Google finalmente abbandonerà Dalvik, la macchina virtuale (VM) di Android che ha gestito la maggior parte delle applicazioni esistenti fino ad oggi.
Prenderà il suo posto un nuovo runtime environment per le applicazioni denominato ART (Android Runtime) che dovrebbe migliorare prestazioni e consumi energetici. Questa funzionalità è già disponibile in Android 4.4 nelle opzioni per sviluppatore. Dalvik fa parte di Android dalla prima release e dopo 5 lunghissimi anni Google è pronta a risolvere il problema.
I meno esperti si chiederanno che cosa sia una macchina virtuale e perché è all’interno di Android. Riassumendo molto brevemente, possiamo dire che si tratta di un pc dentro un altro pc. E’ fatto cosi per rendere più veloce l’esecuzione e la scrittura di un software. Il problema però è che facendo cosi si aggiungono delle “conseguenze” che riducono le prestazioni, e può stressare di più il processore. Il nuovo ART cercherà di risolvere questi problemi con una soluzione chiamata AOT (Ahead of Time compilation), dove il codice dell’applicazione non sarà interpretato ad ogni esecuzione ma solo nella fase d’installazione.
Ciò renderà il processo d’installazione più lungo, soprattutto con le applicazioni più grandi. Il passaggio da Dalvik ad ART richiederà tempo, soprattutto in base alle app installate, ma i vantaggi saranno evidenti. Dai primi test si nota che le applicazioni sono il doppio più veloci rispetto il vecchio sistema, e la fluidità dell’interfaccia grafica di Android è molto migliorata.
Per concludere, l’accoppiata Android e ART renderanno il sistema operativo reattivo e fluido come iOS, scrive Sebastian Anthony su Extreme Tech.
Discussione su post