Introduzione: Asus–> Sempre impegnata ad esprimere la propria creatività ed il proprio ingegno nei suoi prodotti, ASUS fin dal 1989 dispone di schede madri per ogni esigenza, a partire dall’user multimediale fino ad arrivare a quello che fa dell’overclock estremo la sua ragione di vita. Nella vasta pletora di prodotti dell’azienda, spicca senza dubbio il ramo Republic of Gamers (ROG), brand che negli ultimi 8 anni ha preso il “sopravvento” nelle gaming machine di tantissimi appassionati, e che generazione dopo generazione di chipset e processori e piattaforme ha saputo ogni volta offrire la scheda madre (o video) per ogni portafoglio od esigenza. Famosissima, inoltre, la serie di VGA con sistema di dissipazione DirectCU, arrivato alla seconda incarnazione (DirectCU II), tra cui spicca la Radeon R9 270X recensita alcune settimane fa. Oggi, analizzeremo una proposta custom di una GPU a cui abbiamo dato precedentemente il massimo dei voti: Nelle pagine seguenti, la nostra recensione della ASUS GeForce GTX750Ti DirectCU II OC. Buona lettura!
NVIDIA GeForce GTX 750 Ti : specifiche tecniche–> Di seguito, la tabella delle specifiche tecniche della scheda video, ulteriori informazioni sono consultabili in versione integrale sul sito ufficiale del produttore (ASUS):
Specs | GTX650 | GTX750 | GTX750Ti | ASUS GTX750Ti DirectCU II TOP | GTX760 | GTX770 | GTX780 |
---|---|---|---|---|---|---|---|
CUDA Cores | 384 | 512 | 640 | 640 | 1152 | 1536 | 2304 |
Processo produttivo | 28 nm | 28 nm | 28 nm | 28 nm | 28 nm | 28 nm | 28 nm |
Architettura | Kepler (GK107) | Maxwell (GM107) | Maxwell (GM107) | Maxwell (GM107) | Kepler (GK104) | Kepler (GK104) | Kepler (GK110) |
Freq. GPU (Boost) | 1058 MHz | 1020 MHz (1085 MHz) | 1020 MHz (1085 MHz) | 1072 MHz (1150 MHz) | 980 MHz (1033 MHz) | 1046 MHz (1085 MHz) | 863 Mhz (900MHz) |
Memory Bandwidth | 80 GB/s | 80 GB/s | 86.4 GB/s | 86.4 GB/s | 192 GB/s | 224 GB/s | 288 GB/s |
Bus | 128 Bit | 128 Bit | 128 Bit | 128 Bit | 256 Bit | 256 Bit | 384 Bit |
VRAM | 1/2 GB GDDR5 | 1 GB GDDR5 | 1/2 GB GDDR5 | 2 GB GDDR5 | 2/4 GB GDDR5 | 2/4 GB GDDR5 | 3 GB GDDR5 |
Freq. VRAM | 5000 MHz | 5000 MHz | 5400 MHz | 5400 MHz | 6008 MHz | 7008 MHz | 6008 MHz |
Connettori PEG | 1×6 Pin | Nessuno | Nessuno | 1×6 Pin | 2×6 Pin | 1×6+1×8 Pin | 1×6+1×8 Pin |
TDP (Watt) | 64 | 55 | 60 | 80 | 170 | 230 | 250 |
MSRP (i.i.) | 119€ | 112€ | 140€ | 150€ | 199€ | 299€ | 449€ |
Le specifiche, almeno sul lato memorie, rimangono le stesse del modello reference, mentre a cambiare radicalmente sono i clock operativi della GPU (1072 e 1150 MHz rispettivamente per clock base e clock in boost), che forniscono da soli un aumento delle prestazioni teorico di circa il 5-7% a seconda delle situazioni. Ovviamente, visto il sistema di raffreddamento custom, le frequenze verranno spinte ancora di più grazie alla tecnologia GPU Boost 2.0, e andremo a verificare tale valore. Il dissipatore risulta essere il “classico” DirectCU II nell’edizione con ventole da 80 mm, viste anche le dimensioni compatte della scheda. Al di sotto di esse, si trova un largo dissipatore in alluminio che si occupa di trasferire il calore via dalla GPU, anche se il design di questo corpo in alluminio sembra non essere dei più efficienti. La dotazione in bundle è pressoché nulla, con il CD dei driver ed un manuale per l’installazione. Le porte in uscita sono due DVI Dual-Link, una porta HDMI ed una porta VGA.
