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ASUS Z170-K | Recensione

Ciro Sdino di Ciro Sdino
29 Gennaio 2016
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Introduzione: ASUS–>

Dopo aver recensito un esponente piccolo ma potente della serie Republic of Gamers, la Maximus VIII Impact, ASUS ci ha permesso di testare un prodotto di fascia e prezzo inferiore, per andare incontro agli utenti con un budget contenuto.

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Oggi, sul banco di prova, la ASUS Z170-K, prodotto sub-150€ che vuole imporsi come scelta nei PC di chi vuole creare un sistema economico Skylake. Nelle prossime pagine, verificheremo se ne è capace o meno, buona lettura.

ASUS Z170-K: specifiche tecniche–>

Di seguito, le caratteristiche complete della scheda madre, ulteriori informazioni sono consultabili in versione integrale sul sito ufficiale del produttore (ASUS):

specsLa ASUS Z170-K è una scheda madre di fascia entry-level basata, come il nome lascia intendere, su chipset Z170, con supporto a tutte le CPU basate su socket LGA1151 e a memorie DDR4 fino ad un massimo di 4 moduli (per un totale di 64GB) e fino a un massimo di 3466 MHz in OC. La scheda, che presenta un price point interessante, è dotata di connettività USB 3.1 Type-A e Type-C, consentendo velocità di trasferimento pari a 10 Gbps, e a bordo troviamo un connettore M.2 per SSD che seguono tale formato. Sono presenti inoltre 6 porte SATA 3, che consentono sistemi di storage RAID 0, 1, 5 e 10.

Sul fronte degli slot di espansione, la Z170-K è dotata di due slot PCI-E 16x meccanici (uno 16x elettrico, uno 4x elettrico), 2 slot PCI-E 1x e due slot PCI per chi ancora utilizza schede di tipo “legacy”, anche se i sistemi Skylake, di fatto, supportano ufficialmente solo Windows 8 e successivi, lasciando poco spazio a schede basate su PCI con driver obsoleti e non al passo con i tempi.

Lamentiamo l’assenza di un connettore U.2, ma con una scheda di questa fascia è difficile aspettarsi che gli utenti acquistino SSD dal costo elevato.

Skylake: architettura nei dettagli–>

Descriviamo ora, in brevissimo, le modifiche sostanziali all’architettura della CPU e del chipset:

1 Chipset

Le novità sul fronte del PCH sono tantissime, con un aumento della banda totale disponibile per le varie interconnessioni pari al 40%, per la prima volta dopo ben 4 anni dall’introduzione dello standard DMI 2.0. Si passa infatti ad un totale di ben 20 linee PCI-E 3.0 sfruttate dal Platform Control Hub per consentire l’utilizzo di svariate porte USB 3.1, M.2, SATA Express e tutte le periferiche onboard. Si tratta di un enorme balzo in avanti che aggiorna, finalmente, quello che una volta era definito South Bridge, rimasto particolarmente indietro sul fronte delle prestazioni e delle features.

2 BCLK

Se con Haswell e Z87 (e Z97) l’overclock ci sembrava particolarmente semplice, adesso lo è ancora di più. Da Sandy Bridge fino a Broadwell, il BCLK era collegato direttamente al clock del bus PCI/PCI-E, limitando la granularità di esso per via di eventuali corruzioni dati o instabilità. Con questa iterazione, Intel ha fatto in modo di separare i due clock, grazie ad un clockgen (generatore di clock) separato, installato sulle motherboard. In questo modo si torna alla “vecchia scuola”, dove il clock base (BCLK, appunto) gestiva solo ed esclusivamente i clock di CPU e RAM.

Altra semplificazione importante è la gestione dei voltaggi: scompare la FIVR (Fully Integrated Voltage Regulator), la circuiteria di alimentazione prima integrata direttamente sulla CPU, e il voltaggio della Cache (il vRing) è ora accorpato al voltaggio del processore (vCPU), attingendo da esso e, di fatto, migliorando i consumi.

