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Lexar Jumpdrive M10 Secure 16 GB | Recensione

Ciro Sdino di Ciro Sdino
14 Aprile 2014
in News
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Home News
372
Visualizzazioni

Introduzione: Lexar Memory–>

lexar-logo

Che si tratti di scattare foto in alta risoluzione, o di registrare filmati ultradefiniti, o che si tratti di trasferire file di piccole e grandi dimensioni, Lexar ha sempre saputo fornire ai propri utenti lineup degne di nota, tanto da guadagnarsi il posto di unità di storage standard per le fotocamere digitali di Canon e Nikon. L’azienda si occupa della divisione flashdrives e memory card per una compagnia ben più nota e grandiosa, che affonda i suoi albori nelle origini delle memorie per PC: parliamo, ovviamente, di Micron Technology.

Sul fronte storage, l’offerta di Lexar è davvero completa, e oggi analizzeremo una pendrive USB 3.0 dotata di features dedicate a coloro che vogliono proteggere i propri dati.

Lexar Jumpdrive M10 Secure.
Lexar Jumpdrive M10 Secure.

Stiamo parlando della Lexar Jumpdrive M10 Secure, proseguite alla prossima pagina per la recensione completa!

Lexar Jumpdrive M10 Secure 16 GB : specifiche tecniche–>

Di seguito, la tabella delle specifiche tecniche del flashdrive, ulteriori informazioni sono consultabili in versione integrale sul sito ufficiale del produttore (Lexar):

Specifiche tecniche della Lexar Jumpdrive M10 Secure 16 GB.
Specifiche tecniche della Lexar Jumpdrive M10 Secure 16 GB.

La Lexar Jumpdrive M10 Secure da 16 GB è una pendrive dotata di connessione USB 3.0 e con features di crittazione AES a 256 bit grazie al software che troviamo precaricato nell’unità stessa. Compatibile con sistemi Windows e Macintosh, sulla pendrive è presente un indicatore a LED che rappresenta la percentuale di occupazione dell’unità, in modo da avere presente lo spazio ancora a disposizione. La versione da 16 GB presenta velocità di lettura e scrittura pari rispettivamente a 100 MB/s e 20 MB/s. Per il software incluso, vi rimandiamo al video della Lexar stessa:

Galleria fotografica: Lexar Jumpdrive M10 Secure 16 GB –>

Di seguito, alcune immagini della confezione e del drive:

Configurazione di prova e metodologia di test–>La configurazione utilizzata per i test è la seguente:

Processore  Intel Core i7 4770k (delidded)
Dissipatore CRYORIG R1 Universal
Scheda Madre  Gigabyte Z87X-OC Force
RAM  Kingston HyperX Predator 16GB 2133MHz
Scheda Video  Sapphire Radeon R9 290X w/ Arctic Accelero Xtreme IV
Scheda Audio  Integrata
HDD/SSD
  • Corsair Force LS 240 GB
  • Western Digital Caviar Green 2TB
Alimentatore  Seasonic SS1000XP
Case  Corsair Obsidian 750D
Monitor  EIZO FlexScan EcoView EV2736WFS
Tastiera  Corsair Vengeance K95
Mouse  Corsair Vengeance M95
S. Operativo  Windows 8.1 Pro x64

I software utilizzati per i test:

  • Crystal Disk Mark
  • ATTO Disk Benchmark

Test: ATTO Disk Benchmark–>

Innanzitutto, utilizziamo ATTO Disk Benchmark per verificare le prestazioni dichiarate dal produttore:

ATTO Disk Benchmark.
ATTO Disk Benchmark.

In ATTO, le prestazioni dichiarate sono confermate e superate del 50% in lettura e del 10% in scrittura: ciò significa che ancora una volta alla Lexar sono stati decisamente conservativi sui dati dichiarati. ATTO è un benchmark sintetico che esprime i limiti teorici di trasferimento di un’unità di storage, pertanto i valori in esso rilevati vanno presi con le pinze.

Test: CrystalDiskMark–>

Ora, i risultati rilevati tramite CrystalDiskMark:

Crystal Disk Mark.
Crystal Disk Mark.

CDM conferma i risultati ottenuti in ATTO: 150 MB/s in lettura e 23 MB/s in scrittura in modalità sequenziale (che su una pendrive è la serie di valori che ci interessa).

Considerazioni finali–>

[conclusione]

[titolo]Design e qualità costruttiva[/titolo]

La pendrive, seppur utilizzando materiali plastici nella sua totalità, risulta solida e pratica, grazie alla cover con slide che consente di coprire la porta USB 3.0 e proteggerla dagli agenti atmosferici. L’indicatore a LED per la capacità occupata è una trovata geniale.

[voto=”7″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Prestazioni[/titolo]

Sebbene la pendrive abbia un bus USB 3.0, le prestazioni in scrittura sono esigue in confronto a quelle in lettura: ci saremmo aspettati delle performance superiori in quell’ambito, vista soprattutto la capienza da 16 GB. Comunque sia, 150MB/s in lettura sono impressionanti per una soluzione che, comunque, fa parte della fascia entry-level della proposta Lexar.

[voto=”7″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Compatibilità[/titolo]

La pendrive è compatibile con lo standard USB 3.0, con retrocompatibilità di tipo USB 2.0 e probabilmente anche di tipo USB 1.1, ovviamente per avere a disposizione le prestazioni massime consigliamo di collegare il drive ad una presa USB 3.0 sul retro della scheda madre, in modo da avere un segnale pulito al massimo e non disturbato da eventuali interferenze elettromagnetiche.

[voto=”9″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Prezzo[/titolo]

Il prezzo della Lexar Jumpdrive M10 Secure da 16 GB è di 21.99€ presso i rivenditori autorizzati, portando la barra del prezzo a circa 1€ per GB. Considerate le features di encryption e l’indicatore visivo di riempimento, ci sembra un costo del tutto adeguato a quanto offerto.. Vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali Lexar, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.

[voto=”8″]

[/conclusione]

Silver Award - Hardware

Ringraziamo Lexar Memory per il sample inviatoci ed oggi oggetto della nostra recensione.

Un saluto dal vostro cibernetico Hades, ciao!

La recensione

Lexar Jumpdrive M10 Secure 16 GB

Una pendrive dotata di encrypting AES a 256 bit e pannello LCD per la percentuale di riempimento: la Lexar Jumpdrive M10 Secure da 16 GB è una proposta entry-level con alcune features davvero particolari.

Pro

  • USB 3.0
  • Indicatore visivo di riempimento
  • Opzioni per l'encrypting in AES a 256 Bits

Contro

  • Lenta in scrittura
  • Alquanto plasticosa

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Ciro Sdino

Ciro Sdino

Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.

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