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ASRock H370M-ITX/ac

Ciro Sdino di Ciro Sdino
10 Giugno 2018
in Schede Madri
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Home Reviews Schede Madri
1.3k
Visualizzazioni

ASRock e Coffee Lake–>

Dopo aver recensito le schede basate su H370 e B360 formato ATX di ASRock, di cui potete leggere la recensione QUI, è giunto il momento di parlarvi della scheda più piccola ma non per questo meno completa H370M-ITX/ac, motherboard mini ITX basata sul chipset H370, come lascia intendere il nome.

Nata come “quasi clone” della Z370M-ITX/ac, la H370M-ITX/ac presenta ovviamente importanti differenze per quanto riguarda la capacità di effettuare overclock, visto il chipset utilizzato alla base di essa, ma non per questo ha lacune in tutto il resto.

Preparatevi ad essere sorpresi dalla quantità di features di cui una scheda tanto piccola ed economica dispone, proseguite nella lettura per scoprirle tutte!

Specifiche tecniche: ASRock H370M-ITX/ac–>

Di seguito le specifiche tecniche della ASRock H370M-ITX/ac; per ulteriori informazioni, per la pagina di download e tutto il resto, vi rimandiamo al sito ufficiale di ASRock (ASRock H370M-ITX/ac):

Essendo una scheda piccola, la H370M-ITX/ac di ASRock ha poco di cui discutere, potreste pensare, ma la quantità di features compresse in così poco spazio è davvero impressionante: prima di tutto, ci troviamo di fronte ad una scheda compatibile con le CPU di 8a generazione di Intel, quindi tutte le cpu 8xxx saranno compatibili, anche quelle K, che però, visto il chipset H370, non saranno compatibili con alcun tipo di overclock, né sulla CPU né sulle RAM, che si vedono limitare la frequenza massima a soli 2666 MHz. Non è un male, visto che sarà un ulteriore modo di risparmiare sul prezzo finale del PC che state assemblando, in un periodo in cui le RAM costano un rene e la promessa dell’anima del vostro primogenito.

Proprio per quanto riguarda le RAM, oltre ad una velocità di 2666 MHz, la capienza massima consentita è di 32 GB, con moduli da 16 GB visto che ci sono soltanto 2 slot per DIMM.

Nonostante la mancanza di OC, non mancano tante features, come una doppia scheda di rete Intel Gigabit Ethernet, che consente di fare teaming e avere, in rete, una velocità massima di trasferimento di 2 Gbps. La connettività Wireless non è trascurata, con il supporto a WiFi 802.11ac a 433 Mbps e Bluetooth 4.2 supportato dal modulo wireless mosso da un Intel AC-3160.

A bordo è presente un singolo slot M.2, 6 porte SATA III, audio 7.1 tramite Realtek ALC892, e le classiche connessioni in output per sfruttare la GPU integrata nei processori, ovvero 2 porte HDMI ed una porta DisplayPort.

Otto sono le porte USB disponibili sul pannello I/O, con 2 USB 2.0 e 6 USB 3.1, 2 di Gen1 e ben 4 di Gen2, ovvero da 10 Gbps, e sebbene non troviamo alcuna porta USB Type-C, trovare così tante porte da 10 Gbps è senza dubbio una piacevole sorpresa. Ah, e non dimentichiamoci del connettore combo PS/2, per i nostalgici o per chi non vuole rinunciare al feeling delle tastiere o mouse di una volta.

Z370: quanto c’è di nuovo?–>

Mettiamo le cose in chiaro fin da subito: i processori Coffee Lake richiederà l’acquisto di una nuova scheda madre. E nemmeno i processori di precedente generazione Kaby Lake sono avan-compatibili con tali schede. Dovreste essere shockati, preoccupati o incazzati? Alcune persone attraverseranno tutti questi “sentimenti” perché dal punto di vista delle features lato chipset, non c’è assolutamente nulla degno di nota che distingua Z370 dai suoi predecessori. Tutti i miglioramenti sono apportati solo da un sistema di power delivery migliorato ed il supporto a memorie dalla frequenza maggiore.