Miglioramento sostanziale sul fronte della CPU è il nuovo processo produttivo a 14 nm, che ritroviamo anche sulle CPU Broadwell, le quali hanno visto un’uscita in sordina nelle scorse settimane finendo subito nel dimenticatoio proprio per via di Skylake. Il TDP, che con Haswell è di 88W e con Broadwell è di 65W, passa a ben 95 Watt, con un aumento significativo dei consumi dovuto ad una iGPU (il processore grafico integrato) decisamente più potente, con un miglioramento medio nell’ordine del 40%. Risultati che fanno quasi gridare al miracolo, e che portano Intel sulla strada per raggiungere le prestazioni grafiche di AMD con le sue APU.

Ulteriore miglioramento, infine, è il fatto che la CPU fornisca adesso 20 linee PCI-E 3.0 invece di 16, consentendo sistemi dual GPU abbinati ad SSD NVMe su PCI-E senza sacrificare la banda dedicata al sottosistema grafico.

L’Intel Core i5 6600k è un quad core con frequenza base di 3.5 GHz e Turbo Boost a 3.9 GHz, con una cache L3 da 6 MB, mentre l’Intel Core i7 6700k è un quad core con frequenza base di 4.0 GHz e Turbo Boost a 4.2 GHz, con una cache L3 da 8 MB e dotato di Hyper Threading; entrambi i processori verranno venduti sprovvisti di dissipatore stock, lasciando all’utente la scelta del sistema di raffreddamento.

Noi, siamo utenti enthusiast, e pertanto non effettueremo benchmark sulla iGPU, ma ci limiteremo a fornirvi una panoramica prestazionale dei chip sul fronte computazionale.

Galleria fotografica: ASUS Z170-K–>

A seguire, una galleria di immagini di confezione, bundle e scheda madre:

Configurazione di prova e metodologia di test–>

La configurazione utilizzata per i test è la seguente:

CPU  Intel Core i7 6700k
Heatsink  Corsair H110i GTX AIO
Mainboard  ASUS Z170-K
RAM  Corsair Vengeance LPX DDR4 3200MHz 16GB
VGA  ASUS Radeon R9 280X Matrix Platinum
Sound Card  Integrata
HDD/SSD  Patriot Blast SSD 480 GB
PSU  Corsair RM850i Digital PSU
Case  Corsair Graphite 780T Arctic White
Monitor  Acer CB280HK 4K Display
Keyboard  Corsair Gaming STRAFE
Mouse  Corsair Gaming Sabre RGB Laser
OS  Windows 10 Pro x64

I test utilizzati sono:

  • Cinebench R11.5
  • Cinebench R15
  • Hexus PIFAST
  • Intel XTU
  • SuperPI 1M e 32M
  • WPrime 1.55 32M e 1024M

Schede madri recensite (tra parentesi, la CPU utilizzata):

