Uno dei modi più veloci per procurarsi un guasto hardware è utilizzare un sistema e buttarci sopra dell’acqua (evvai con le scintille), prenderlo a martellate o, come molti sanno, farlo funzionare a temperature incredibilmente calde. Quest’ultimo problema a cui siamo simpaticamente arrivati, è un classico di molti sistemi e sembra che il nuovo frugoletto di casa Raspberry non sia esonerato dalla faccenda.
Il nuovo Raspberry Pi 3 infatti, è stato eccezionalmente accolto dagli utenti, e lanciato sul mercato a soli 35€ con caratteristiche davvero spettacolari, come festeggiamento del quarto anno di vita di casa Raspberry. Le specifiche principali comprendono:
- Un quad-core a 1.2GHz 64-bit ARM Cortex-A53 CPU (~10 volte superiore come performance rispetto al Raspberry Pi 1)
- VideoCore IV 3D (il primo core grafico 3D per SoC basati su architettura ARM)
- Chip 802.11n wireless LAN e Bluetooth 4.1 integrati
- Completa compatibilità con Raspberry Pi 1 e 2
Ma mentre i primi due funzionano piacevolmente “nudi”, in questo caso investire qualche soldino in un buon dissipatore è qualcosa che l’utente Reddit ‘ghalfacree’ ha suggerito; l’utente non parla a caso, ma sfoggia un’immagine termica del suo Raspberry Pi 3 in esecuzione a una temperatura cocente: 100 gradi Celsius. Basta poggiarci sopra la pentola e le uova sono pronte in pochi minuti.
Da notare che questo test è stato condotto su una scheda all’aria aperta (non in un case chiuso, come molti che vengono realizzati per Raspberry) a pieno carico, causando preoccupazione per coloro che stanno mettendo a dura prova il loro Raspberry Pi 3, sopratutto se contenuto in un piccolo case. La soluzione di Ghalfacree è un piccolo dissipatore con ventolina, assicurando che il suo piccolo Pi non si sciolga.
https://twitter.com/ghalfacree/status/704702891412594688
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