Introduzione–>
I Pokémon sono un brand che ci accompagna ormai da molti anni: fra videogiochi, serie animate, carte collezionabili, giocattoli e gadget hanno letteralmente conquistato il mondo. I nostalgici ancora si ricorderanno il piacere di battere per l’ennesima volta il rivale in Pokémon Rosso e Blu, o Rosso alla fine di Oro, Argento e Cristallo. La Game Freak ci ha sempre stupiti trovando, seppur con alti e bassi (ma alla fine sono gusti!), sempre fantastiche innovazioni per i videogiochi della serie principale, ma soprattutto creando una galleria di mostriciattoli tascabili che supera ormai il fatidico numero 700, facendo sembrare lontanissimo quel “misero” 151 del primi capitoli.
Dopo quasi un anno di anticipazioni, rivelazioni e leak dell’ultimo minuto di dubbia veridicità, il 12 ottobre è finalmente arrivato, e dopo il grande hype creatosi i PokéFan di tutto il mondo hanno potuto mettere le mani sull’ultimo capitolo della serie, Day One “rotti” a parte: stiamo parlando ovviamente dei nuovissimi Pokémon X e Pokémon Y, la tanto attesa sesta generazione. Questa volta si può avvero dire che la casa nipponica abbia in un certo senso rivoluzionato lo stile di gioco a cui ci eravamo abituati, senza con ciò stravolgerlo o cambiarlo radicalmente.
Se ReHWolution ha soltanto adesso una recensione di questo titolo per Nintendo 3DS, è perché abbiamo voluto “vivere” a pieno il gioco, come – molti potrebbero essere d’accordo – un gioco di Pokémon andrebbe giocato. Abbiamo potuto così evitare di recensire troppo superficialmente alcune features del titolo, in modo da non dare un giudizio distorto a riguardo. Quindi coraggio, allenatori, gotta review ‘em all!
Scheda tecnica–>
Pokémon X e Pokémon Y sono due versioni dello stesso titolo per Nintendo 3DS, e perciò utilizzabili anche su Nintendo 3DS XL e Nintendo 2DS. Nel particolare, questa recensione si riferisce a Pokémon X giocato su Nintendo 3DS XL.
Per la prima volta in un videogioco della linea principale Pokémon la grafica è interamente tridimensionale, sia nelle battaglie che nell’esplorazione del mondo di gioco. I modelli 3D dei personaggi e dei Pokémon e le relative animazioni sono molto curati, nonostante le texture risultino visibilmente sgranate in caso di zoom troppo elevati e che un anti-aliasing migliore avrebbe certamente fatto piacere.
Per quanto riguarda l’effetto 3D del Nintendo 3DS, restiamo un po’ a bocca asciutta: infatti esso sarà presente soltanto in alcuni casi, che sono le battaglie in singolo, alcuni intermezzi animati e alcuni luoghi chiusi quali grotte o particolari edifici. In tutti gli altri casi esso sarà automaticamente disattivato: parliamo di lotte in Doppio, in Triplo e a Rotazione, esplorazione di gran parte del mondo di gioco e incontri con gruppi di Pokémon (di cui parleremo più avanti). Altra pecca riguardante il 3D è che, al contrario molti altri titoli per N3DS, se esso sarà attivo il gioco potrebbe subire un notevole calo di framerate, specialmente se saranno utilizzate mosse dagli effetti grafici sofisticati o in presenza di sfondi elaborati.
Alla luce di ciò, la scelta di eliminare la possibilità del 3D in caso di un maggior numero di modelli su schermo e la scelta di un mediocre anti-aliasing ci sembra sensata, nonostante sia una mancanza non indifferente; in ogni caso direi che è meglio giocare un gioco come il cielo comanda, piuttosto che con tanti effetti e due frame al secondo!