  • ASRock B150 Combo (Intel Core i7 6700k)
  • ASRock Fatal1ty B85 Killer (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Fatal1ty FM2A88X+ Killer (AMD A10-5700)
  • ASRock Fatal1ty Z87 Killer (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Fatal1ty Z97X Killer/3.1 (Intel Pentium G3258)
  • ASRock Fatal1ty Z170 Gaming-ITX/ac (Intel Core i7 6700k)
  • ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4 (Intel Core i5 6600k)
  • ASRock Fatal1ty X99M Killer (Intel Core i7 5960x)
  • ASRock Fatal1ty X99X Killer (Intel Core i7 5930k)
  • ASRock FM2A88X-ITX+ (AMD A10-5700)
  • ASRock H81TM-ITX (Intel Core i5 4570S)
  • ASRock Z87 Extreme4 (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Z87 Extreme9/AC (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Z97 Extreme4 (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Z97E-ITX/AC (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Z170 Extreme6 (Intel Core i5 6600k)
  • ASRock Z170 OC Formula (Intel Core i7 6700k)
  • ASRock X99E-ITX/AC (Intel Core i7 5960x)
  • ASRock X99 Extreme6 (Intel Core i7 5930k)
  • ASRock X99 Extreme6/3.1 (Intel Core i7 5960x)
  • ASRock X99 OC Formula (Intel Core i7 5960x)
  • ASRock X99 WS-E (Intel Core i7 5960x)
  • ASUS Maximus VI Hero (Z87) (Intel Core i7 4770k)
  • ASUS Maximus VII Ranger (Z97) (Intel Core i7 4770k)
  • ASUS Maximus VIII Impact (Z170) (Intel Core i7 6700k)
  • ASUS Rampage IV Black Edition (Intel Core i7 4930k)
  • ASUS Z170-K (Intel Core i7 6700k)
  • Gigabyte Z87X-OC (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z87X-OC Force (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z87X-UD3H (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z87X-UD7 TH (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z97MX-Gaming 5 (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z97N-WIFI (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z97X-UD5H (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte X99-UD3 (Intel Core i7 5930k)
  • MSI A88XM Gaming (AMD A10-5700)
  • MSI Z87M Gaming (Intel Core i7 4770k)
  • MSI Z97 Gaming 9 AC (Intel Core i7 4770k)
  • MSI Z97S SLI Plus (Intel Core i7 4770k)
  • MSI Z97 MPower (Intel Core i7 4770k)
  • MSI Z170A Gaming M7 (Intel Core i5 6600k)
  • MSI Z170A Gaming Pro (Intel Core i7 6700k)

Test computing: Cinebench R11.5–>

Maxon, azienda dedicata ai software di renderizzazione 3D, è nota agli addetti nel settore per programmi come Cinema4D e VRay, programmi di modellazione e rendering 3D; dal 2010, la software house mette a disposizione, in maniera gratuita, un benchmark per l’efficienza di calcolo del sistema CPU-Mainboard-RAM, ovvero Cinebench, disponibile in due varianti, R11.5 e R15. Questi i risultati ottenuti con la versione R11.5:

Test computing: Cinebench R15–>

Maxon, azienda dedicata ai software di renderizzazione 3D, è nota agli addetti nel settore per programmi come Cinema4D e VRay, programmi di modellazione e rendering 3D; dal 2010, la software house mette a disposizione, in maniera gratuita, un benchmark per l’efficienza di calcolo del sistema CPU-Mainboard-RAM, ovvero Cinebench, disponibile in due varianti, R11.5 e R15. Questi i risultati ottenuti con la versione R15:

Test computing: Hexus PIFAST–>

Hexus, con il suo PIFAST, consente di dare un’occhiata all’efficienza del collegamento tra CPU e RAM, risultando ancora valido per misurare in via teorica le prestazioni di una piattaforma nonostante l’età superiore ai 10 anni di servizio:

Test computing: Intel XTU–>

Intel, con il rilascio dei chipset Z87 nel Marzo 2013, ha sviluppato un’applicazione compatibile con i chipset serie 6, 7, 8 e 9, partendo da P67 fino ad arrivare a X99 e Z97. XTU (Xtreme Tuning Utility) si basa sulle librerie AVX 2.0 che sfruttano ogni singolo transistor del processore, stressando in modo assurdo e intensivo la CPU e dando un quadro generico della stabilità e delle prestazioni, e con l’ultima versione l’utility è compatibile con X99:

Test computing: SuperPI 1.5 mod XS–>

Un metodo tradizionale per verificare le prestazioni del proprio PC è utilizzare SuperPI mod 1.5 XS: il programma si occupa di calcolare dalle 16k ai 32m di cifre dopo la virgola del π, con una scalabilità clock per clock davvero sorprendente per un programma creato nel 1995. Il programma calcola l’efficienza single-threaded piuttosto che quella multithreaded:

Test computing: WPrime 1.55–>

Insieme al calcolo delle cifre dopo la virgola del π, un altro metodo valido per verificare le performance del proprio PC è utilizzare WPrime, da noi usato nella versione 1.55 (la stessa valida per i benchmark di HWBot), che consente di trovare dai 32M ai 1024M di numeri primi. Il programma scala enormemente in presenza di CPU multi-core, rappresentando un valido benchmark per il calcolo dell’efficienza multithreaded:

Considerazioni finali–>

[conclusione]

[titolo]Design e qualità costruttiva[/titolo]

Partiamo dal design: bocciata su tutti i fronti. Diciamo pure, senza peli sulla lingua, che il PCB marrone e i dissipatori dorati sono un accostamento cromatico alquanto scadente. Abbiamo capito che è una scheda madre di fascia entry-level, ma così sembra un po’ esagerato. La qualità costruttiva è un nì, con le clip a molla in plastica a tener saldi i dissipatori sul PCB: delle viti avrebbero reso il tutto più solido, migliorando intanto la dissipazione delle fasi e del PCH.

[voto=”6″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Prestazioni e overclock[/titolo]

Numeri alla mano, la scheda si è comportata bene con il nostro i7 6700k, portando in definitiva una buona ottimizzazione interna e presentando un’esperienza quotidiana reattiva e senza problemi. L’overclock, però, a nostro avviso risulta un campo minato: le fasi di alimentazione sono dissipate solo in parte, con un dissipatore che copre circa metà di esse; ciò porta le fasi non dissipate ad operare in maniera meno efficiente, in quanto i VRM lavorano meglio quanto minore è la temperatura operativa.

[voto=”8″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Compatibilità[/titolo]

Tutte le CPU su socket LGA1151 sono compatibili con la scheda madre, mentre sul fronte DRAM è possibile installare fino a 4 moduli DDR4 a 3466 MHz e/o 64GB di RAM. È possibile installare 1 o 2 schede video PCI-E, badando però al fatto che il secondo slot PCI-E 16x funzionerà a sole 4 linee PCI-E, rendendo quindi il sistema incompatibile con sistemi SLI e compatibile solo con sistemi CrossFireX. Un totale di 8 porte SATA consente sistemi RAID 0, 1, 5 e 10, con il supporto a drive SATA Express o M.2.

[voto=”8″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Prezzo[/titolo]

La ASUS Z170-K ha un prezzo di circa 135€ presso Amazon, prezzo forse un po’ alto per le scelte tecniche utilizzate, anche se con tale somma si acquista una scheda madre dotata del supporto delle ultime tecnologie in campo di connettività, come le porte USB 3.1 Type-A e C.

Come al solito, vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali ASUS, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.

[voto=”7″]

[/conclusione]

La ASUS Z170-K è quella che gli inglesi definirebbero “a bag of mixed feelings”, una scheda che vorrebbe spiccare in un segmento molto combattuto (quello entry-level), ma che per via di alcune scelte tecniche e stilistiche non riesce ad eccellere. In dirittura d’arrivo, c’è un Hardware Silver Award ad attendere la mainboard:

Hardware 3 Silver

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La recensione

ASUS Z170-K

7 Punteggio

Una scheda madre che vorrebbe spiccare nella "fossa dei leoni" del mercato entry level, con alcune scelte tecniche e stilistiche che lasciano a desiderare, considerando che proviene da ASUS, azienda leader nel mercato hardware.

Pro

  • USB 3.1 Type-A e Type-C
  • Prezzo contenuto...

Contro

  • ...ma forse ancora elevato, considerate le features presenti
  • Design mediocre

Riassunto della recensione

  • Voto finale 0

ASUS Z170-K Prezzi

Raccogliamo informazioni da vari negozi per indicare il prezzo migliore

Miglior prezzo

€135
  • Amazon
    €135.17 Acquista ora

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Ciro Sdino

Ciro Sdino

Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.

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