GameStop è in crisi. Lo conferma la stessa azienda con un breve comunicato stampa, confermando le indiscrezioni provenienti da Reuters. La società ammette che sta tenendo dei colloqui esplorativi con terze parti per una possibile vendita. Nessun dettaglio aggiuntivo “finché non lo riterremo opportuno”.
Le dimissioni improvvise del CEO Mike Mauler avvenute, circa un mese fa, in corrispondenza della richiesta da parte del fondo di copertura Tiger Management di rivedere il modello di business proposto, non sono state un caso.
Il popolare colosso di negozi videoludici, fondato nel 1984, negli ultimi anni sta faticando molto: i rivenditori online come Amazon, le piattaforme di distribuzione digitale, tra cui Steam, e i servizi in abbonamento come Playstation Now o Xbox Game Pass sono effettivamente concorrenti “duri da battere”.
Il mercato dei giochi usati con la crescita del mercato digitale è indubbiamente calato e proprio per tale motivo, lo scorso autunno Gamestop aveva tentano di lanciare negli Stati Uniti il Power Pass, un servizio in abbonamento relativo ai titoli usati, una sorta di noleggio, ma qualcosa non è andato nel verso giusto e il servizio è stato abolito.
Che fine farà Gamestop? Il mercato videoludico sta cambiando, la direzione è indubbiamente quella di una distribuzione digitale e di servizi basati su streaming, proprio come accade per musica e film.
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