Se invece togliamo le emozioni dall’equazione, potrebbero esserci dei motivi più che validi per passare a Z370, almeno secondo Intel. Ci sono alcuni requisiti molto specifici nelle piste per le memorie affinché lavorino correttamente e consistentemente a 2666 MHz. Tali miglioramenti dovrebbero rendere questa piattiaforma, inoltre, un distruggi-record quando si tratta di frequenze di memoria, visto che essi miglioreranno automaticamente la stabilità sopra i 3600 MHz. Anche la sezione di gestione della corrente ha visto un miglioramento, ma in maniera incrementale, più che ovvio per supportare memorie più veloci ed un maggior numero di core (6 contro i 4 di Kaby Lake e precedenti).

Non dobbiamo inoltre dimenticare che coloro che aggiorneranno all’ottava generazione di processori Intel non saranno quelli che han comprato Kaby Lake con Z270 o Skylake con Z170, quanto piuttosto saranno coloro che hanno ancora sistemi basati su Sandy Bridge, Ivy Bridge o addirittura Broadwell, che finalmente troveranno un motivo più serio per passare ad un nuovo sistema, grazie ai due core in più (rispetto al solito incremento prestazionale dovuto ad una combinazione di miglior processo produttivo e frequenze operative maggiori). Non c’è più bisogno, infatti, di puntare sistemi HEDT per avere così tanti core (rimanendo su Intel, visto che AMD ha processori a 6 core già partendo da 200€, ndr). Inoltre, tale upgrade garantisce l’accesso a features quali M.2, USB Type C 3.1 Gen2, Thunderbolt, NVMe e memorie DDR 4.

Intel Z370 chipset

La prima cosa da capire riguardo a Z370 è che Intel ha cercato di tirare acqua al suo mulino nel materiale marketing e stampa. Invece di elencare il numero di linee PCIe 3.0 che partono dalla CPU (sempre e comunque 16), ora indicano un numero ingannevole definito “linee PCIe 3.0 della piattaforma”, combinando le 16 della CPU e le 24 del chipset per un totale di 40.

Un po’ come con Z270 ci sono 24 linee PCIe, di cui 4 sono dedicate esclusivamente per una connessione NVMe e 4 per il chipset (lasciando la CPU sempre con 16 linee). Nessuna di queste linee può essere in realtà utilizzata per schede grafiche o di espansione, e spesso quelle stesse 16 linee vengono sacrificate per controller Thunderbolt, USB 3.1 Gen2 o trasformate in interconnessioni SATA o USB ulteriori. Onestamente, non ci sono differenze di nessun tipo tra Z270 e Z370, e spetta ai produttori di schede madri fornire layout migliorati, miglior gestione delle linee e più features per rendere “appetibili” i propri prodotti rispetto alla generazione precedente.

Spostandoci ai processori stessi, come detto in apertura, non ci sono cambiamenti di alcuna sorta visto che l’architettura è la stessa utilizzata sia da Kaby Lake che Skylake, con però un numero maggiore di core. Inoltre, a differenza dei processori Ryzen che includono 4 linee in più per storage ad alta velocità e 4 porte USB 3.1 Gen1 (conosciute comunemente come 3.0, ndr) direttamente sul die (il famoso SOC), Intel ha solo le classiche 16 linee separabili in due interfacce 8x. Questo è quanto.

Galleria fotografica: ASRock H370M-ITX/ac–>

Ecco una serie di immagini che ritraggono la ASRock H370M-ITX/ac:

Non ci soffermiamo sulla sezione di alimentazione di queste due schede madri, visto che non è possibile effettuare overclock su di esse e pertanto la “prestanza” delle fasi è inutile da discutere.

Configurazione di sistema e metodologia di test–>

La configurazione utilizzata per i test è la seguente:

Sistema H370 Review Fornito da Dove acquistare
CPU  Intel Core i7 8700k LINK  ReHWolution Amazon
Cooling  Noctua NH-U12S LINK  Noctua Amazon
Mainboard  ASRock H370M-ITX/ac LINK ASRock Amazon
RAM  G.Skill TridentZ RGB 16 GB 3600 MHz @ 2666 MHz 13-13-13-28 1T tRFC 240 – ReHWolution  Amazon
VGA  Sapphire Radeon RX 580 Nitro+ OC 8 GB LINK Sapphire  Amazon
Soundcard  – – –  –
Storage  Patriot Hellfire 240 GB M.2 SSD LINK Patriot Amazon
PSU  Seasonic PRIME Gold 850W LINK Seasonic Amazon
Case  Streacom OpenBenchTable BC-1 – Streacom Amazon
Monitor
  • LG 27UD59-W 4K IPS Display
  • Acer CB280HK 4K Display
 – ReHWolution Amazon
Keyboard  Cooler Master MasterKeys Pro L GTX Edition LINK Cooler Master Amazon
Mouse  Razer Lancehead Wireless LINK Razer Amazon
OS  Windows 10 Pro x64 April 2018 – ReHWolution Amazon