Trama–>
Ci vuole poco per dare un rapido sguardo alla trama di gioco: impersoneremo il solito ragazzo o ragazza appena trasferitosi a Borgo Bozzetto, piccolo paesino della regione di Kalos. Interessante è il fatto che la madre del protagonista questa volta non sarà una semplice casalinga, bensì un’ex-campionessa di Formula Rhydon, sport che consiste in gare di corsa in groppa all’omonimo Pokémon. Incontreremo subito Shana e Serena/Calem (a seconda della nostra scelta iniziale), due ragazzi che saranno i nostri amici e compagni di viaggio. Poco dopo, a Rio Acquerello, incontreremo gli ultimi due membri del nostro gruppetto, Tierno e Trovato, incaricati dal noto Professor Platan di consegnarci il nostro primo Pokémon, a scelta fra gli ormai stra-conosciuti Fennekin, Froakie e Chespin. Allenatori, inizia la vostra avventura!
Fra una palestra e l’altra dovremo inoltre indagare sul mistero della megaevoluzione per conto del professore, ma non solo: toccherà al protagonista e ai suoi amici sventare i loschi piani del nuovissimo Team Flare (qui sotto due suoi membri).
Senza anticipare altro, mi permetto alcuni rapidi commenti.
Nonostante essa risulti abbastanza interessante, la storia non riesce a far appassionare molto e a tratti scorre alquanto lentamente, per poi concentrare tutti gli eventi principali e importanti in un breve lasso di tempo. Alcuni personaggi, inoltre, sarebbero potuti essere esplorati più a fondo (si pensi, per confronto, alla profondità del personaggio di N in Pokémon Bianco e Nero), mentre invece sono stati relegati a ruoli più marginali o stereotipati.
Nonostante questo lato negativo, per certi aspetti e temi la trama risulta comunque interessante e ci rimanda anche ad alcune problematiche odierne del mondo reale, confermando quindi il probabile impegno di Game Freak nel rendere i videogiochi di Pokémon appetibili anche ad un pubblico più adulto.
Gameplay–>
Il vero cuore pulsante dell’innovazione in X e Y sono però le enormi e succose novità del gameplay, su cui Game Freak ha fatto leva e ha maggiormente pubblicizzato nell’ultimo anno. Cercheremo di analizzare le novità una ad una, così da poter una visione dettagliata dei cambiamenti che la casa nipponica ha portato nell’ultimo capitolo della serie.
Movimento diagonale! E non solo…
Ebbene sì, dopo 17 anni la Game Freak ha fatto la grande scoperta del movimento diagonale nell’esplorazione del mondo di gioco! Scherzi a parte, l’implementazione del moto 8-direzionale si sposa molto bene con la levetta analogica del Nintendo 3DS, specialmente durante l’utilizzo dei due principali mezzi del gioco: la classica Bicicletta e i nuovissimi Pattini. Con questi, infatti, il moto invece che 8-direzionale sarà libero e molto sciolto (e ciò vale anche per la MN Surf in acqua). Nel particolare, i Pattini, una volta ottenuti, saranno sempre indossati non appena ci muoveremo al di fuori di un luogo in cui non fosse permesso utilizzarli, permettendo inoltre di esplorare alcune zone altrimenti inaccessibili. Divertente sarà anche ascoltare i consigli dei vari pattinatori che potremo incontrare nella regione di Kalos, che potrebbero addirittura insegnarci alcune evoluzioni da eseguire con stile!
Altra novità, che ha però nuovamente lasciato a bocca asciutta una buona fetta dei giocatori, è la possibilità di cavalcare alcuni Pokémon in particolari luoghi, e con alcuni si intende molto pochi e molto limitatamente: cavalcare un Rhydon o un Mamoswine servirà solo a superare percorsi altrimenti invalicabili, gli Skiddo potranno essere cavalcati liberamente in un’area molto ristretta, e i Gogoat a Luminopoli si muoveranno addirittura automaticamente.