Maxwell – Parola chiave: efficienza–> Maxwell nella sua prima incarnazione vede utilizzato il processo produttivo a 28 nm: nonostante ciò, il fulcro principale di questa nuova architettura è l’efficienza. Rispetto a Kepler, a parità di fascia prestazionale, si parla di un aumento del 100% dell’efficienza, con un aumento specifico del 35% di potenza per ogni CUDA core, grazie ad una riorganizzazione dei blocchi computazionali. In particolare, il nuovo tipo di modulo shaders, definito SMM è stato ridefinito da zero:
Lo scheduler è stato riscritto, migliorando la previsione dei calcoli e riducendo lo spreco di energia necessaria a compiere un ciclo computazionale. Ora, ogni SM è suddiviso in quattro blocchi, ognuno dotato di un proprio scheduler in modo da aumentare repentinamente la parallelizzazione rispetto a Kepler. Oltretutto, Maxwell permette di utilizzare ben 5 blocchi per ogni SMM (invece di 2, come con Kepler), aumentando del 250% il numero di core e aumentando del 25% l’area on-die occupata. Altro dettaglio di non poco conto è l’aumento della cache L2, che passa da 256KB di Kepler a ben 2MB per Maxwell, riducendo così il numero di accessi alla memoria e migliorando sensibilmente i consumi, interrogando meno volte e occupando meno tempo il bus verso la VRAM. Come se non bastasse, l’intera architettura è stata studiata dagli ingegneri NVIDIA con lo scopo di ridurre al minimo i consumi e gli sprechi, raggiungendo così un fattore di efficienza del 200% rispetto a Kepler.
Scendendo nel particolare, il GM107 che equipaggia la GTX 750Ti e la GTX750 è dotato di un GPC (per un totale di 640 CUDA cores), al cui interno ci sono 5 SMM, ognuno dotato di un Polymorph Engine di seconda generazione, a cui sono collegati i gruppi di 4 blocchi computazionali, che analizzeremo nelle prossime righe. Le ROP sono sempre allineate alla cache di L2, che a sua volta è collegata al memory controller, con i punti di collegamento riprogettati per ottimizzare i flussi dati e ovviamente la gestione energetica. Per le GTX750/Ti la cache L2 è collegata a due bus da 64 bit per il controllo e la gestione della memoria.
GPU |
GK107 (Kepler) |
GM107 (Maxwell) |
CUDA Cores |
384 |
640 |
Base Clock |
1058 MHz |
1020 MHz |
GPU Boost Clock |
N/A |
1085 MHz |
GFLOPs |
812.5 |
1305.6 |
Texture Units |
32 |
40 |
Texel fill-rate | 33.9 Gigatexels/sec |
40.8 Gigatexels/sec |
Memory Clock |
5000 MHz |
5400 MHz |
Memory Bandwidth |
80 GB/sec |
86.4 GB/sec |
ROPs |
16 |
16 |
L2 Cache Size |
256KB |
2048KB |
TDP |
64W |
60W |
Transistors |
1.3 Billion |
1.87 Billion |
Die Size |
118 mm² |
148 mm² |
Manufacturing Process |
28-nm |
28-nm |
Le due famiglie a confronto mostrano un aumento delle dimensioni del die, un aumento dei CUDA e una riduzione dei consumi, come da target per questa prima incarnazione di Maxwell. NVIDIA sta già lavorando alla seconda incarnazione di Maxwell che insieme all’efficienza vedrà la potenza nuda e cruda come fulcro della sua piattaforma. Per il momento, l’azienda sforna semplicemente l’architettura più efficiente vista finora in una GPU. Con soli 60W di consumo abbiamo prestazioni che sbaragliano la concorrenza, il tutto senza dimenticare che ad un consumo minore, corrispondono temperature operative inferiori, a tutto beneficio della rumorosità della scheda e delle capacità di Boosting tramite il GPU Boost 2.0. Vi confermiamo già da queste righe che le capacità di overclock del modello reference (PCB modesto e GPU non selezionata) sono state eccellenti, facendoci portare l’indicatore GPU Frequency a fondo scala. Le prestazioni per CUDA core segnano un aumento del 35%, aumento ottenuto grazie ad alcuni accorgimenti: ogni SM è partizionato in 4 blocchi di elaborazione separati, ognuno con il suo buffer, scheduler e 32 CUDA cores. L’approccio di Kepler seguiva un numero di CUDA non pari alla potenza di due, e in quest’architettura è stato eliminato. Basti vedere che la GTX 750 ha 512 CUDA e la GTX 750 Ti ne ha 640. Supponiamo che il modello più potente ne avrà 2560 oppure 3072. Il partizionamento semplifica il design (rendendolo modulare) e la logica di scheduling, risparmiando spazio, energia e riducendo le latenze. Le coppie di blocchi elaborativi condividono 4 unità di Texture Filtering e una di Texture Cache. La funzione della cache L1 è stata combinata con la funzione di cache per le Texture, e la memoria condivisa è ora distaccata (similmente a quanto avveniva sulle G80, le GPU alla base della famiglia 8800, le prime con funzionalità CUDA), e condivisa dai quattro blocchi. Ogni SM, in definitiva, ha una potenza del 90% rispetto ad un SM di Kepler, riducendo però drasticamente l’area occupata, permettendo quindi di inserire più SMs in ogni GPU. Paragonando il GK107 con il GM107, quest’ultimo ha 5 SMs invece che 2, 1.25x volte le prestazioni di picco nell’elaborazione di texture, 1.7x volte i CUDA cores e 2.3x volte la potenza erogata da ogni shader unit. Per ultimo, ma non per importanza, un’ottimizzazione all’NVENC è stata applicata a questa nuova famiglia di GPU, raddoppiando le prestazioni in Encoding e Decoding tramite il CODEC integrato nelle GPU per la tecnologia ShadowPlay, rendendo l’impatto prestazionale a livello di gameplay durante la registrazione ancora più contenuto.
