Le nuove frontiere del marketing arrivano a rubare i vostri dati per rivenderli sul web. Ma se prima i dati riguardavano email e informazioni, giusto per sapere che pubblicità mandarvi e dove mandarvele, ora si sta arrivando al rubarvi la cronologia di ricerche e di navigazione. Soprattutto negli USA.
Il caso infatti vuole che le ricerche riguardanti le VPN siano aumentate in maniera logaritmica negli USA nel corso dell’ultimo mese, il fenomeno non sembra arrestarsi, sopratutto dopo che il Congresso ha votato per eliminare tutte le restrizioni sulla vendita a terze parti della cronologia di navigazione degli utenti da parte dei provider internet.
Se quindi non c’è nessun modo per far valere i propri diritti ed opporsi alla cosa già decisa, una risposta possono essere i VPN. Ma che diavolo è un VPN? Il virtual private network è un servizio privato di comunicazione o telecomunicazione, che punta a rendere anonimo il traffico web su un computer o una rete.
Il VPN crea quindi una rete privata e nascosta tra il dominio e il nostro PC, utilizzando le linee pubbliche, ma proprio questo fatto che dovrebbe garantire la protezione, è un’arma a doppio taglio: non di rado infatti, chi offre VPN gratuiti si approprio indebitamente dei dati degli utenti per rivenderli e peggiorare il processo di estorsione dei dati. infatti esistono un sacco di VPN gratuite, ma su Internet vale sempre la regola del non accettare caramelle dagli sconosciuti.
Secondo TorrentFrek, le ricerche sui servizi VPN negli USA sono salite alle stelle dopo il voto, probabilmente perchè gli utenti non sentono la loro privacy più al sicuro.
Inoltre le VPN forniscono una serie di “vantaggi” che sicuramente molti di voi conosceranno: infatti, quando ci colleghiamo a Internet, siamo identificabili da una sorta di codice che equivale al nostro indirizzo di residenza sulla carta di indentità, chiamato indirizzo IP. In base a questo internet protocol address, teoricamente si può sapere sempre da dove ci stiamo collegando e, sebbene l’utente medio non sia in grado di utilizzare questi dati, gli operatori telefonici lo sono.
Questo non serve solo ad individuare i furboni della rete, ma anche a veicolare i visitatori su pagine specifiche in base alla provenienza, come fa NetFlix (che vi indirizza sul giusto server con la vostra lingua e i programmi disponibili nel vostro paese), Steam, SkyGo e così via. Se quindi usiamo un VPN tedesco per esempio, che digitiamo da Italia, francia, Maldive o Russia, il nostro IP sarà sempre tedesco.
Se volete approfondire, vi consigliamo VyprVpn, discretamente veloce e semplice e dai 6 ai 18 euro al mese; Hide My Ass, che inizialmente era un browser ma ora è un ottimo VPN, ababstanza veloce da connettervi su streaming HD con costi di 9,99 al mese oppure 7,49 per 6 mesi o 4.99 se pagate un anno; Hot Spot Shield Elite, che offre una versione sia a pagamento che gratuita (ovviamente a pagamento è 10 volte meglio) e consente 5 connessioni simultanee per 99,95 euro a vita. Ultimo, segnaliamo Private Internet Access, uno dei più economici, con 3 euro al mese per un abbonamento da un anno, 5,40 euro al mese per sei mesi o 6,30 euro per un solo mese.
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