Il tipo Folletto
Molti hanno storto il naso alla notizia ufficiale dell’introduzione del nuovo tipo Folletto (Fairy nella versione inglese), ma in breve tempo si è guadagnato un posto nella squadra di moltissimi allenatori.
Il tipo Folletto, come dice il nome, si ispira a tutto ciò che di magico e fantastico può esserci nel mondo dei Pokémon, ed infatti i nuovi mostriciattoli di questo tipo introdotti con la sesta generazione ne sono la prova: da Flabebè, una piccola fatina su un fiore, a Klefki, il Pokémon portachiavi, fino ad arrivare a Xerneas stesso, leggendario di Pokémon X, un cervo dalle enormi corna luminescenti, e a Sylveon, la nuova evoluzione di Eeevee.
Il tipo Folletto è stato introdotto principalmente per contrastare il cosiddetto “metagame dei draghi”: come molti sapranno, i Pokémon di tipo Drago hanno la particolarità di possedere, in genere, statistiche piuttosto alte, unite a diverse resistenze e due sole debolezze allo stesso tipo e al tipo Ghiaccio, rendendoli dei Pokémon formidabili, specialmente nel gioco competitivo. L’arrivo del tipo Folletto ha permesso di ridimensionare questo predominio: il nuovo tipo risulta infatti superefficace contro Drago, Lotta, Psico e Buio, resistente agli ultimi tre ed immune al primo, mentre è debole contro i tipi Acciaio e Veleno (dando quindi anche una nuova utilità a questi ultimi).
Oltre alle nuove aggiunte, a molti Pokémon delle generazioni precedenti è stato assegnato il secondo tipo Folletto: Ralts, Marill, Snubbull, Mr. Mime e le loro linee evolutive sono alcuni esempi.
Incontri di gruppo e Lotte Aeree
Già avevamo accennato agli incontri di gruppo, perciò dedichiamo un piccolo spazio anche a questi: in sostanza adesso sarà possibile incontrare Pokémon selvatici in gruppi di cinque, uguali o uniti da un tema comune (quattro Zangoose e un Seviper o quattro Tauros e una Miltank, per esempio… uhm… ). I gruppi potranno essere incontrati sia casualmente che volontariamente utilizzando il Miele per attirarli.
Per quanto riguarda le Lotte Aeree con gli Aeroallenatori, in un certo senso deludono in parte le aspettative: sebbene possano parteciparvi esclusivamente Pokémon di tipo Volante o con l’abilità Levitazione, esse non differiranno per nulla da una normale battaglia.
Interessante invece è la possibilità, in un certo punto del gioco, di partecipare a una Lotta Inversa, in cui debolezze e resistenze saranno invertite, rendendo la sfida alquanto ostica anche per i più esperti.
La megaevoluzione
Ciò su cui però la Game Freak sembra aver maggiormente puntato è la megaevoluzione, la nuovissima aggiunta che ha rivoluzionato il gioco competitivo e non, dando un nuovo brio alle battaglie. Ma in cosa consiste?
In sostanza, la megaevoluzione è un’evoluzione temporanea in battaglia, una forma alternativa che permette ai Pokémon di accentuare o cambiare le proprie statistiche e/o cambiare tipo o abilità. Per poter eseguire una megaevoluzione sono necessari due strumenti: il Megacerchio (ottenibile seguendo gli eventi principali della trama) e la Megapietra relativa al Pokémon da fare megaevolvere da far tenere al Pokémon stesso (ad esempio, la Absolite per Absol o la Mewtwoite X/Y per Mewtwo).
Solo alcuni Pokémon possono megaevolvere, nel particolare solo Pokémon di generazioni precedenti alla sesta, e un’ulteriore limitazione è data dal fatto che è effettuabile un’unica megaevoluzione per ogni battaglia.