GeForce Experience e ShadowPlay–>La GeForce Experience: un modo innovativo e immediato di configurare in pochi clic il proprio gioco preferito, in modo da avere la massima resa grafica e la massima fluidità concessa dal proprio sistema.
Giunta alla versione 2.1, GeForce Experience, tramite ShadowPlay, permette di registrare spezzoni di gameplay con la propria VGA NVIDIA, influendo sull’1-2% delle prestazioni, valore effettivamente non notabile ad occhio nudo, con un impatto nullo in termini di giocabilità. Inoltre, con il mark della versione 2.0, è ora possibile streamare i gameplay direttamente su Twitch.tv, mentre la versione 2.1 aggiunge un frame counter a schermo, consentendo di verificare la fluidità dei titoli in tempo reale.
Galleria fotografica: ASUS GeForce GTX 750Ti DirectCU II OC–>Qui, una galleria della scheda nei dettagli:
Configurazione di prova e metodologia di test–>La configurazione utilizzata per i test è la seguente:
Processore | Intel Core i7 4770k (delidded) |
---|---|
Dissipatore | Thermalright Silver Arrow IB-E Extreme |
Scheda Madre | ASRock Z97 Extreme4 |
RAM | Kingston HyperX Predator 16GB 2133MHz |
Scheda Video | ASUS GeForce GTX 750Ti DirectCU II OC |
Scheda Audio | Integrata |
HDD/SSD |
|
Alimentatore | Seasonic SS1000XP |
Case | Corsair Obsidian 750D |
Monitor | EIZO FlexScan EcoView EV2736WFS |
Tastiera | CM Storm Trigger-Z Mechanical Keyboard |
Mouse | CM Storm Havoc e Speed-RX L |
S. Operativo | Windows 8.1 Pro x64 |
Si ringraziano Thermalright, ASRock, Kingston, Corsair, EIZO ed NVIDIA Italia per le componenti della piattaforma di prova. Benchmark utilizzati:
- Unigine Heaven 4.0
- Futuremark 3DMark11
- Futuremark 3DMark
- Futuremark 3DMark Fire Strike Extreme
- AllBenchmark CatZilla
- Thief (2014) (Benchmark integrato)
- Bioshock Infinite (Benchmark integrato)
- Batman: Arkham Origins (Benchmark integrato)
- Metro Last Light (Benchmark integrato)
- Tomb Raider (2013) (Benchmark integrato)
Ringraziamo Futuremark, AllBenchmark, AMD e NVIDIA per le copie digitali dei benchmark utilizzati nelle nostre recensioni. Dove disponibile la scelta della risoluzione, i test sono stati eseguiti ai seguenti valori. Laddove si trattasse di un benchmark, le modalità predefinite sono state utilizzate:
- 1680×1050, AA x2
- 1920×1080, AA x4
- 2560×1440, no AA
Schede video finora testate:
- NVIDIA GeForce GTX 750 Ti (reference)
- ASUS NVIDIA GeForce GTX 750 Ti DirectCU II OC
- NVIDIA GeForce GTX 760 (reference)
- MSI NVIDIA GeForce GTX 760 Hawk
- Gigabyte NVIDIA GeForce GTX 760 Windforce3X OC 4GB
- NVIDIA GeForce GTX 770 (reference)
- Gigabyte NVIDIA GeForce GTX 770 Windforce3X OC
- MSI NVIDIA GeForce GTX 770 Gaming OC
- NVIDIA GeForce GTX 780 (reference)
- Inno3D GeForce GTX 780 iChill Accelero Hybrid
- MSI NVIDIA GeForce GTX 780 Gaming
- NVIDIA GeForce GTX 780 Ti (reference)
- MSI NVIDIA GeForce GTX 780Ti Gaming
- MSI AMD Radeon HD 7790 OC
- Sapphire AMD Radeon HD 7970 DualX OC with Boost
