarsi con il socket presente sulla scheda madre. Cerchiamo assolutamente di non far entrare in contatto questa parte con polvere o sporco di qualsiasi tipo, evitiamo inoltre di toccarla con le dita poiché è molto delicata. Apriamo la staffa del socket della MB, sganciando e poi sollevando la leva presente al lato del socket della MB.
N.B.: Come descritto sulla superficie del coperchio sovrastante il socket, bisogna rimuovere quest’ultimo solo se si vuole installare una CPU per evitare che il socket si danneggi.
Una volta sollevata la staffa di ritenzione dal socket, paragonando a vista sia la CPU che il socket, si dovrebbe intravedere una linguetta sulla MB che corrisponde a una sede ricavata sulla CPU. Questo viene fatto per aiutare l’utente ad inserire la CPU nel verso giusto sulla scheda madre.
Posizionata la CPU nel verso giusto, abbassate la parte superiore della staffa e rimettete la leva laterale al suo posto, nella sede dalla quale l’avete rimossa.
Noterete una leggera pressione nel chiudere la staffa superiore, non vi spaventate non state rompendo nulla! Questa pressione da esercitare è normale, poiché l’accoppiamento della CPU nel socket prevede che ci sia contatto perfetto tra i connettori della CPU e le sedi che adottano i PIN nel socket.
Se avete seguito tutto alla lettera, avrete installato la vostra CPU.
Semplice no?
Assemblaggio: memorie RAM–>
Ora passiamo ai moduli di memoria RAM da installare sempre sulla MB. In questo caso la procedura è davvero molto semplice, e molto più banale di quanto si possa immaginare prima di montarne una.
Individuati gli slot sulla MB dedicati ad ospitare i moduli RAM, si presta un’attenzione particolare alla sporgenza che si trova a circa metà dello slot.
Anche questa volta, se si prende visione di un modulo RAM, si noterà con facilità che nella stessa posizione del connettore si troverà una piccola sede, necessaria ad ospitare la linguetta presente sullo slot precedentemente descritta.
A questo punto non ci resta che sollevare le clip presenti alle estremità di ogni slot. Queste clip si richiuderanno automaticamente quando inseriremo il banco di RAM nello slot, essi hanno una funzione di protezione, assumendo un ruolo di “sicura” contro eventuali movimenti accidentali dei moduli di RAM. In base ai moduli che abbiamo intenzione di installare, andremo a liberare il medesimo numero di slot sulla MB. Incominciamo con il primo banco di RAM, inseriamolo con il verso giusto nello slot, applichiamo una leggera pressione, notando che inserendo il connettore RAM nello slot le clip poste agli estremi di quest’ultimo tendono a richiudersi.
A montaggio terminato, le clip saranno tornate in posizione originaria.
N.B.: Durante l’applicazione della pressione necessaria per l’inserimento del modulo RAM nella sua sede, è necessario cercare di essere il più stabili possibili con il modulo, applicando una forza il più possibile ortogonale alla MB. Questo per evitare accidentali inclinazioni che potrebbero portare al danneggiamento dello slot o del modulo.
Ripetiamo l’operazione con i moduli di RAM rimanenti.
Assemblaggio: dissipatore CPU–>
Terminiamo il reparto CPU, installando il dissipatore.
Tale componente è fondamentale poiché permette di abbassare le temperature di funzionamento della CPU evitando di bruciare tutto. Quando avevate aperto la scatola della CPU, avevate probabilmente trovato un dissipatore fornito dal produttore della CPU, che avevamo lasciato da parte in quel momento. Bene, adesso riprendiamolo e notiamo subito una cosa, sulla superficie di contatto tra CPU e dissipatore, è presente uno strato di pasta di colore grigio. Questa pasta è chiamata pasta termica e svolge un ruolo importante, poiché permette di trasferire il massimo quantitativo di calore possibile dalla CPU alla superficie del dissipatore.
Dato che la pasta fornita a corredo non è il massimo presente sul mercato, inoltre può avere parecchi mesi di deposito alle spalle, noi la rimuoviamo con un fazzoletto di carta o un panno fine e un po’ di alcool. L’importante è non utilizzare carte abrasive per non rischiare di graffiare la superficie del dissipatore, andando a inficiare sulle sue performance.
Pulito per bene il dissipatore dalla pasta termica, prepariamoci ad applicare quella nuova acquistata a parte. Prendiamo il tubetto di quest’ultima e con una leggera pressione sullo stantuffo della siringa poniamone un chicco di riso sulla superficie della CPU, facendo attenzione a non esagerare. Per chi non ha dimestichezza in questo tipo di operazione sarebbe meglio procedere con molta attenzione, per non rischiare di far cadere della pasta termica sui componenti che circondano la CPU e che risiedono sulla MB.
Questo perché? Perché alcune paste termiche conducono anche corrente elettrica, da qui il rischio di poter creare dei cortocircuiti sui componenti che si trovano a contatto con queste paste.