Benchmark sintetici:

  • SuperPI 1.5 mod XS 1M e 32M
  • WPrime 1.55 32M e 1024M
  • Cinebench R11.5
  • Cinebench R15
  • AIDA64 Photoworxx
  • AIDA64 ZLib
  • AIDA64 AES
  • AIDA64 Hash
  • AIDA64 VP8
  • AIDA64 SinJulia

Benchmark grafici:

  • Ashes of the Singularity, preset Crazy, 1080p, benchmark CPU Focused (DX12)
  • 3DMark Fire Strike (DX11)
  • 3DMark Time Spy (DX12)

ndr Di recente Ashes of the Singularity è stato “accorpato” ad Ashes of the Singularity Escalation, e da allora abbiamo notato punteggi più elevati nei CPU test, probabilmente perché è stato cambiato qualcosa in termini di codice/ottimizzazione.

Benchmark sintetici: AIDA64–>

AIDA64 è uno strumento di analisi, diagnostica e benchmarking per sistemi Windows (e più recentemente, Android), che dispone di una vastissima suite di benchmark e che è diventato, nel tempo, un software di riferimento tra utenti e professionisti per il moitoraggio e il confronto di tutto l’hardware all’interno del proprio PC.

CPU Photoworxx

Questo benchmark esegue diverse operazioni comuni utilizzate durante il fotoritocco. Per la precisione, esegue un numero di operazioni di modifica su un’immagine RGB molto larga.

Questo benchmark stressa le unità SIMD della CPU e il sottosistema delle RAM. CPU Photoworks usa laddove presenti le librerie di istruzioni x87, MMX, MMX+, 3DNow!, 3DNow!+, SSE, SSE2, SSE3, SSE4.1, SSE4A, AVX, AVX2 e XOP e trae beneficio di NUMA, HyperThreading, sistemi multiprocessore e multicore.

CPU ZLib Benchmark

Questo benchmark integer misura le prestazioni combinate di CPU e memorie tramite la libreria di compressione open source ZLib. Il test CPU ZLib utilizza solo le istruzioni base x86 ma ciononostante è un buon indicatore delle prestazioni generali del sistema.

CPU AES Benchmark

Questo benchmark misura le prestazioni della CPU utilizzando la crittografia dati AES (Advanced Encryption Standard). In crittografia, AES è uno standard di crittaggio a chiave simmetrica, ed è utilizzato in svarati strumenti di compressione come 7-zip, WinRAR, WinZIP e anche in soluzioni di encrypting come BitLocker (Windows), FileVault (Mac OSX) e TrueCrypt (open source). Il test AES Benchmark usa le appropriate istruzioni x86, MMX e SSE 4.1, ed è accelerato a livello hardware su processori abilitati tramite il set di istruzioni AES-NI. Questo test rileva e sfrutta HyperThreading, sistemi multiprocessore e multicore.

CPU Hash Benchmark

Questo benchmark misura le prestazioni CPU utilizzando l’algoritmo di hashing SHA1 definito nella FIPSPS 180-3. Il codice dietro questo benchmark è compilato in Assembly, e più importante, utilizza librerie di istruzioni MMX, MMX+, SSE, SSE2, SSSE3 e AVX, con prestazioni superiori su processori che supportano tali instruction sets.e on supporting processors.

FPU VP8 / SinJulia Benchmarks

Il benchmark di AIDA FPU VP8 misura le prestazioni di compressione video utilizzando il codec di Google VP8 (utilizzato per i file WebM) aggiornato alla versione 0.9.5 e stressa l’FPU (Floating Point Unit) della CPU. Il test codifica fotogrammi video dalla risoluzione di 1280×720 in 1 pass ad un bitrate di 8 Mbps con impostazioni di qualità massima. Il contenuto dei fotogrammi viene poi generato dal modulo FPU Julia. Il codice che gestisce questo benchmark utilizza librerie MMX, SSE2 e SSSE3. SinJulia, invece, misura le prestazioni in floating point a precisione estesa (conosciuta anche come 80-bit) tramite il calcolo di un singolo fotogrammi di un frattale “Julia” modificato. Il codice di questo benchmark è scritto in Assembly, e utilizza istruzioni trigonometriche ed esponenziali x87.