- Sapphire AMD Radeon HD 7970 DualX OC with Boost CrossFireX
- Sapphire AMD Radeon HD 7990 (reference)
- Sapphire AMD Radeon HD 7990 (QuadCFX) (reference)
- Sapphire AMD Radeon R7 250 Ultimate
- Sapphire AMD Radeon R7 260X OC
- MSI AMD Radeon R9 270 Gaming 2G
- ASUS AMD Radeon R9 270X DirectCU II TOP
- Sapphire AMD Radeon R9 270X Vapor-X
- Sapphire AMD Radeon R9 280 Dual-X
- Sapphire AMD Radeon R9 280X Toxic
- Sapphire AMD Radeon R9 290 (reference)
- Sapphire AMD Radeon R9 290X (reference)
- Sapphire AMD Radeon R9 290X Tri-X OC
- Sapphire AMD Radeon R9 290X Vapor-X Tri-X OC
Non avendo a disposizione sempre tutte le schede video che abbiamo recensite, alcuni benchmark, in particolar modo quelli introdotti più recentemente, non avranno i risultati di alcuni sample. Purtroppo i prodotti che analizziamo non rimangono sempre in redazione.
Test sintetici: Unigine Heaven–>Heaven, prodotto da Unigine è stato il primo Benchmark DX11. Lo scopo principale è quello di mettere in risalto gli straordinari effetti della Tessellation. Difatti dai semplici modelli osservabili con tessellation disattivata, si arriva ad oggetti ricchi di profondità e sporgenze senza dover creare trame complesse. Il compito di arricchire il modello è lasciato all’unità tessellatrice, per cui si tratta di uno strumento indispensabile per valutare l’efficienza dei questa unità nelle moderne soluzioni DX11:
Test sintetici: FutureMark 3DMark11–>3DMark11 è il penultimo nato di Futuremark. Finalmente, dopo una lunga attesa, è possibile testare le più recenti VGA in ambiente DX11 con la qualità del più rinomato benchmark. Il 3DMark11 consiste in quattro test grafici che fanno uso intensivo di Tessellation (particolare tecnologia introdotta con le DirectX11), un Physics Test esclusivamente dedicato alla CPU ed un Combined Test che mette sotto torchio allo stesso tempo il comparto grafico ed il processore:
Test sintetici: FutureMark 3DMark–> In concomitanza con il lancio di Windows 8, Futuremark ha lanciato il nuovo 3DMark, chiamato appunto 3DMark, senza alcun numero riconoscitivo, a segnare la forte integrazione che ha con qualsiasi sistema, da Android a Windows a iOS a OSX, dando per la prima volta la possibilità di paragonare le prestazioni su smartphone e PC fisso in maniera schematizzata e professionale. I test di cui si compone sono tre:
- Ice Storm, basato su DirectX9, indicato per computer non recentissimi e sistemi mobile. Con l’ultima patch, è possibile eseguire la versione Extreme, con cui stressare in risoluzione FullHD i tablet ad alta risoluzione/potenza di calcolo.
- Cloud Gate, basato su DirectX10, indicato per computer portatili di recente generazione e GPU anche datate.
- Fire Strike, basato su DirectX11.1, indicato per sistemi desktop ad alte prestazioni. Il benchmark è eseguibile anche in modalità Extreme, che consente di sfruttare a pieno e sforzare i sistemi multi-GPU di fascia alta.
