Il sistema operativo
Dopo il primo avvio e la configurazione iniziale, il NAS inizializzerà il volume scelto. In questo caso, abbiamo cominciato con i test con la configurazione RAID 0, il che ha richiesto pochissimi minuti vista la semplicità del tipo di volume e delle prestazioni del processore a bordo.
Così per i NAS della casa precedentemente analizzati, anche per l’AS6604 è presente una vasta pletora di programmi professionali e non per sfruttare al pieno le specifiche del NAS: download, videosorveglianza, firewall, streaming, riproduzione multimediale… La lista è davvero lunga.
Come potete immaginare, spiegare ogni singola app richiederebbe pagine e pagine di testo, quindi vi rimandiamo alla user guide del produttore per l’AS6604T.
Per testare le prestazioni, abbiamo fatto affidamento su CrystalDiskMark, che nella versione 5.5.0 sembra essere rimasto l’ultimo benchmark contemporaneamente affidabile e compatibile con Windows 10 che permette l’accesso alle unità di rete senza configurazione manuale da parte dell’utente.
Prestazioni
Cominciamo con i test utilizzando il RAID 0 (striping), dove teoricamente dovremmo registrare le massime prestazioni possibili, visto il ridotto carico sulla CPU e la semplicità dell’array:
Come da premessa, il NAS riesce a raggiungere le massime prestazioni possibili, sia che utilizziamo la porta da 1 Gbps (che presenta una velocità massima teorica di 125 MB/s) che utilizziamo quella da 2.5 GbE (la cui velocità di trasferimento teorica è di 312.5 MB/s). In questo caso, riscontriamo, specie con quest’ultima porta, prestazioni superiori al Nimbustor 2, che invece si fermava a velocità tra i 270 e i 280 MB/s. In questo caso, invece, siamo praticamente al limite dello standard, che ricordiamo avere parecchio overhead (quella parte di banda che si occupa di mantenere integro il flusso di dati).
Utilizzare il RAID 0 però rende il NAS veloce ma poco sicuro, andando contro lo scopo principale di un’unità di archiviazione di rete. Per questo, abbiamo testato le prestazioni anche in modalità RAID 10, dove RAID 0 e RAID 1 vengono combinati in una modalità che unisce prestazioni e sicurezza, offrendo striping (suddivisione dei dati in più drive) e mirroring (creare copie dei dati in più drive), sacrificando metà dello spazio in favore di una sicurezza maggiorata, visto che possiamo “sopportare” fino a 2 drive guasti dei 4 installati, e alla peggiore 1 guasto senza alcun problema:
Visto che il Nimbustor 2 precedentemente recensito è un NAS a 2 bay (e su cui quindi non è possibile configurare il RAID 10), l’unico termine di paragone che possiamo delineare è con il ben meno performante AS4004T, che nonostante sia dotato di una porta 10 GbE mostra prestazioni inferiori in tutti i campi tranne uno (lettura sequenziale) rispetto a questo Lockerstor 4, che fa segnare eccellenti prestazioni sia in modalità sequenziale che con file casuali da 4 KB, notoriamente più difficili da gestire vista la dimensione ridotta. In questo caso, ancora una volta saturiamo il bus da 1 GbE sia in lettura che scrittura, mentre con in modalità 2.5 GbE saturiamo la lettura ma non la scrittura del NAS, che si trova a lavorare più intensamente rispetto alla semplice modalità RAID 0. La sicurezza che ne trarrete, però, non è paragonabile, visto che in RAID 0 perdereste tutti i dati se uno dei drive utilizzati smettesse improvvisamente di funzionare.
Confermiamo quindi l’incremento prestazionale rispetto al Nimbustor e all’AS4004T, grazie alla CPU ben più veloce, anche se comunque ci troviamo di fronte ad un prodotto meno performante della serie 7000 dell’azienda, basata sullo stesso identico chassis ma dotata di processori Intel Core i3 ed i5.
Utilizzando uno o due SSD NVMe, poi, è possibile effettuare il caching dei dati letti o scritti sul NAS: se utilizzerete un singolo SSD, potrete fare il caching dei dati in lettura; se ne utilizzerete due, potrete farlo anche per i dati in scrittura. Avendo a disposizione un solo SSD, il Sabrent Rocket 4 Plus da 1 TB, abbiamo potuto fare solo un paio di test per verificare se ci fosse un miglioramento delle prestazioni, almeno sul fronte dei benchmark:
Come potete notare, recuperiamo, grazie all’SSD, quelle prestazioni che avevamo perduto passando da RAID 0 a RAID 10, visto che l’SSD fa da memoria intermedia alleggerendo il carico sul processore e quindi migliorando le prestazioni. Interessante notare che, nonostante il software ci dica esplicitamente che utilizzando un solo SSD avremo un caching solo in lettura, ci sia un aumento delle prestazioni in scrittura del 20%. Non abbiamo effettuato il benchmark su porta Ethernet GbE visto che già senza SSD saturiamo completamente le velocità di lettura e scrittura, rendendo del tutto superfluo un ulteriore caching dei dati.
Sia in lettura che scrittura, la CPU non ha battuto ciglio, segno che adottare un quad core su questa fascia di prezzo e segmento di mercato è stata la scelta adottata. Ecco i grafici del task manager integrato nel NAS durante le operazioni di read e write:
Rumorosità
In termini di rumorosità, invece, il NAS presenta bene o male gli stessi livelli sonori riscontrati con l’AS4004T, segno che molto probabilmente la ventola utilizzata è proprio la stessa:
Rispetto al Nimbustor 2, poi, la rumorosità è addirittura più che dimezzata, anche se ricordiamo che quest’ultimo utilizza una ventola più piccola e che quindi deve girare più velocemente per spostare una quantità d’aria paragonabile.
Discussione su post