La forma megaevoluta, a differenza di una forma evoluta vera e propria, non si differenzia radicalmente dalla forma normale, aggiungendo esteticamente solo alcuni dettagli quali punte, ali, criniere, cambi di colore… Per fare un esempio, MegaAmpharos ottiene una fantastica chioma su testa e coda, diventa di tipo Elettro/Drago e assume l’abilità Rompiforma, oltre ad avere un aumento delle statistiche, in particolar modo dell’Attacco Speciale.
MegaKangaskhan è invece particolare: è in verità il suo piccolo a diventare Mega, permettendo così di attaccare due volte in un turno.
Sta al giocatore scegliere chi e quando è meglio far megaevolvere, aggiungendo quindi un valido elemento per rendere più interessanti e impegnative le battaglie.
Super Allenamento Virtuale
Chi si dedica al battling competitivo conoscerà sicuramente gli EVs, ovvero gli Effort Values, anche noti come Punti Allenamento o PA, importantissimi per rendere imbattibile il proprio Pokémon. Per i neofiti, gli EVs sono dei particolari valori che gestiscono l’aumentare delle statistiche dei Pokémon. In passato gli EVs sono passati un po’ in sordina, assegnati soltanto mandando KO i Pokémon avversari a seconda della loro specie, rendendo spesso complicato riuscire a capire come ottenere l’allenamento desiderato. La Game Freak ha però deciso di ovviare a questo problema, introducendo il Super Allenamento Virtuale (SAV), una piccola utility molto efficace per distribuire gli EVs nel modo desiderato con molta meno fatica.
Il SAV consiste principalmente in un minigioco in cui dovremo colpire con dei palloni da calcio degli enormi Pokémon gonfiabili: migliore sarà la nostra performance, maggiore sarà l’effetto dell’allenamento. Sarà possibile, una volta raggiunto il tetto massimo di EVs, sbloccare un allenamento bonus che permette, fra l’altro, di ottenere delle pietre evolutive.
A ciò si affiancano i sacchi di sabbia, che i Pokémon colpiranno anche se stiamo facendo altro: questi saranno utili ad aumentare gli EVs dei mostriciattoli o i risultati del SAV, o ancora l’amicizia e l’affetto.
Grazie a tutto questo è ora molto più semplice e meno laborioso costruirsi una squadra adatta al battling competitivo.
Il Poké io&te
Quando le meccaniche di un gioco come Nintendogs e una collezione di più di 700 mostri tascabili si incontrano nasce il Poké io&te (anche noto come PokéAmie), nuova mini-modalità che permette di rafforzare il legame con il proprio Pokémon. Se nei giochi precedenti per renderlo felice era necessario utilizzare strumenti su di esso, farlo vincere nelle battaglie, fargli fare un nuovo taglio di capelli (che, per inciso, mi ha sempre reso alquanto perplesso quando il Pokémon in questione è del calibro di Electrode),… ora è tutto molto più semplice: a suon di coccole, Pokébignè e minigiochi è possibile rendere felice il proprio Pokémon divertendosi. Non solo: buoni risultati con il Poké io&te aumenteranno la probabile di brutti colpi, di evitare gli attacchi, di resistere con 1 PS e ti autocurarsi da problemi di stato.
La modalità si integra inoltre con la fotocamera frontale della console: infatti può capitare di dover imitare il nostro Pokémon (sorridendo, facendo una faccia buffa o stupita,…), il quale, in caso di successo, sarà molto contento. Una piccola feature che, dopotutto, aggiunge un pizzico di allegria e pucciosità al complesso.
Il Player Search System
Alla Global Trade Station (GTS) si affianca ora uno strumento alquanto utile: il Player Search System, anche detto semplicemente PSS. Come il nome suggerisce, la sua funzione consiste nel cercare altri giocatori, sia via internet che via wireless locale, e quindi integrando la funzione StreetPass della console: infatti non solo potremo aggiungere amici tramite il codice amico del Nintendo 3DS, ma anche incontrandoli casualmente per strada. Tramite StreetPass potremo stringere amicizia anche con quelli che risulteranno nella lista dei Passanti, mentre i Conoscenti saranno persone non presenti nella nostra lista amici ma con cui abbiamo fatto uno scambio o una lotta in link.
