Sempre impegnata ad esprimere la propria creatività ed il proprio ingegno nei suoi prodotti, ASUS fin dal 1989 dispone di schede madri per ogni esigenza, a partire dall’user multimediale fino ad arrivare a quello che fa dell’overclock estremo la sua ragione di vita.
Nella vasta pletora di prodotti dell’azienda, spicca senza dubbio il ramo Republic of Gamers (ROG), branch che negli ultimi 8 anni ha preso il “sopravvento” nelle gaming machine di tantissimi appassionati, e che generazione dopo generazione di chipset e processori e piattaforme ha saputo ogni volta offrire la scheda madre (o video) per ogni portafoglio od esigenza. Nella line-up dedicata all’ultimo chipset Intel Z87, sono presenti 5 modelli:
ASUS Maximus VI Impact.
Maximus VI Impact
ASUS Maximus VI Gene.
Maximus VI Gene
ASUS Maximus VI Hero.
Maximus VI Hero
ASUS Maximus VI Formula.
Maximus VI Formula
ASUS Maximus VI Extreme.
Maximus VI Extreme
Recensiremo oggi la proposta di fascia entry level su form factor ATX, la ASUS Maximus VI Hero. Proseguite alle prossime pagine per la recensione completa!
ASUS Maximus VI Hero: specifiche tecniche–>Di seguito, la tabella delle specifiche tecniche della scheda madre, ulteriori informazioni sono consultabili in versione integrale sul sito ufficiale del produttore (ASUS):
Proponendosi come la soluzione entry-level su fattore di forma ATX, la Maximus VI Hero di ASUS dispone di alcune features “rubate” dai modelli di fascia superiore, pur rimanendo in una fascia di prezzo decisamente contenuta. Troviamo una sezione di alimentazione ad 8 fasi (i VRM sono identici per tutte le schede madri ROG), con un BIOS “castrato” rispetto ai modelli di fascia superiore (in particolar modo, non è possibile attivare l’LN2 Mode, escludendo di fatto la mainboard dall’overclock estremo, nonostante sulla carta l’alimentazione sia identica alla Maximus VI Extreme). Non mancano le features espressamente ideate per il gaming, come la suite software GameFirst II, responsabile di dare priorità ai pacchetti dati dei nostri giochi preferiti. La mainboard fornisce supporto a tutte le CPU LGA1150, comprese quelle che vedranno la luce l’11 Maggio, ovvero i nuovi processori di 4th Generation. Il chip audio è un Realtek ALC1150, con schermatura anti-EMI e PCB separato dal resto della scheda madre, per ridurre al minimo le interferenze.
Galleria fotografica: ASUS Maximus VI Hero–>Di seguito, una galleria di immagini della Mainboard:
Configurazione di prova e metodologia di test–> La configurazione utilizzata per i test è la seguente:
Test computing: Cinebench R11.5–> Maxon, azienda dedicata ai software di renderizzazione 3D, è nota agli addetti nel settore per programmi come Cinema4D e VRay, programmi di modellazione e rendering 3D; dal 2010, la software house mette a disposizione, in maniera gratuita, un benchmark per l’efficienza di calcolo del sistema CPU-Mainboard-RAM, ovvero Cinebench, disponibile in due varianti, R11.5e R15. Viste le precedenti recensioni, utilizzeremo la versione R11.5 in quanto abbiamo già diversi risultati:
Test computing: SuperPI 1.5 mod XS–>Un metodo tradizionale per verificare le prestazioni del proprio PC è utilizzare SuperPI mod 1.5 XS: il programma si occupa di calcolare dalle 16k ai 32m di cifre dopo la virgola del π, con una scalabilità clock per clock davvero sorprendente per un programma creato nel 1995. Il programma calcola l’efficienza single-threaded piuttosto che quella multithreaded:
Test computing: WPrime 1.55–> Insieme al calcolo delle cifre dopo la virgola del π, un altro metodo valido per verificare le performance del proprio PC è utilizzare WPrime, da noi usato nella versione 1.55 (la stessa valida per i benchmark di HWBot), che consente di trovare dai 32M ai 1024M di numeri primi. Il programma scala enormemente in presenza di CPU multi-core, rappresentando un valido benchmark per il calcolo dell’efficienza multithreaded:
Test audio: RightMark Audio Analyzer–> I test di qualità audio sono stati effettuati tramite RightMark Audio Analyzer 6, che calcola la qualità di una scheda audio analizzando i segnali audio in entrata ed uscita:
Test RMAA sulla Maximus VI Hero.