Dopo aver posto il “chicco” sulla superficie della CPU, ci montiamo di sopra il dissipatore fornito nel bundle e infine colleghiamo il connettore che esce dal dissipatore nell’apposito connettore posto sulla scheda madre, con la denominazione “CPU FAN”.
Questo è il cavo che fornisce alimentazione alla ventola del dissipatore.
N.B. (IMPORTANTISSIMO): Il dissipatore che fornisce Intel a corredo con la CPU, non presenta staffe di backplate ovvero non fornisce una staffa che andrebbe montata sul retro della scheda madre. Questo tipo di staffa è presente nella maggioranza dei dissipatori di terze parti, siano essi ad aria o a liquido. Nel caso si decidesse di acquistare questo tipo di dissipatori, la procedura di assemblaggio (del dissipatore sulla CPU) potrebbe variare anche significativamente. Poiché sarebbe impossibile stilare una guida per ogni tipo di dissipatore esistente, vi rimandiamo alla procedura descritta dal manuale di istruzioni che vi verrà fornito nel bundle.
Assemblaggio: scheda video (VGA)–>
Concluso il reparto CPU, spostiamoci sulla scheda grafica. Questa procedura interessa solamente chi ha acquistato una VGA dedicata. Per tutti coloro che utilizzano CPU aventi VGA integrata e decidono di utilizzare quest’ultima senza comperare una scheda grafica dedicata possono saltare questo punto. Per tutti gli altri, la procedura rimane ugualmente molto semplice. Una volta rimossa la VGA dalla scatola, con uno sguardo si identificano le parti principali per l’assemblaggio, ovvero il connettore PCI-E o AGP (nei modelli retrodatati), e i connettori di alimentazione supplementari (se la VGA da voi acquistata ne è provvista).
Bene, una volta individuato lo slot che si desidera occupare per l’installazione della VGA, si presta attenzione nel liberare le staffe di ritenzione del case in corrispondenza degli slot che la vostra VGA andrà ad occupare. Le schede grafiche infatti, possono essere single slot, dual o addirittura tri-slot. Ovvero possono occupare uno, due e tre slot PCI-E della scheda madre, e di conseguenza del case.
Una volta smontate le staffe del case, installiamo la VGA inserendo il connettore PCI-E nello slot della scheda madre. Fatto questo avvitiamo le viti che andranno a serrare la staffa presente sulla VGA al bracket del case.
Assemblaggio: SSD/HDD singoli o multipli–>
Passando alle periferiche di storage, affrontiamo l’assemblaggio di quest’ultime. Anche qui non dovreste avere particolari difficoltà. Individuiamo, nel cabinet, la zona predisposta all’alloggiamento dei drive da 2.52/3.5 pollici. Presentiamo il drive in nostro possesso sulla staffa fornita con il case e, dopo aver preso visione dei fori che combaciano, serriamo le viti opportune.
Ripetiamo l’operazione con tutti i drive che abbiamo intenzione di installare, che siano SSD o tradizionali HDD meccanici. Una volta montato i/il drive, prestiamo attenzione ai due connettori posti sul loro retro.
Si chiamano connettori SATA (2 o 3) uno per i dati e l’altro per l’alimentazione del drive. Per il connettore SATA, procediamo in questo modo. Prendiamo un cavo SATA fornitoci con il bundle della scheda madre e colleghiamolo con un’estremità al drive e l’altra alla MB.
Se osservate in sezione il connettore SATA, noterete che il senso di inserimento del maschio nella femmina è univoco, pertanto non potrete sbagliarvi. Fate solo attenzione nell’utilizzare i connettori giusti per il drive giusto, nel senso che se avete un drive di recente generazione SATA3, collegatelo alla MB ad un connettore SATA3 e non 2, altrimenti non potrete sfruttare tutta la velocità fornita dalla periferica.
N.B.: I connettori che trovate sulle schede madri di nuova generazione presentano compatibilità variabile tra SATA2 e SATA3, pertanto se avete drive compatibili con lo standard 3, dovrete collegarli ad un connettore che supporta questo standard. Per una più immediata individuazione, consultate il manuale della vostra MB, il produttore vi indicherà i connettori SATA con la relativa compatibilità.
Assemblaggio: supporti ottici–>
Molto semplice individuate, sul case, lo slot da 5.25 pollici che volete far occupare al lettore, rimuovete il frontalino di protezione e inserite il lettore. Lateralmente in corrispondenza dello slot occupato, dovreste individuare due fori (uno per lato) dove andranno ad avvitarsi due viti che serviranno per bloccare il lettore nella sua posizione. Aiutandovi con l’allineamento del lettore nella sua sede, per il centraggio dei fori con quelli presenti sul case, avvitate le due viti ed il gioco è fatto. Fatto questo, collegatelo alla scheda madre mediante un cavo SATA.