Altre due sono le novità riguardanti l’interazione con altri giocatori. La prima sono i cosiddetti Poteri O, ovvero alcuni potenziamenti e utility da utilizzare nella nostra partita (per fare un esempio, maggior guadagno di punti esperienza o denaro); i Poteri O ci saranno forniti durante il gioco, ma potremo anche condividerli con gli altri giocatori, rendendoli così più efficaci e prolungandone la durata.
La seconda novità è forse la più interessante: stiamo parlando dello Scambio Prodigioso, che in poche parole consiste in uno scambio casuale. Una volta scelto il Pokémon da offrire, verrà cercato un altro giocatore che abbia fatto lo stesso, dopodiché lo scambio sarà effettuato, ma non potremo sapere cosa riceveremo fino a quando lo scambio non sarà completato! Insomma, seppur rischioso, con una serie di scambi ben piazzati sarà molto facile ottenere Pokémon interessanti e, specialmente, di diverse nazionalità.
Personalizzare, che passione
La personalizzazione è qualcosa che non si è mai spinto molto al di fuori della squadra di Pokémon stessa: si era visto qualcosa, ad esempio, con le Basi Segrete in terza generazione, ma oltre a ciò, poco altro. Finalmente la personalizzazione raggiunge nuovi livelli: oltre al sesso del nostro personaggio, potremo scegliere alcune altre cose, quali acconciatura, tono della pelle, colore degli occhi e vestiti. In particolare questi ultimi sono presenti in una relativamente grande varietà di generi e colori, da vestiti più sportivi, t-shirt e scarpe da ginnastica ad abiti molto più “stilosi”, come i proprietari di boutique stessi li descrivono, come camicie, cappelli fedora, …
Ciò che ha però un po’ deluso è la ristrettissima scelta di acconciature possibili, specialmente per il personaggio maschile (potremo scegliere soltanto fra capelli di media lunghezza, corti o molto corti), ma visto e considerato che già solo il fatto di poter avere un nuovo taglio è una novità, dopotutto non potevamo aspettarci un’infinita galleria di possibilità.
Altra feature, seppur nuovamente ristretta, è quella di poter cambiare l’acconciatura del nostro Pokémon Furfrou in un apposito salone di toeletta.
E la sfida?
Nonostante tutte le novità e le migliorie, una grande pecca potrebbe dare fastidio a molti: l’eccessiva facilità del gioco. Spesso infatti mancherà una vera sfida: le battaglie saranno nella maggior parte dei casi molto facili (tanto che molti sono stati in grado di sconfiggere la Lega Pokémon senza utilizzare strumenti di cura), anche grazie al fatto che guadagnare esperienza sarà molto più facile, soprattutto grazie al nuovo Condividi Esperienza, che adesso distribuisce a ciascun Pokémon della squadra metà dei punti guadagnati dal Pokémon combattente.
Non solo, anche la cattura del leggendario principale risulterà incredibilmente semplice: io stesso sono riuscito a catturarlo al primo tentativo con una semplice e classica PokéBall.
La mancanza di una vera difficoltà rischia quindi di rendere in un certo senso noioso il gioco per gli allenatori più esperti.
Grafica, audio e ambientazione–>
La regione di Kalos è, come ormai sappiamo bene, ispirata alla Francia: dai simboli più evidenti, come la geografia della regione o la Torre Prisma di Luminopoli, che chiaramente si rifa alla Tour Eiffel, ai particolari più piccoli, come i nomi dei percorsi e l’aspetto di alcune città, il forte carattere europeo dell’ambientazione si sente a pieno, distaccandosi dal solito tema più moderno a cui ci eravamo ormai abituati. Vedremo vecchi castelli, una sfarzosa villa ovviamente ispirata a quella di Versailles, aiuole e prati fioriti, ristorantini e caffè, enormi fontane elaborate, pittori ovunque, e chi più ne ha più ne metta, ma una cosa è certa: lo sfarzo e la bellezza regnano incontrastati, ed è proprio questo uno dei temi su cui i produttori hanno puntato.
