Di seguito riportiamo le specifiche tecniche del Sabrent Rocket Q 2 TB NVMe SSD; per informazioni più esaustive vi rimandiamo al sito ufficiale dell’azienda (SABRENT):
Concentrandoci sul modello da 2 TB oggi in recensione, possiamo notare che le specifiche dichiarate sono di 3200 MB/s in lettura e 3000 MB/s in scrittura di tipo sequenziali. Il drive è equipaggiato con un controller Phison E12S, identico al Phison E12 ma con un processo produttivo più recente (e quindi dimensioni più compatte) e con un corpo metallico esterno che ne facilita la dissipazione del calore. Le NAND QLC utilizzate sono 4 Micron a 96 layers MT29F1T08GBLBE3W da 4 Tb (512 GB) ciascuna, con 512 MB di cache DDR4 (un quarto di quello che ci si aspetta da un SSD con un controller Phison, ovvero 1 GB di cache DRAM per ogni TB di capacità dell’SSD) ed una SLC Cache di 128 GB, più che sufficiente per non risentire del “malus” introdotto dalla presenza di NAND QLC.
La capienza nominale dell’SSD è di 2000,3 GB, che tra formattazione in NTFS e conversione da GB a GiB diventano 1853 GB, ovvero 1,81 TB (ricordiamo infatti che ogni Terabyte equivale a 1024 Gigabyte).
Le NAND QLC sono caratterizzate da alcuni aspetti positivi, come l’elevata densità e il ridotto costo finale, ed alcuni aspetti negativi, ovvero prestazioni ed affidabilità inferiori alle NAND SLC, MLC e TLC: per questo motivo, l’SSD utilizza una tecnica particolare definita SLC Caching, che simula il comportamento delle NAND SLC sulle QLC, a tutto beneficio delle prestazioni. Questa cache, però, è limitata e dipende dalla capacità totale dell’SSD e dal numero di NAND utilizzate. In questo caso, avendo un drive da 2 TB, avremo circa 128 GB di cache prima di ritrovarci contro il muro prestazionale della scrittura su NAND QLC:
C’è da dire, comunque, che anche una volta terminata la cache SLC (nello screenshot, un trasferimento di file di varie dimensioni per un totale di circa 340 GB per verificare la dimensione della cache) non scenderemo a livello esageratamente bassi, come capita sui Crucial P1 e gli Intel 660p/665p, con prestazioni sostenute tra i 150 e i 200 MB/s. Difficilmente riuscirete ad attivare il passaggio da SLC caching a scrittura su QLC, pertanto possiamo ritenerci completamente soddisfatti dalle prestazioni ottenute in questo caso.
L’SSD, fisicamente, presenta uno sticker in rame che funge da dissipatore sulla parte superiore di esso, coprendo il chip DRAM, il controller Phison E12S e le quattro NAND QLC e garantendo temperature contenute, e ovviamente sfrutta un connettore M.2 NVMe Gen3x4 per interfacciarsi al sistema. Il valore TBW per questa capacità è di 530 TBW, di gran lunga inferiore alle controparti basate su NAND TLC, ma il drive è comunque garantito per 5 anni una volta effettuata la registrazione sul sito del produttore.
Ecco la schermata di CrystalDiskInfo:
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