N.B.: Sempre più case adottano sistemi di ritenzione proprietari che facilitano l’installazione di periferiche possedenti lo standard 5.25 pollici come lettori, masterizzatori o controller di vario genere. In tal caso vi rimandiamo al manuale della casa madre, per un corretto e idoneo montaggio delle periferiche in questi slot.
Assemblaggio: alimentatore (PSU)–>
Arrivati a questo punto, è necessario dare alimentazione a tutti i componenti assemblati. Come? Installando l’alimentatore (o PSU) e collegandolo ai componenti montati sino a questo momento. Tutti gli alimentatori presentano sulla parte posteriore, dei fori, che secondo uno standard preciso, devono combaciare con i fori presenti nella sede del case.
Individuati entrambi i set di fori, posizioniamo la PSU in tale alloggiamento e fissiamolo al case, serrando le viti opportune. Una volta collegato fisicamente l’alimentatore, procediamo con il cablaggio.
Individuiamo sulla scheda madre il connettore a 24 pin che serve a dare l’alimentazione principale alla MB.
Una volta individuato, alloggiamo il cavo dell’alimentatore avente anch’esso 24 pin. Non potete sbagliare con l’inserimento del cavo poiché anch’esso, come tutti i cavi di alimentazione, possiede un collegamento univoco.
Adesso colleghiamo la CPU all’alimentatore: il cavo idoneo è quello che presenta 8 pin, di solito sdoppiato in due parti per garantire la compatibilità con molte schede madri.
A volte sul cavo dell’alimentatore è stampata la scritta “Only CPU”.
Una volta trovato, procediamo al collegamento mediante il connettore presente di solito sulla parte superiore della MB.
Se la vostra scheda video presenta dei connettori di alimentazione supplementari, procedete al collegamento di questi ultimi mediante un cavo PCI-E.
Il numero di cavi PCI-E che si dovrà impiegare dipende dal numero di connettori presenti, e quindi richiesti, dalla VGA.
Procedete quindi con il collegamento dei drive ottici e degli SSD e/o HDD, essi adottano lo stesso tipo di connettore di alimentazione.
Assemblaggio: scheda audio (se dedicata)–>
Le schede madri moderne sono provviste di una scheda audio integrata.
Partendo dai primi modelli, sino ad arrivare alle ultime generazioni di MB, le schede audio integrate hanno raggiunto livelli di tutto rispetto, ma se per alcuni motivi non ci accontentiamo delle integrate, e vogliamo acquistare una scheda audio professionale dedicata, allora dobbiamo installare anche quest’ultima sulla nostra scheda madre.
La procedura è piuttosto semplice e ricorda molto quella della scheda video, solo che in questo caso al posto dei cavi di alimentazione dovremo collegarci il connettore proveniente dal pannello audio frontale.
Di conseguenza, dopo aver installato la scheda audio sull’apposito slot PCI-E, provvediamo a scollegare il cavo dal connettore audio della scheda integrata alla MB per collegarlo all’apposito connettore della scheda audio dedicata.
Adesso potremo godere appieno dell’audio sopraffino della nostra nuova scheda audio dedicata.
Assemblaggio: pannello I/O–>
E terminiamo proprio da dove avevamo cominciato, ovvero dal case. Dopo aver collegato componenti e averli alimentati, è arrivato il momento di collegare il pannello frontale del case alla nostra scheda madre.
Il produttore del case, provvede a raggruppare i cavi che provengono dal pannello frontale, dove sono presenti i jack per le cuffie e microfono, oltre che le porte USB ed eventuali altri tipi di connessione.
Colleghiamo i cavi destinati ad alimentare le porte USB sui connettori posti nella parte inferiore della MB. Nello stesso modo colleghiamo il cavo del pannello frontale audio nell’apposita presa della scheda madre, mentre per i cavi dei pulsanti di accensione e reset, utilizziamo l’adattatore per connetterli insieme nell’alloggio dedicato.
I connettori di tipo maschio che accolgono questi cavi di solito si trovano nella parte inferiore della scheda madre.
Conclusioni–>
Cercando di essere più chiaro e semplice possibile nella stesura di questa guida, ho riassunto i passaggi chiave da seguire per il montaggio di un PC desktop avendo tutti i componenti.
Da notare che la procedura è stata macro scomposta in sezioni che rispecchiano le vari parti del personal computer in versione desktop. Non è necessario seguire le procedure nello stesso ordine, ad esempio per alcuni di voi potrebbe risultare più comodo montare la CPU quando la MB non è ancora stata montata nel cabinet per questioni di comfort negli spazi di lavoro.
Questa e altre possono essere le variabili applicabili, ma con questa guida speriamo di essere di aiuto a coloro che per la prima volta decidono di regalarsi e assemblarsi un PC Desktop.
Per qualsiasi domanda, dubbio o chiarimento, non esitate a domandare, tutto lo staff di ReHWolution è pronto a supportarvi.
Alla prossima, ciao!
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