Se siete amanti di queste atmosfere romantiche e a tratti settecentesche di certo adorerete la regione di Kalos, che così si differenzia notevolmente dalla vecchia dolce Kanto.
Gli ambienti di gioco sono molto ben dettagliati, ed alcuni zoom o spostamenti della telecamera ad hoc rendono ancora più suggestive le già fantastiche visuali. Non solo, anche i luoghi a noi ormai più familiari, come grotte o boschi, rendono molto con le innovazioni grafiche.
Oltre a ciò, molti piccoli particolari renderanno piacevole la nostra partita: la dinamo della bicicletta di notte, il protagonista che si abbassa per parlare con i bambini, la possibilità di sedersi su sedie e panchine sono solo alcuni dei piccoli dettagli che ci faranno sorridere.
Parlando invece del comparto audio, non possiamo che ritenerci più che soddisfatti: la colonna sonora risulta sempre più elaborata e con soundtrack adatte ad ogni situazione, come ormai da anni la Game Freak ci ha abituato. Anche nell’audio potremo sentire il francesismo del gioco, con melodie che ci ricorderanno spesso il genere di musica che sempre associamo a questo paese.
Sono stati inoltre aggiornati i versi dei Pokémon, cambiandone alcuni… aspettate di sentire quello di Pikachu!
Considerazioni finali–>
Pokémon X e Pokémon Y si attestano certamente come una vera e propria rivoluzione, seppur non totale, nella linea principale di videogiochi di questo brand: i nuovi elementi inseriti distaccano i titoli nettamente da quelli precedenti, a partire dalla Megaevoluzione fino ad arrivare a features come il SAV.
La longevità risulta nella media dei giochi di Pokémon, nonostante ci sia parso relativamente breve, fatto anche dovuto ad un “after-game” (ovvero dopo aver battuto la Lega Pokémon) non proprio ricco ed al generalmente basso livello di difficoltà.
E’ stato piacevole giocare a Pokémon X, soprattutto dopo l’enorme hype creatosi nelle settimane precedenti all’uscita, peccato appunto per le carenze sopra citate, soprattutto per quanto riguarda la trama, a cui però sopperiscono le grandi innovazioni del gameplay, che salvano il gioco da un voto finale relativamente più basso.
In ogni caso, questi due titoli sono un must-have per gli appassionati della serie, con i loro alti e bassi, mentre potrebbero invece risultare leggermente meno adatti a chi è nuovo nel campo, ovviamente senza con questo essere proibitivi.
Un saluto dal vostro Askie e dalla redazione di ReHWolution. A presto!
La recensione
Pokémon X, Pokémon Y
Ultimo arrivo della serie principale di videogiochi Pokémon, portatori di grandi novità e di grandi cambiamenti rispetto a quanto siamo stati abituati fino ad adesso.
Pro
- Molte innovazioni e aggiunte interessanti sia per il gioco normale che per il battling competitivo
- Grafica completamente tridimensionale e implementazione dell'effetto 3D
- Connettività con gli altri giocatori estremamente semplificata rispetto a prima, sia tramite internet che tramite wireless locale
- Ambientazioni curate nei dettagli e di grande effetto
- Ottima colonna sonora
Contro
- Effetto 3D attivabile solo in alcuni casi, e comunque causa di possibili cali di framerate
- Trama poco sviluppata e con alcune carenze, ma soprattutto troppo concentrata in un lasso di tempo breve
- Facilità quasi esagerata
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