Test sintetici: 3DMark Fire Strike Extreme–> Menzione a parte merita il benchmark Fire Strike Extreme, parte dell’ultima suite di test della Futuremark, il 3DMark (sì, quello senza numero), i cui requisiti sono davvero estremi e sconsigliati ai deboli di cuore. Tessellazione spinta all’inverosimile, effetti particellari in ogniddove, scintille, nuvole di fumo, fiamme, combattimenti, il tutto in FullHD, ma con un impatto davvero tremendo sulle prestazioni. Poche schede riescono a visualizzare in fluidità un macigno del genere:
Test sintetici: AllBenchmark CatZilla–> Definito da molti come l’Aquamark della next-gen, CatZilla nasce ad opera di una software house semi-sconosciuta (AllBenchmark, divisione software dell’azienda AllPlayer) intenta a portare una ventata di novità nel mondo del testing delle schede video. Il motore grafico proprietario mette in ginocchio tutte le ultime schede in commercio, grazie a gatti giganti (i CatZilla), esplosioni, effetti particellari e musica drum’n’bass che va di pari passo con le scene renderizzate. Il benchmark si avvale delle ultime tecnologie appartenenti alle librerie grafiche DirectX11 e OpenGL 4.2, con quattro diversi preset suddivisi in base alla risoluzione e alla qualità grafica. Noi eseguiremo i tre benchmark:
- 720p
- 1080p
- 1440p
Test sui giochi: Thief (2014)–>Nato come reboot di Thief: The dark project, gioco che nel 1998 rivoluzionò le avventure grafiche introducendo luci ed ombre come elementi attivi del gameplay, Thief (2014) è un gioco sviluppato da Eidos Montreal e Square Enix, aziende che l’anno scorso hanno lavorato già ad un altro reboot, anch’esso utilizzato nella nostra suite di test: Tomb Raider. La storia ci catapulta nei panni di Garrett, un abilissimo e ricercatissimo ladro, alle prese con una nuova “setta” che si avvale di poteri magici di potenza incommensurabili, e nel frattempo cercando di salvare una donna molto importante: sua figlia. Tralasciando il filone logico del gioco, esso si avvale dal punto di vista tecnico di un motore grafico che supporta le DirectX11.1, con il feature level di tipo 11_2, avvalendosi del supporto a Mantle, SSAO, Contact Hardening Shadows e Diffusion DOF. Al pari di Bioshock Infinite, viene anche fornito il supporto all’FXAA, antialiasing ad approssimazione rapida, ottimizzato su Shader Model di 5° generazione. Il gioco è ottimizzato per architetture AMD, in quanto parte del programma AMD Gaming Evolved.
Test sui giochi: Bioshock Infinite–>
Test sintetici: FutureMark 3DMark–> In concomitanza con il lancio di Windows 8, Futuremark ha lanciato il nuovo 3DMark, chiamato appunto 3DMark, senza alcun numero riconoscitivo, a segnare la forte integrazione che ha con qualsiasi sistema, da Android a Windows a iOS a OSX, dando per la prima volta la possibilità di paragonare le prestazioni su smartphone e PC fisso in maniera schematizzata e professionale. I test di cui si compone sono tre:
- Ice Storm, basato su DirectX9, indicato per computer non recentissimi e sistemi mobile. Con l’ultima patch, è possibile eseguire la versione Extreme, con cui stressare in risoluzione FullHD i tablet ad alta risoluzione/potenza di calcolo.
- Cloud Gate, basato su DirectX10, indicato per computer portatili di recente generazione e GPU anche datate.
- Fire Strike, basato su DirectX11.1, indicato per sistemi desktop ad alte prestazioni. Il benchmark è eseguibile anche in modalità Extreme, che consente di sfruttare a pieno e sforzare i sistemi multi-GPU di fascia alta.
