Utilizzare la scienza dietro il Poker per creare grandi videogames Se non fosse stato per la spinta del broadcast di ESPN del torneo World Series of Poker del 2003, con l’allora sconosciuto Chris Moneymaker, il poker non sarebbe dov’è ora. Ma la storia è stata scritta, e da allora questo sport è diventato il più popolare gioco di carte del mondo. Un gioco per uomini riflessivi L’incredibile aumento di popolarità del poker è stato lo strumento capace di mettere il mondo al corrente dei meriti competitivi del gioco stesso. Prima di tale “spinta”, molte persone lo consideravano al pari di un gioco di fortuna. Tale opinione, però, non potrebbe discostarsi di più dalla realtà. Il professionista del poker Rocco “RoccGe” Palumbo, tra gli autori del sito www.giocodigitale.it, ha detto il vero in uno dei suoi articoli affermando che per comprendere e imparare al meglio il gioco, bisogna lasciar andare la convinzione che il poker è regolato dalle probabilità, focalizzandosi sugli aspetti del gioco che si possono controllare. Utilizzando in modo conscio o del tutto naturale “l’impulso del giocatore”, gli appassionati di poker applicano al gioco ciò che a livello accademico è conosciuto come teoria delle probabilità. In soldoni, è un ramo della matematica teorica che si focalizza sul riconoscimento dei pattern, sulle ricorrenze e sul processo di eliminazione. Utilizzandola come strumento, i giocatori sono capaci di elaborare strategie nel poker, sia prima che sicuramente durante le sessioni di gioco. Sfidare i computer È questo lato strategico dello sport che gli sviluppatori di videogiochi vogliono implementare nell’AI dei loro giochi. Dalle distribuzioni complete su console alle applicazioni per cellulari, le versioni “videogames” di questo sport hanno l’aspettativa di portare con sé un’esperienza realistica tanto quanto quella che porterebbe sfidarsi sui tavoli da gioco del mondo reale. Il gioco più degno di nota è un titolo del 2006, Stacked, con il famoso Daniel Negreanu, rilasciato sia per XBOX che PS2. Il gioco si innalza una spanna sopra i concorrenti grazie all’intelligenza artificiale che esso utilizza. Chiamata Poki AI, è un programma sviluppato dall’università di Alberta nell’arco di più di un decennio, creato come applicazione pratica di un team di ricerca riguardo ai pattern del gioco del poker. Ciò che rende Poki speciale non è la semplice applicazione di calcoli avanzati inerenti la teoria delle probabilità: essa può ricalibrarsi in base al comportamento dei giocatori che prendono parte al gioco. I professionisti del Poker sanno che l’unico modo di approcciarsi ad un tavolo pieno di giocatori esperti è intellettualmente. Essi capiscono che, come nel gioco degli scacchi, bisogna prevedere almeno dieci mosse dell’avversario: un’attitudine condivisa dagli sviluppatori dei più acclamati giochi di poker in circolazione.
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