Il principale produttore di semiconduttori wafer, TSMC, ha annunciato che l’adozione dei processori AMD EPYC potenzia i workload della sua produzione globale di microchip.
L’azienda non solo produce wafer, ma è anche impegnata nel settore della ricerca e sviluppo. Dall’Europa all’Asia agli Stati Uniti, gli oltre 50.000 dipendenti di TSMC richiedevano servizi IT efficienti per comunicare e collaborare in un ambiente senza soluzione di continuità, riducendo il costo totale d’esercizio. Grazie ai processori AMD EPYC, TSMC ha potuto raggiungere questi importanti risultati.
Perché la compatibilità della piattaforma è essenziale
TSMC aveva la necessità di bilanciare la densità dei core server all’interno del proprio data center. “I nostri data center attuali sono limitati in termini di spazio e di potenza”, ha dichiarato Simon Wang, Director of Infrastructure and Communication Services Division at TSMC.
L’azienda aveva bisogno di prodotti da poter integrare direttamente nella sua architettura standard, e da impiegare successivamente in tutti i suoi data center. TMSC ha progettato e implementato la virtualizzazione del computing, dello storage e del network, il tutto all’interno del modello standard di service architecture. TSMC presenta due configurazioni virtual machine per i diversi carichi di lavoro, a seconda della loro complessità.
Eseguire però numerose VM su un unico server non è la soluzione ottimale. “Se un server, che supporta 20 macchine, va in down, significa che le 20 macchine verranno coinvolte“, dice Wang. “Per questo motivo e per ridurre il rischio, abbiamo due tipi di configurazioni di server VM.”
Come ridurre il costo totale d’esercizio
TSMC ha collaborato con HPE e AMD, scegliendo la piattaforma HPE DL325 G10 che utilizza la CPU AMD EPYC 7702P di seconda generazione con 64 core, una frequenza di clock di base di 2GHz e fino a 3,35GHz di boost clock.
“La densità di memoria garantita dai processori AMD EPYC rappresenta un evidente vantaggio per i nostri workload complessivi“, afferma Wang. L’impiego dei processori AMD EPYC ha richiesto meno risorse per ogni virtual instance nell’implementazione HCI [ndr. Hyper Converged Infrastructure], raggiungendo le performance ottimali. La densità di core per processore ha permesso di avvalersi di un minor numero di server fisici portando ad un risparmio sui costi, riducendo i costi di gestione e di alimentazione, nonché lo spazio richiesto nel data center.
Il minor numero di server garantirà maggiore spazio nel data centre consentendone l’espansione con il crescere dell’azienda. Passare dal doppio al singolo socket ha significato anche un risparmio sui costi hardware, operativi e software, oltre a un ridotto consumo energetico.
Utilizzo di soluzioni EPYC anche per i teams di Produzione e Ricerca e Sviluppo
“Stiamo introducendo soluzioni con processore EPYC anche per i nostri manufacturing team“, dice Wang, riferendosi al nuovo EPYC 7F72 con 24 core e una frequenza di clock di base di 3,2GHz. “Proprio per la sua elevata frequenza di clock questa è la CPU che stiamo prendendo in considerazione per l’area R&D, che non ha necessariamente bisogno di più socket o core. Per le attività di R&D, se usassimo due socket, si potrebbero verificare effetti inaspettati, poichè una CPU deve comunicare con un’altra CPU, il che creerebbe overheads. Per questo motivo, per il settore R&D abbiamo scelto una CPU a un socket e l’elevato clock-rate sarà un vantaggio importante“.
TSMC sta progettando di implementare altri due data center nel corso del 2021.
Comunicato stampa
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