Ciao a tutti ragazzi, la Milan Games Week 2014 si è conclusa Domenica, tanti visitatori, e tanti stand in quella che è, o almeno dovrebbe essere, la manifestazione di riferimento per il gaming in Italia. Oggi vi scrivo per parlavi del mio punto di vista personalissimo, poi leggerete anche quello del mio collega FolleFerrarista; personalmente sono 4 anni che partecipo alla Games Week, ed è giunto il momento di tirare le somme.
Voglio partire dalle lodi e dai lati positivi: tanta, tantissima gente; un evento che sta avendo successo e che attira sempre più persone, i cosplayer non mancano, pochi rispetto ad altri eventi similari (il primo anno però erano molti ma molti di più), ma ci sono.
Giochi presentati in anteprima ce ne, si va da Call of Duty: Advanced Warfare di Activision al suo “concorrente” Battlefield Hardline, fin anche a giochi adatti ai più piccoli (ma anche per gli appassionati più cresciuti, come me) Pokemon Rosso Omega e Zaffiro Alpha. Uno spazio che ho apprezzato è stato quello dedicato a The Witcher 3, dove ci si poteva sedere e gustare una parte del gameplay del gioco che uscirà a Febbraio 2015, certo il tempo di permanenza era poco, ma era giustificato da una lunga coda, e si apprezza quindi la professionalità della ragazza che gestiva l’ingresso, che permetteva a tutti di godere il video demo in maniera eguale.
C’è un torneo internazionale, la finale di CS:GO Faceit, con team importanti venuti da America ed Europa (LDLC, Virtus Pro, Cloud 9, Fnatic, Dignitas e Ibuypower). Non manca inoltre una convention per gli sviluppatori, per chi crea i giochi, la IGDS Italian Game Developers Summit. Insomma di carne al fuoco ce n’è, e ce n’è tanta, le premesse per un evento di caratura internazionale ci sono e sono ottime per creare un evento storico e divertente, pieno di intrattenimento e di divertimento; purtroppo però dopo una prima edizione di grande successo, ed una seconda di pari livello (forse sentita un pò meno solo a causa dell’entusiasmo per la novità ormai svanito), la qualità e la fruibilità dell’evento sono andati in decadenza.
Cosa non mi è piaciuto: non mi è piaciuto come quest’anno tutto questo sia stato assemblato e organizzato, spazi piccoli, stand importanti e che attirano più gente affiancati con conseguente sovraffollamento degli spazi, stand più “piccoli” e meno “appetibili” lasciati da soli in angoli remoti, col risultato che se in alcune zone della fiera (la maggior parte a dirla tutta) ci si muoveva poco, in altre invece si poteva ammirare il deserto. La scelta poi di far passare i corridoi principali per raggiungere, partendo dall’ingresso, la zona degli stand, a fianco dello stand commerciale Unieuro, è discutibile, e ha creato non pochi problemi di flusso, con un fiume di gente che faceva fatica a superare, una sorta di stretto delle Termopili dei tempi odierni. La coda per entrare all’interno dell’Unieuro era disumana, e la gente si accalcava in maniera pericolosa ed incivile, ignorata dagli addetti alla sicurezza che erano più preoccupati di quello che accadeva DENTRO allo stand piuttosto che fuori, inutile dire che c’è chi è stato male. Non meglio una volta entrati, con cestoni presi d’assalto, giochi buttati a terra e confezioni rovinate; la coda per le casse, poste centralmente, arrivava fino alle pareti dello stand, impedendo il passaggio da un lato all’altro, nessun separatore di fila, e addetti esasperati facevano in modo che più che una coda ci fosse una massa umana che cercava di pagare ciò che voleva acquistare, anche questo è il primo anno che lo vedo, sia MediaWorld che GameStop avevano svolto un lavoro migliore nel gestire l’afflusso di clienti e sopratutto nel predisporre una barriera casse efficace (mettere le casse in corrispondenza delle uscite costava molto? Mettere dei numerini gestione coda?).
Code interminabili agli stand, e tanta tanta ressa per gli ospiti più o meno noti, anche qui con persone che stavano male a causa degli spintoni, non hanno fatto altro che ridurre ulteriormente la mia opinione nei confronti di questa edizione. La colpa onestamente non la si può nemmeno dare tutta agli organizzatori, che sì, hanno sottovalutato l’afflusso di gente e gli spazi/addetti necessari a gestirla, ma che poco possono fare nei confronti dell’inciviltà. Di sicuro però una migliore progettazione degli spazi avrebbe aiutato a minimizzare se non evitare questi disagi, prevenire è sempre meglio che curare, sovradimensionare è la regola quando si progettano spazi adibiti al pubblico. Gadget difficile trovarne, non saranno il fulcro centrale di una fiera, ma sicuramente arricchiscono l’esperienza e fanno felici tutti; il primo e il secondo anno c’erano borsate di gadget, il terzo meno, quest’anno bisognava fare la caccia al tesoro.
Mi sono piaciuti molto lo stand di Microsoft, e quello di Koch Media, capaci di innalzarsi tra gli altri per organizzazione e rispetto, code “umane”, postazioni aperte (salvo eccezioni) in modo da garantire anche a chi si accontenta di osservare i nuovi giochi, la possibilità di divertirsi, zero ressa, zero calca, separatori di fila consentivano file ordinate e scorrevoli, e addetti cordiali e attenti garantivano lo svolgimento del tutto in sicurezza e divertimento; codici omaggio, da Microsoft per 2 mesi di Skyonline (il codice è skyonlinegamesweek) e per Dead Island Epidemic da parte di Koch Media (K6DLC-IVJ6L-W8FJC). Nota positiva anche per AVM che con Fritz!Box presenta modem router di alto livello destinati a un utenza che richiede una connessione di ottima qualità e funzionalità all’avanguardia, con accessori interessanti, anche qui addetti preparati e attenti, nonché cordiali.
Cosa è cambiato dalla prima edizione ad oggi? Sono diminuiti gli espositori di videogames, aumentati i partner commerciali (ormai ci sono quasi più negozi che stand di videogames, e forse è anche dovuto a questo la carenza di gadget, la concorrenza, si sa, da fastidio, sopratutto se è gratuita), e assieme a questo sono aumentate le code e la calca. Dagli spazi per lo più openspace della prima edizione, che permettevano di muoversi agevolmente per la fiera, si è passati a stand che si sviluppano in verticale, creando grandi corridoi che occludono la vista e danno claustrofobia. Il numero dei visitatori è quintuplicato. Il prezzo del biglietto aumentato (di poco, dai 10€ della prima edizione ai 12€ di oggi; anche se ora è possibile usufruire di sconti acquistando in anticipo).
Io ho ancora fiducia in una grande ripresa di un evento che era partito con ottime premesse e con un futuro che sembrava assicurato, ora sta ad AESVI, e agli organizzatori a cui si affideranno, rendere l’edizione 2015 migliore nella fruibilità e nel divertimento che pian piano sono venuti meno; consci del fatto che purtroppo alcuni dettagli vengono gestiti direttamente dal brand proprietario dello stand. Con un misto di amarezza per l’edizione passata, e di speranza per quella che verrà chiudo l’articolo, ci si vede l’anno prossimo alla Games Week, sperando in un edizione migliore.
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