Beh, che dire, questa recensione è stata una sorpresa ed un piacere da stendere, e anche i test mi hanno divertito davvero molto. Vedere il top di gamma AMD stracciare in ognidove la controparte Intel (che, a dire il vero, costa anche la metà) è davvero incredibile, specie considerando la supremazia dell’azienda di Santa Clara nel settore High End Desktop.
Ciò che ha fatto AMD negli ultimi due anni raggiunge quindi l’apice in questa terza generazione di Ryzen Threadripper, e con una lineup che va da 24 a 64 cores, tutte le fasce di utenti professionali avranno modo di trovare la CPU che fa al loro caso.
L’aumento di frequenze, Instructions Per Clock, core, cache e il fatto che la piattaforma non consuma molto più della controparte HEDT di Intel pur apportando spesso 2x-3x volte le prestazioni fa capire che il design a chiplets già visto su Matisse ed X570 riesce ad avere la meglio anche su Castle Peak e TRX40, dove la scalabilità in ambito professional è necessaria per conquistare fette di mercato sempre più significative.
La connettività PCIe 4.0, inoltre, insieme all’aumento di numero di lanes disponibili su CPU e chipset permettono un esponenziale aumento nel numero di periferiche installabili contemporaneamente, con un occhio di riguardo per lo storage ad alta velocità e capacità.
Dati alla mano, a parte alcuni benchmark particolarmente favorevoli alle architetture Intel, il 3970X è superiore praticamente ovunque, tra il 50% ed il 400% più veloce del 10980XE. Certo, c’è da considerare una serie di fattori: innanzitutto, se non utilizzate il PC per lavorare, un 3970X (così come un 3970X o un 10980XE) è completamente inutile. Non ci giocherete meglio, non ci navigherete meglio. Sebbene i risultati ottenuti con i benchmark gaming siano abbastanza promettenti, specie considerando quanto mediocremente si comportano Threadripper 1° e 2° generazione, un 3700X/3800X/9900K sono ancora le scelte migliori per tale compito.
Detto questo, se invece siete professionisti di un qualsiasi settore che richiede tanta, tantissima potenza di calcolo nuda e cruda come ad esempio rendering 3D, videomontaggio, ricerca medica, CAD, CAE, simulazione fluidodinamica ed aerodinamica, modellazione 3D e via discorrendo, Threadripper è la piattaforma obbligatoria per eliminare completamente dall’equazione rallentamenti, bottleneck o requisiti di sistema troppo “stretti”.
Tutto questa potenza, però, ha un entry price davvero elevato: nel nostro caso, il 3970X costa più di 2000 € mentre la ROG Zenith II Extreme di ASUS presenta un costo intorno agli 800 €; il processore più “economico” della piattaforma è il 3960X, che con un prezzo di 1500 € circa aiuta ma non troppo l’acquisto della piattaforma desktop più potente in commercio al momento.
Come se non bastasse, al di sopra del 3970X esiste una CPU da 64 Cores e 128 Threads, il 3990X, che permette sì di avere un percorso di upgrade in caso di “necessità”, ma che rende TRX40 potenzialmente ancora più cara.
Altro punto a sfavore di Threadripper 3rd Gen è qualche problema di incompatibilità con determinati kit di memoria: nel nostro caso, abbiamo incontrato un particolare conflitto con le Trident Z Neo di G.Skill, RAM progettate per X570 e quindi, teoricamente, anche per TRX40. Il modello preciso dei 2 kit utilizzati è F4-3600C16D-32GTZNC con chip SK Hynix DJR, per un totale di 64 GB su quattro moduli a 3600 MHz: le stesse memorie non hanno dato il benché minimo problema su X299 qualche settimana fa.
Utilizzando invece due kit da 16GB modello F4-3600C15D-16GTZ con chip Samsung B-Die non abbiamo riscontrato alcun problema, riuscendo a tenere le memorie alla frequenza e alle latenze di etichetta, insieme all’Infinity Fabric a 1800 MHz secondo un rapporto 1:1. Capirete, però, che 32 GB su una piattaforma con CPU a 32 core stanno particolarmente stretti. Proprio a proposito della RAM, la quantità massima installabile è di “soli” 256 GB, che per un “comune mortale” potrebbero sembrare davvero tanti, ma con 64 thread concorrenti su questa CPU, e le potenzialità a disposizione della piattaforma, potrebbero stare stretto all’utenza professional di fascia altissima. Si tratta di qualcosa, però, risolvibile con un firmware update, ma starà ad AMD decidere se sbloccare il massimo quantitativo della piattaforma (1 TB).
In conclusione, il 3970X (ed in generale la terza generazione di Threadripper) ci ha convinti appieno, con qualche piccolo problema di gioventù, prevedibile quando si stravolge il panorama della fascia High End DeskTop (HEDT) in modo così netto.
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I sample oggi recensiti ci sono stati inviati dall’ufficio stampa di AMD Italia (che ringraziamo), e non abbiamo ricevuto alcun compenso per la stesura di quest’articolo.
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La recensione
AMD Ryzen Threadripper 3970X: dominazione totale del settore HEDT
Una piattaforma che stravolge il mercato (ancora una volta): AMD Ryzen Threadripper di terza generazione è l'ultimo chiodo della bara che Intel si è costruita da sola.
Pro
- Prestazioni single threaded e multithreaded elevatissime
- Il design a chiplets scala efficientemente con l'elevato numero di core
- Fino a 64 cores e 128 thread sulla piattaforma TRX40
- Connettività PCIe 4.0 e tante linee PCI Express a disposizione
- Velocità di collegamento verso il chipset quadruplicato rispetto alla generazione precedente
Contro
- Tutta questa potenza ha un prezzo, anche se adeguato a quanto offerto
- Pochi (ma risolvibili) problemi di gioventù
- 256 GB di memoria massima potrebbero andare stretti all'utenza professional
AMD Ryzen Threadripper 3970X: dominazione totale del settore HEDT Prezzi
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