Test sintetici: 3DMark Fire Strike Extreme–> Menzione a parte merita il benchmark Fire Strike Extreme, parte dell’ultima suite di test della Futuremark, il 3DMark (sì, quello senza numero), i cui requisiti sono davvero estremi e sconsigliati ai deboli di cuore. Tessellazione spinta all’inverosimile, effetti particellari in ogniddove, scintille, nuvole di fumo, fiamme, combattimenti, il tutto in FullHD, ma con un impatto davvero tremendo sulle prestazioni. Poche schede riescono a visualizzare in fluidità un macigno del genere:
Test sintetici: AllBenchmark CatZilla–> Definito da molti come l’Aquamark della next-gen, CatZilla nasce ad opera di una software house semi-sconosciuta (AllBenchmark, divisione software dell’azienda AllPlayer) intenta a portare una ventata di novità nel mondo del testing delle schede video. Il motore grafico proprietario mette in ginocchio tutte le ultime schede in commercio, grazie a gatti giganti (i CatZilla), esplosioni, effetti particellari e musica drum’n’bass che va di pari passo con le scene renderizzate. Il benchmark si avvale delle ultime tecnologie appartenenti alle librerie grafiche DirectX11 e OpenGL 4.2, con quattro diversi preset suddivisi in base alla risoluzione e alla qualità grafica. Noi eseguiremo i tre benchmark:
- 720p
- 1080p
- 1440p
Test sui giochi: Thief (2014)–>Nato come reboot di Thief: The dark project, gioco che nel 1998 rivoluzionò le avventure grafiche introducendo luci ed ombre come elementi attivi del gameplay, Thief (2014) è un gioco sviluppato da Eidos Montreal e Square Enix, aziende che l’anno scorso hanno lavorato già ad un altro reboot, anch’esso utilizzato nella nostra suite di test: Tomb Raider. La storia ci catapulta nei panni di Garrett, un abilissimo e ricercatissimo ladro, alle prese con una nuova “setta” che si avvale di poteri magici di potenza incommensurabili, e nel frattempo cercando di salvare una donna molto importante: sua figlia. Tralasciando il filone logico del gioco, esso si avvale dal punto di vista tecnico di un motore grafico che supporta le DirectX11.1, con il feature level di tipo 11_2, avvalendosi del supporto a Mantle, SSAO, Contact Hardening Shadows e Diffusion DOF. Al pari di Bioshock Infinite, viene anche fornito il supporto all’FXAA, antialiasing ad approssimazione rapida, ottimizzato su Shader Model di 5° generazione. Il gioco è ottimizzato per architetture AMD, in quanto parte del programma AMD Gaming Evolved.
Test sui giochi: Bioshock Infinite–>
Test sintetici: AllBenchmark CatZilla–> Definito da molti come l’Aquamark della next-gen, CatZilla nasce ad opera di una software house semi-sconosciuta (AllBenchmark, divisione software dell’azienda AllPlayer) intenta a portare una ventata di novità nel mondo del testing delle schede video. Il motore grafico proprietario mette in ginocchio tutte le ultime schede in commercio, grazie a gatti giganti (i CatZilla), esplosioni, effetti particellari e musica drum’n’bass che va di pari passo con le scene renderizzate. Il benchmark si avvale delle ultime tecnologie appartenenti alle librerie grafiche DirectX11 e OpenGL 4.2, con quattro diversi preset suddivisi in base alla risoluzione e alla qualità grafica. Noi eseguiremo i tre benchmark:
- 720p
- 1080p
- 1440p
Test sui giochi: Thief (2014)–>Nato come reboot di Thief: The dark project, gioco che nel 1998 rivoluzionò le avventure grafiche introducendo luci ed ombre come elementi attivi del gameplay, Thief (2014) è un gioco sviluppato da Eidos Montreal e Square Enix, aziende che l’anno scorso hanno lavorato già ad un altro reboot, anch’esso utilizzato nella nostra suite di test: Tomb Raider. La storia ci catapulta nei panni di Garrett, un abilissimo e ricercatissimo ladro, alle prese con una nuova “setta” che si avvale di poteri magici di potenza incommensurabili, e nel frattempo cercando di salvare una donna molto importante: sua figlia. Tralasciando il filone logico del gioco, esso si avvale dal punto di vista tecnico di un motore grafico che supporta le DirectX11.1, con il feature level di tipo 11_2, avvalendosi del supporto a Mantle, SSAO, Contact Hardening Shadows e Diffusion DOF. Al pari di Bioshock Infinite, viene anche fornito il supporto all’FXAA, antialiasing ad approssimazione rapida, ottimizzato su Shader Model di 5° generazione. Il gioco è ottimizzato per architetture AMD, in quanto parte del programma AMD Gaming Evolved.
Test sui giochi: Bioshock Infinite–>
Test sui giochi: Bioshock Infinite–>
Continuiamo con Bioshock Infinite, che ci mette nei panni di Booker DeWitt, un investigatore privato, un tempo agente Pinkerton, incaricato di ritrovare una ragazza, Elizabeth, tenuta prigioniera a Columbia, una fantomatica città sospesa nei cieli, dove le modifiche genetiche sono considerate veri e propri beni di lusso. Per la prima volta nella serie di Bioshock, il personaggio ha un volto, un nome ed una storia precedente al gioco, che verrà svelata con l’avanzare della partita. Il gioco supporta le API DirectX 11, con le quali supporta tecnologie quali: High Definition Ambient Occlusion, Contact Hardening Shadows e Diffusion Depth of Field. È implementato inoltre il supporto all’FXAA (anti-aliasing ad approssimazione rapida) ottimizzato per l’utilizzo su SM 5.0. Il gioco è ottimizzato per architetture AMD, in quanto parte del programma AMD Gaming Evolved.