Benchmark sintetici 2D: SuperPI e WPrime–>

SuperPI

Un metodo tradizionale per verificare le prestazioni del proprio PC è utilizzare SuperPI mod 1.5 XS: il programma si occupa di calcolare dalle 16k ai 32M di cifre dopo la virgola del π, con una scalabilità clock per clock davvero sorprendente per un programma creato nel 1995. Il programma calcola l’efficienza single-threaded piuttosto che quella multithreaded:

WPrime

Insieme al calcolo delle cifre dopo la virgola del π, un altro metodo valido per verificare le performance del proprio PC è utilizzare WPrime, da noi usato nella versione 1.55 (la stessa valida per i benchmark di HWBot), che consente di trovare dai 32M ai 1024M di numeri primi. Il programma scala enormemente in presenza di CPU multi-core, rappresentando un valido benchmark per il calcolo dell’efficienza multithreaded:

Benchmark sintetici: Cinebench R11.5 e Cinebench R15–>

Cinebench R11.5 e R15

Come da tradizione (e in questo caso particolare, utilizzarli è obbligatorio, come vedrete), fanno capolino tra i benchmark con cui testiamo le prestazioni di un sistema anche le ultime due release di Cinebench, rispettivamente la R11.5 e la R15. Entrambi i test utilizzano un approccio simile di testing: i benchmark utilizzano svariati algoritmi per stressare tutti i core disponibili per renderizzare una scena 3D fotorealistica nel minor tempo possibile. In particolare, con il benchmark nella versione R15, la scena del test contiene approssimativamente 2000 oggetti contenenti più di 300’000 poligoni totali, e usa riflessi sia definiti che sfocati, ombre e luci a zona, shaders procedurali, antialiasing e tanto altro ancora. Questo benchmark può effettuare misurazioni fino ad un massimo di 64 threads, con il risultato che viene fornito in punti (Points): ovviamente, più punti totalizzate, più potente sarà il vostro sistema:

Benchmark 3D: 3DMark, Ashes of the Singularity–>

3DMark Fire Strike e Time Spy

In concomitanza con il lancio di Windows 8, Futuremark ha lanciato il nuovo 3DMark, chiamato appunto 3DMark, senza alcun numero riconoscitivo, a segnare la forte integrazione che ha con qualsiasi sistema, da Android a Windows a iOS a OSX, dando per la prima volta la possibilità di paragonare le prestazioni su smartphone e PC fisso in maniera schematizzata e professionale. Il benchmark dispone di svariati test, di cui utilizziamo i più intensivi per mettere alla prova le schede video.

Tra questi, il più impegnativo è il Fire Strike, che spinge la tessellazione a livelli davvero elevati, e che “vanta” due versioni ancora più spinte: Extreme (con scene pre-renderizzate a 2560×1440) ed Ultra (scene pre-renderizzate a 3840×2160, ovvero 4K). Purtroppo, a nostra disposizione

Recentemente, invece, è stato introdotto il benchmark Time Spy, che testa le prestazioni delle GPU sfruttando le nuove API Microsoft DirectX 12, con scene pre-renderizzate a 2560×1440:

Ashes of the Singularity

Ashes of the Singularity è quello che Stardock (la software house creatrice del gioco) definisce come un gioco strategico di warfare planetario, e con le sue mappe enormi e le migliaia di unità a schermo durante i combattimenti full-scale, non si può far altro che dare ragione all’azienda.

