ARM è la parola in codice per Apple in questo 2020, e che piaccia o no, non si parla più di dispositivi mobili, ma di notebook e desktop.
La linea della casa Americana sembra il focalizzare tutti gli sforzi nella performance per watt, terminando la sua relazione quindicennale con Intel per passare ai propri processori basati su ARM. Il CEO di Apple Tim Cook ha definito la giornata di ieri un “giorno di storia per i Mac” nell’annuncio.
“Più istruzioni, meno watt” è il motto attuale, e nella dichiarazione, Cook ha fatto notare gli enormi progressi fatti coi processori ARM nell’ultima decade: sia iPhone che iPad sono dalle 100 alle 1000 volte più potenti dei primi processori introdotti nei primi sistemi del mobile.
La società prevede di rilasciare un’intera famiglia di SoC (System-on-a-Chip) chiamati Mac SoC per supportare la modifica, tra cui GPU, controller SSD e altro, e il passaggio sarà graduale, ma pare che sarà completo entro due anni. Il prossimo aggiornamento di Apple, macOS Big Sur, includerà applicazioni Apple già aggiornate per supportare i chip in arrivo, incluso Final Cut Pro.
Arriva anche Rosetta 2 , sulla quale Apple afferma che “la maggior parte delle app funzionerà”, e un developer kit di transizione per sviluppatori Apple, che altro non è che un Mac Mini che includerà il SoC A12 di Apple, 16 GB di RAM, un SSD da 512 GB e una versione preliminare di macOS Big Sur.
Un campo minato che potrebbe dare ad Apple ancora più fiducia, o isolarla dal mercato.
Discussione su post