Test sui giochi: Batman: Arkham Origins–>Chiunque sia appassionato di comics o fumetti, non può non conoscere Bruce Wayne, alias Batman, che ha visto prendere negli ultimi 3 anni la trilogia di Arkham, dapprima in un manicomio, poi al centro di Gotham City, per poi far capolino alle origini, con il terzo capitolo che fa da sequel a tutta la serie. In Batman: Arkham Origins, il cavaliere oscuro è più buio di quanto ci si possa aspettare. Un Bruce Wayne sfrontato, sicuro (troppo) di sé e altezzoso come non ce lo saremmo mai immaginati: il cavaliere oscuro, ancora più oscuro. Tecnicamente parlando, insieme ad Assassin’s Creed IV: Black Flag, è l’ultimo gioco NVIDIA in quanto a tecnologie implementate e supporto al programma NVIDIA – The Way It’s Meant To Be Played, con il supporto a HBAO+, PhysX, Apex e FXAA ad impatto prestazionale ridotto.
Test sui giochi: Metro Last Light–> Dopo l’incredibile successo di Metro 2033, ecco che quest’anno ha fatto capolino sugli schermi dei nostri PC il successore, Metro Last Light, basato sul romanzo Metro 2034 di Dmitry Glukhovsky, che vede il mondo alle prese con i postumi di una terza guerra mondiale atomica, con tutto ciò che ne consegue: la popolazione ancora in vita in Russia si è trasferita nella famigerata metropolitana russa, dotata di 298 km di binari e tunnel sotto Mosca. Ancora una volta, il giocatore rivestirà i panni di Artyom, per impedire una guerra civile che potrebbe portare alla fine il genere umano. Tecnicamente parlando, il gioco è incredibilmente pesante, sia per poligoni a schermo che per requisiti, facendo uso di tutte le tecnologie introdotte dalle DirectX11: Depth of Field, HDAO, Tessellation e real-time Motion Blur. Il gioco è ottimizzato per schede video NVIDIA, dato il supporto all’NVIDIA PhysX e in quanto parte del programma NVIDIA – The Way It’s Meant To Be Played.
Test sui giochi: Tomb Raider (2013)–> Lara Croft. Chiunque abbia un minimo di conoscenza videoludica sa chi si nasconde dietro questo nome: la formosa cacciatrice di tesori intorno alla quale è incentrata la serie Tomb Raider. Nel capitolo che ha visto la luce quest’anno, viene effettuato un vero e proprio fast backward, approfittando di un “reboot” della serie per mostrare al giocatore una Lara Croft appena laureata e alle prese con la sua prima avventura. Ovviamente, le forme (e sì, anche l’avventura) non mancano. Il gioco supporta le DirectX11.1, con il feature level di tipo 11_1, le cui istruzioni vengono utilizzate dal TressFX, tecnologia open source che permette di renderizzare i capelli in maniera più realistica, e se supportata dall’hardware, senza un impatto consistente sulle prestazioni. Il motore grafico utilizzato è proprietario di Crystal Dynamics, e consente di scalare discretamente su macchine di potenza diversa senza influire troppo negativamente sull’aspetto delle texture. Il gioco è ottimizzato per architetture AMD, in quanto parte del programma AMD Gaming Evolved.
Test: Overclock, temperature, consumi–> Ci siamo dedicati poi all’overclock della scheda, che tramite un overvolt pari a 31 mV ci ha permesso di portare le frequenze (in boost) a ben 1333.7 MHz sulla GPU e 1600 MHz sulle VRAM. Il risultato ottenuto è stato il seguente:
Test sui giochi: Tomb Raider (2013)–> Lara Croft. Chiunque abbia un minimo di conoscenza videoludica sa chi si nasconde dietro questo nome: la formosa cacciatrice di tesori intorno alla quale è incentrata la serie Tomb Raider. Nel capitolo che ha visto la luce quest’anno, viene effettuato un vero e proprio fast backward, approfittando di un “reboot” della serie per mostrare al giocatore una Lara Croft appena laureata e alle prese con la sua prima avventura. Ovviamente, le forme (e sì, anche l’avventura) non mancano. Il gioco supporta le DirectX11.1, con il feature level di tipo 11_1, le cui istruzioni vengono utilizzate dal TressFX, tecnologia open source che permette di renderizzare i capelli in maniera più realistica, e se supportata dall’hardware, senza un impatto consistente sulle prestazioni. Il motore grafico utilizzato è proprietario di Crystal Dynamics, e consente di scalare discretamente su macchine di potenza diversa senza influire troppo negativamente sull’aspetto delle texture. Il gioco è ottimizzato per architetture AMD, in quanto parte del programma AMD Gaming Evolved.
