Utilizziamo ora CrystalDiskMark 7.0.0, versione più recente del software di benchmark di unità di storage che consente di testare con modalità prossime a quelle dell’utilizzo quotidiano le prestazioni dei drive:
La versione 7.0.0 del benchmark si inasprisce, facendo segnare valori ben inferiori a quanto dichiarato dall’azienda, i cui test sono effettuati con la versione 6.0.2 che vedrete in seguito. Non ci sono differenze nei risultati ottenuti a seconda che si utilizzi file di tipo casuale o file comprimibili, segno che avremo sempre il massimo delle prestazioni a disposizione.
Situazione un po’ più rilassata utilizzando CrystalDiskMark 6.0.2, che consente di raggiungere per filo e per segno i valori di lettura e scrittura dichiarati da ADATA: 3500 e 2250 MB/s rispettivamente.
Tranne che con file 4KB e Q8T8, non ci sono differenze sostanziali tra la gestione di dati casuali non comprimibili e dati sequenziali comprimibili, come già rilevato con la più recente versione del benchmark. Vengono confermati anche in questo caso i valori di IOPS con file 4KB, con 320K IOPS in lettura e 230K IOPS in scrittura.
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