Shadow of the Tomb Raider (DX 12)
In Shadow of the Tomb Raider, Lara si ritrova ancora una volta a spasso per il globo, con l’intento di fermare ulteriormente la diffusione dell’organizzazione paramilitare Trinity. Questo cammino la porta in Messico, dove andrà a caccia del capo dell’alto consiglio di tale organizzazione, con l’obiettivo di distruggerla una volta per tutte e liberare il mondo dalla minaccia che incombe. Il gioco dispone ancora una volta di supporto a DX11 e 12, con l’introduzione, non appena sarà disponibile la build 1809 per Windows, del Ray Tracing tramite DirectXR, ultima prodezza tecnologica nel mondo del rendering:
Hitman (2016) (DX 12)
Ancora un altro reboot, e stavolta è l’agente 47 a vedere una “rinascita”, con Hitman (2016), che ci vede alle prese con un più giovane, più freddo Agente 47, alle prese con diversi “episodi” (ed è proprio il modello di vendita del titolo, episodi che vengono pubblicati col passare del tempo) e vari obiettivi da uccidere, come da tradizione.
Il gioco è ottimizzato per schede video AMD, presentando il supporto alle DirectX 12, all’Async Computing e all’SSAO, ovviamente supportando anche le DirectX 11:
Ashes of the Singularity: Escalation (DX 12)
Spezzando il filone di reboot e rifacimenti di giochi vetusti, Ashes of the Singularity è quello che Stardock (la software house creatrice del gioco) definisce come un gioco strategico di warfare planetario, e con le sue mappe enormi e le migliaia di unità a schermo durante i combattimenti full-scale, non si può far altro che dare ragione all’azienda.
Ciò che viene spesso associato ad Ashes è l’incredibile onere che applica ai sistemi grafici (e non solo, il gioco è famelico di core e GHz), tramite l’utilizzo di DirectX 11 e 12. Il preset Crazy è in grado di mettere in ginocchio qualsiasi GPU in commercio già alla risoluzione Full HD. Il gioco si avvale del supporto alle tecnologie AMD, prendendo spunto dal motore grafico Nitrous utilizzato in uno dei primi benchmark per Mantle, Star Swarm:
Civilization VI (DX 12)
Gandhi è un guerrafondaio.
Beh, ovviamente si scherza, ma se avete giocato anche solo una volta ad uno dei Sid Meier’s Civilization, saprete la storia dietro quest’affermazione. Il 2016 ha visto l’uscita della sesta incarnazione dei giochi 4X più famosi del pianeta. Stavolta, con Civilization VI, il motore grafico si basa sia su DirectX11 che su DirectX12, con una qualità senza eguali per uno strategico a turni:
Total War: Warhammer II e WH 40K: DoW III (DX 12)
Sequel dell’incrocio tra due mondi simili, quello delle battaglie su larca scala di Total War e quello delle lotte tra umani ed orchi, Total War: Warhammer II è uno dei più gravosi giochi ad avvalersi delle librerie grafiche DX 12, e sebbene su alcuni sistemi (meno recenti) i risultati siano controproducenti, su sistemi più attuali esse consentono di raggiungere un boost prestazionale superiore al 10-15%, permettendo di godere delle battaglie a larga scala tra uomini e giganti verdi rispetto alle precedenti DirectX11:
Dawn of War III, invece, rappresenta la più recente iterazione dell’RTS di Creative Assembly ambientato nel mondo futuro di Warhammer (il 40’000 d.C., appunto), che parla della scoperta di un’arma devastante, la lancia di Caino, sul remoto pianeta Archeron, dove convenientemente (per la trama e per il divertimento) giungono i Blood Raven Space Marines, guidati da Gabriel Angelos, gli Eldar, guidati da Farseer Macha e gli Orki, guidati dal signore della guerra Orbutz, tutti personaggi incontrati sia nel gioco precedente che nelle espansioni del gioco originale, ossia Winter Assault, Dark Crusade e Soulstorm. Il gioco si avvale dello stesso motore grafico dei “cugini” Total War, ma con un’incarnazione più gestibile su sistemi meno potenti, grazie alle scale minori delle battaglie che avvengono negli scontri tra fazioni. Sempre DX 12, ovviamente:
Deus Ex: Mankind Divided (DX 12)
Dopo gli eventi di Human Revolution, Deus Ex: Mankind Divided assume una piega carica di contrasti, con tantissime similitudini sulla situazione attuale che viviamo tutti i giorni: da un lato, gli umani senza modifiche, dall’altro, gli aumentati, con innesti cibernetici in grado di migliorare forza fisica, aggiungere abilità e, in generale, consentire agli umani di essere tanto più utili quanto più dannosi alla società.
Ancora una volta, facendo parte del programma AMD Gaming Evolved, il gioco è ottimizzato per la squadra rossa, facendo vasto uso di tutti i benefici in tassellazione ed illuminazione, con i modelli che sfiorano il fotorealismo grazie alle DirectX12. Nonostante condivida lo stesso motore di Tomb Raider, il gioco è di gran lunga più esoso:
Forza Horizon 4 (DX 12)
Il festival più divertente e veloce al mondo, l’Horizon Festival, approda in quel di Edinburgo con Forza Horizon 4, racing game open world a stampo semi-arcade ambientato in Scozia dove affronteremo l’inarrestabile avanzare delle stagioni, con un ciclo settimanale, e un multiplayer che permette il cross-platform tra Xbox One e PC.
Noi, ovviamente, giochiamo su PC, ed il gioco, avendo ricevuto la Ultimate Edition per una review. FH4 è basato sul motore proprietario ForzaTech, che viene aggiornato costantemente da Playground Games e Turn 10 Studios, responsabili rispettivamente per la serie Horizon e quella Motorsport, avvalendosi di DirectX 12, HDR e forse i migliori modelli poligonali di veicoli in qualsiasi gioco di corsa, con un sistema meteo e di illuminazione da far impallidire titoli ben più rinomati in tali ambiti:
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