Test: Overclock, temperature, consumi–> Ci siamo dedicati poi all’overclock della scheda, che tramite un overvolt pari a 31 mV ci ha permesso di portare le frequenze (in boost) a ben 1333.7 MHz sulla GPU e 1600 MHz sulle VRAM. Il risultato ottenuto è stato il seguente:
In termini prestazionali, la scheda è più veloce di un buon 8% rispetto al modello reference, e tramite overclock questo divario aumenta fino a raggiungere circa il 15%. Di seguito la schermata di GPU-Z che ci indica i valori massimi di temperature, frequenze e consumi:
La temperatura massima (con ventola al 100%) è stata di soli 52 °C, che per quanto ridotta comunque non fa gridare al miracolo, soprattutto in virtù del fatto che il design reference di per sé era già molto efficiente. Le frequenze raggiunte sono quelle citate pocanzi, mentre un valore interessante è il TDP, che segna il 129%. Su una scheda il cui TDP è di 65W ciò significa che abbiamo raggiunto un assorbimento pari a circa 85W, valore che supera di 10 W la potenza massima erogabile dal solo slot PCI-E. Se fosse stato possibile un ulteriore overvolt, grazie al connettore PCI-E da 6 pin avremmo probabilmente superato i 1500 MHz ad aria, GPU permettendo.
Considerazioni finali–> [conclusione]
[titolo]Design e qualità costruttiva[/titolo]
Il design riprende a grandi linee lo stile delle sorelle “maggiori” basate sullo stesso tipo di dissipatore, il DirectCU II. Sfortunatamente, però, al di sotto delle ventole troviamo un corpo lamellare chiuso, caratteristica che non rende il dissipatore adottato molto efficiente. C’è da dire, inoltre, che la scheda è pensata per sistemi ITX, in quanto il connettore ausiliario di alimentazione è disposto nella parte alta della scheda, e non in coda come da quasi sempre accade: ciò potrebbe causare non pochi problemi di cable management qualora utilizzaste la scheda in un case che non sia ITX. Per il resto, nulla da dire: la scheda è solida e le temperature contenute (nonostante i “difetti”).
[voto=”8″]
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[conclusione]
[titolo]Prestazioni e overclock[/titolo]
Parlando di performance, la scheda è una versione “pompata” della 750Ti reference, sebbene la differenza di prestazioni, in termini di giocabilità, è davvero esigua. C’è da dire che di per sé la scheda ha un ottimo potenziale in overclock, facendo segnare ben 1333 MHz sulla GPU ad aria, con una t.max di 52°C ad una t. ambientale di 27°C. In overclock, la scheda permette di giocare a dettagli medi-alti gran parte dei titoli recenti in Full HD, risoluzione che però rappresenta il limite massimo per questa scheda: oltre, crolla inesorabilmente sotto il peso dei pixels.
[voto=”8″]
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[conclusione]
[titolo]Compatibilità[/titolo]
Sul fattore compatibilità, la scheda dispone di connessione PCI-E 16x di tipo 3.0, retrocompatibile con lo standard 2.0 (non è assicurata la compatibilità su schede madri con connessione PCI-E 16x di prima generazione), mentre da lato alimentatore è suggerito dall’azienda un alimentatore da almeno 400W. Noi di ReHWolution, però, possiamo garantirvi che basta un buon alimentatore da 300W per assicurarvi la piena stabilità operativa.
[voto=”9″]
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[conclusione]
[titolo]Prezzo[/titolo]
La scheda è disponibile ad un prezzo di circa 135€, ovvero praticamente allo stesso prezzo del modello reference, fattore non di poco conto qualora voleste una scheda dal costo esiguo e dalla discreta potenza. Vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali ASUS, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.
[voto=”9″]
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Dopo un’attenta analisi, diamo alla ASUS GeForce GTX 750Ti DirectCU II OC il nostro Hardware Gold Award:
Ringraziamo ASUS Italia per il sample oggi recensito. Seguiteci sui nostri social network:
La recensione
ASUS GeForce GTX 750Ti DirectCU II OC
Una scheda piccola ma abbastanza cattiva da prendere posto in sistemi compatti ma potenti: la versione custom di ASUS della GTX750Ti risulta interessante, soprattutto se puntate ad integrare un sistema ITX da gioco.
Pro
- Overclock di fabbrica
- Prestazioni discrete in FullHD
- Temperature ridotte...
Contro
- ...ma il dissipatore poteva essere più efficiente
- Connettore di alimentazione scomodissimo
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