Un SNR di ben 102.4 dB(A) ed un THD di soli 0.0037 punti: la schermatura anti EMI funziona alla perfezione, e l’audio in uscita ha una qualità davvero ottima. Ancora una volta, il cavo utilizzato influisce incredibilmente a livello del valore THD+Noise, ma in generale i risultati sono più che soddisfacenti.
Considerazioni finali–> [conclusione] [titolo]Design e qualità costruttiva[/titolo]
Materiali di alta qualità ed un layout incredibilmente pulito (sul PCB, noterete davvero pochi transistors) per la Maximus VI Hero di ASUS, e i svariati pulsanti onboard ne fanno una compagna ideale anche di coloro che vorranno montarla su un bench-table. L’essenza di Republic of Gamers in un prezzo inferiore ai 200€: ASUS ha colto nel segno con questa scheda madre. L’unica nota dolente è la presenza di pochi connettori per ventole, soprattutto per quelle nella parte superiore del case. Per il resto, si tratta pur sempre di una scheda madre espressamente disegnata per giocatori incalliti, e la pletora di features non delude: Sonic Radar (per identificare il direzionamento dell’audio, utile in ambito competitivo negli sparatutto), GameFirst II (prioritizzazione pacchetti dati dei giochi), Supreme FX (per audio di alta qualità), senza dimenticare il BIOS con tante features (forse troppe visto il target) ma non per gli overclockers incalliti.
[voto=”9″] [/conclusione]
[conclusione] [titolo]Prestazioni[/titolo]
I risultati parlano chiaro: ci troviamo sul livello prestazionale di schede ben più costose, ma la “semplicità” della Maximus VI Hero fa sì che nei benchmark si piazzi quasi sempre ai primi posti, soprattutto nei test che richiedono memorie veloci e timings ottimizzati: sotto questo punto di vista, la scheda madre eredita a piene mani le Memory Table dei modelli più costosi (e performanti). In overclock, la scheda si comporta bene ad aria, facendo segnare risultati stabili anche ad alte frequenze. Per intenderci, il nostro daily da 4.8GHz per i test di VGA viene tenuto stabilmente dalla piattaforma.
[voto=”9″] [/conclusione]
[conclusione] [titolo]Compatibilità[/titolo]
La scheda madre garantisce il supporto alle CPU Intel basate su socket LGA1150: dai Celeron al Core i7 4770k. È fornito il supporto a 4 banchi DDR3 fino ad un massimo di 32 GB ed una frequenza di almeno 3200 MHz (RAM permettendo). È possibile effettuare RAID 0, 1, 5, 10, 0+1, e JBOD grazie alle 8 porte SATA III onboard. È possibile installare sistemi multi-scheda AMD CrossFireX e SLI a due vie, mentre è sconsigliato effettuare sistemi a 3 vie in quanto il terzo slot PCI-E lavora in modalità 4x PCI-E 2.0.
[voto=”8″][/conclusione] [conclusione]
[titolo]Prezzo[/titolo]
Il prezzo presso i rivenditori ufficiali è di 179€, prezzo più che adeguato alla scheda ma che va a cozzare leggermente con modelli concorrenti, senza dubbio più propensi all’overclock ma meno al gaming. Vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali ASUS, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.
[voto=”8″] [/conclusione]
Una scheda del genere si identifica perfettamente come modello entry-level dalle features di fascia superiore, ma alcune scelte sembrano essere fatte per “fare budget”. Consci di ciò e dell’analisi oggi effettuata, la scheda si aggiudica il nostro Hardware Gold Award:
Ringraziamo ASUS Italia per la recensione oggi pubblicata. Seguiteci sui nostri social network:
Scheda madre di fascia entry-level ma con features di fascia superiore: la ASUS Maximus VI Hero è la mainboard che i giocatori incalliti dovrebbero scegliere.
Pro
Tante features per i gamer
Layout pulito
Software funzionale
Contro
Non adatta ad overclock particolarmente spinti
Niente SLI/CFX a 3 vie, il terzo slot PCI-E è 4x 2.0
Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.
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