Ciò che viene spesso associato ad Ashes è l’incredibile onere che applica ai sistemi grafici (e non solo, il gioco è famelico di core e GHz), tramite l’utilizzo di DirectX 11 e 12. Il preset Crazy è in grado di mettere in ginocchio qualsiasi GPU in commercio già alla risoluzione Full HD. Il gioco si avvale del supporto alle tecnologie AMD, prendendo spunto dal motore grafico Nitrous utilizzato in uno dei primi benchmark per Mantle, Star Swarm:

Considerazioni finali–>

[conclusione]

[titolo]Design, qualità costruttiva e software[/titolo]

Per una scheda di circa 130 €, la H370M-ITX/ac è senza dubbio un prodotto caratterizzato da una discreta qualità costruttiva (anche se il mingherlino dissipatore delle fasi fa calare un po’ il livello generale), da un design che si sposa perfettamente con qualsiasi configurazione (anche se, essendo una ITX, ne vedrete ben poco una volta installato il resto delle componenti) e dal software ASRock che, come da tradizione, permette di gestire la velocità delle ventole in modo semplice ed immediato.

[voto=”8″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Performance[/titolo]

In termini di prestazioni, la scheda si comporta bene, ma la mancante possibilità di settare le RAM, nemmeno secondo il profilo XMP; ne penalizza inevitabilmente il livello di performance, come è stato possibile notare dai grafici dei benchmark eseguiti per testare la scheda. C’è da dire, comunque, che vista la prossimità tra socket e moduli RAM, le prestazioni non ne risentono in modo eccessivo, e vi permetterà di giocare a qualsiasi cosa vogliate senza penalizzare le performance del sistema.

[voto=”8″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Compatibilità e connettività[/titolo]

Sul fronte della connettività, la scheda mi ha sorpreso particolarmente per il fatto che, nel pannello I/O, siano presenti ben 4 porte USB 3.1 Gen2 a 10 Gbps, permettendo di utilizzare dispositivi ad altissima velocità (quali SSD esterni) in gran numero. Si nota la mancanza di una porta USB Type-C, ma non è la fine del mondo, visto che i dispositivi che la utilizzano sono ancora pochi.

Il WiFi, purtroppo, è a soli 433 Mbps, e in alcuni casi (come ad esempio il mio, che ho una connessione 1000 Mega) potrebbe essere un punto a sfavore della H370M-ITX/ac.

[voto=”8″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Prezzo[/titolo]

Il prezzo della ASRock H370M-ITX/ac è di circa 125 €, e considerando tutto quello che è stato “compresso” in un formato così compatto, ci sembra un prezzo bilanciato, sì, ma spaventosamente vicino alla Z370M-ITX/ac, di cui condivide il 100% del layout a parte il chipset diverso. C’è da dire, però, che tra H370 e Z370, l’unica differenza è la possibilità di fare overclock, e in questo caso, non crediamo che sulla Z370 ci siano abbastanza fasi da garantire un OC stabile quotidiano spinto, relegando tale compito alla Fatal1ty Z370 Gaming-ITX/ac, scheda con più fasi di alimentazione e un sistema di raffreddamento VRM più voluminoso

Come al solito, vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali ASRock, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.

[voto=”8″]

[/conclusione]

La ASRock H370M-ITX/ac è una mainboard compatta, completa, dal layout organizzato e a cui non manca nulla in connettività e features. Ciò non significa che la scheda sia senza difetti: notiamo infatti l’assenza di una porta USB Type-C, di certo non fondamentale ma comunque siamo nel 2018, e sempre più dispositivi la adottano; oltretutto, il WiFi presenta una velocità massima di soli 433 Mbps, e, sempre nel 2018, una velocità di almeno 866 Mbps è da considerarsi uno standard. Poco male, la scheda riceve comunque il nostro Hardware Gold Award, per il valore dimostrato durante le battaglie dei nostri benchmark:

Ringraziamo ASRock per i sample oggi recensiti; per leggere ogni settimana nuove recensioni seguiteci sui nostri social networks:

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Per oggi è tutto dal vostro Ciro redazionale, un saluto e alla prossima review!

La recensione

ASRock H370M-ITX/ac mini ITX Motherboard

8 Punteggio

La ASRock H370M-ITX/ac è una mainboard compatta, completa, dal layout organizzato e a cui non manca nulla in connettività e features.

Pro

  • Design gradevole e adattabile a qualsiasi configurazione
  • Connettività ampia...

Contro

  • ...ma nessuna porta USB Type-C e WiFi a soli 433 Mbps nel 2018 sono inaccettabili
  • Prezzo migliorabile

Riassunto della recensione

  • Design, qualità costruttiva e software 0
  • Performance 0
  • Compatibilità e connettività 0
  • Prezzo 0

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Ciro Sdino

Ciro Sdino

Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.

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