Bethesda Softworks, un tempo conosciuta come Bethesda Game Studios, è una software house con esperienza pluridecennale nel campo del gaming, in particolare nei giochi di ruolo. Nata nel 1986 a Bethesda, omonima città del Maryland che “presta” il nome alla SH, da sempre BS costituisce il punto di riferimento per i giochi di ruolo, siano essi su computer o su console. Indimenticabile è la serie Fallout (inizialmente sviluppata da Interplay Entertainment) che con il terzo capitolo prima e con New Vegas poi ha preso con mano ferma il titolo di miglior gioco RPG con elementi FPS e Action tuttora giocatissimo. Ovviamente, la serie più importante di Bethesda è quella di The Elder Scrolls, cominciata nel lontano 1994 con The Elder Scrolls: Arena, proseguita nel 1996 con The Elder Scrolls II: Daggerfall, a cui è succeduto The Elder Scrolls III: Morrowind con le espansioni Tribunal e Bloodmoon, “chiudendo” la saga con gli ultimi due capitoli Single Player: Oblivion nel 2006 e Skyrim nel 2011.
Dopo The Elder Scrolls: Skyrim, Bethesda e Zenimax hanno annunciato di essere al lavoro su una versione MMO, Persistent World del mondo di Tamriel, rilasciando contemporaneamente la dichiarazione che affermava: Skyrim sarà il nostro ultimo gioco Single Player. Notizie positive e negative annunciate insieme, che però hanno fatto pendere l’ago della bilancia a favore dell’incredibile Hype generato dall’annuncio di The Elder Scrolls Online. Oggi, dopo un paio di settimane nei mondi imperiali, vi presentiamo la recensione di questo acclamatissimo gioco di Bethesda, che non deluderà né gli appassionati né coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta al mondo delle pergamene dell’anziano. Buona lettura!
Requisiti e configurazione di test–> Il titolo presenta i seguenti requisiti:
Requisiti esigui per un gioco la cui grafica non è certo di secondo livello; si parla, certo, di requisiti minimi per la qualità minima del gioco, ma la scalabilità del motore grafico è davvero ottima, permettendo di gustare appieno Tamriel e i suoi paesaggi variegati, che vanno dalle distese ghiacciate fino ai deserti a perdita d’occhio.
Con tale configurazione, è stato possibile giocare a TES: O a 2560×1440 con tutte le impostazioni al massimo, godendo appieno della grafica di alto livello del gioco. Il gioco non è sviluppato in collaborazione con NVIDIA o AMD, pertanto non ci sono particolari impostazioni specifiche dei brand da attivare. Per giocare a The Elder Scrolls Online sarà necessario pagare un abbonamento di 12.99€ al mese, per un totale di circa 160€ all’anno. Una somma senz’altro consistente, sebbene gli utenti console (che vedranno il gioco tra sei mesi) dovranno pagare anche il proprio abbonamento Premium (PSN+ e Xbox Live Gold) oltre alla monthly fee del gioco.
Trama: un prigioniero salvato da un fantasma–>
La cella in cui il gioco ha inizio.
Il gioco comincia con il nostro personaggio rinchiuso in una cella, sì, proprio in una prigione. Dopo pochi attimi compare una presenza spirituale di un profeta (IL profeta), che ci parla di una profezia di cui noi siamo i portatori. Subito dopo, un nostro “compagno” di prigionia viene ad aprire la nostra cella. Da lì, inizia la fase di “Tutorial” del gioco, che insegna in modo pratico e semplice le basi del gioco: movimento, telecamera, combattimento, dialoghi.
Il nostro “salvatore” dalla prigionia.
Già dalle prime fasi di gioco capiamo quanto il ruolo del protagonista (noi) sia fondamentale nel grande piano “divino” volto a salvare il mondo dal male supremo (cliché, cliché ovunque), e fin da subito ci troveremo di fronte a nemici giganteschi (e fortissimi) e boss enormi. Essendo un gioco online con svariate branches di quest, raccontare tutta la trama del gioco risulta impossibile, anche perché siamo a circa un mese dal rilascio del gioco e i contenuti verranno rilasciati completamente su un lungo arco di tempo, quindi in linea di massima faremo da corrieri/maghi/factotum di tutti i personaggi principali delle terre di Tamriel, affinché si possa salvare il mondo dalle grinfie dei cattivi o semplicemente accrescere il proprio potere.
Alcune sezioni di gioco richiederanno travestimenti, sezioni in “stealth” o più semplicemente la risoluzione di alcuni enigmi, altre sezioni invece richiederanno una mount (cavalcatura) per far sì che il gioco non diventi pesantissimo (gli spostamenti a piedi sono lenti, viste le dimensioni delle terre di gioco). Per fortuna, Bethesda ci ha fornito una Digital Imperial Edition che consente di avere, oltre a svariate mappe per segreti sparsi in giro per Tamriel, una cavalcatura ad una sola moneta d’oro (invece delle svariate centinaia di quelle del gioco tradizionale), il che rende tutto molto più semplice fin dai primi momenti di gioco.
Gameplay: caratterizzazione del proprio personaggio–> La fase di creazione del personaggio è un “must” nella saga, oltre che in qualsiasi MMORPG in circolazione, eccezion fatta, forse, per tutti i jRPG che hanno classi e personaggi precaratterizzati, senza possibilità di personalizzazione. Per fortuna, The Elder Scrolls Online ha una fortissima differenziazione dei PG, con una vastissima scelta di razze, classi, alleanze e aspetti. Di seguito, una galleria di alcune delle innumerevoli possibilità di creazione:
Le combinazioni sono molto più numerose, ma si parla di un numero pari a milioni di possibilità, pertanto circa 30 immagini sono forse poche, ma comunque tante per mostrare una fortissima customization del proprio character.
Gameplay: il sistema di combattimento e di quest–> Il combattimento è molto dinamico: potrete infatti scansare i colpi degli avversari semplicemente uscendo dalla loro traiettoria. Alcuni nemici mostrano sul terreno indicatori di bersaglio: una volta fuori da essi, sarete al sicuro. Alcuni nemici hanno spell e attacchi inevitabili, ma il numero di essi è abbastanza ridotto da garantirvi un’ottima sopravvivibilità anche in condizioni estreme, come ad esempio un’area inesplorata di livello superiore al vostro, o qualche “orda” di nemici, a patto ovviamente di essere più veloci di loro.
Area di attacco di uno dei “mobs” che troviamo nelle terre di Tamriel.
Con TES:O è stata introdotta la possibilità di effettuare il parry (la parata), che oltre a ridurre sensibilmente i danni causati dai nemici permette di stordirli in modo da dar loro il colpo di grazia. Tale sistema torna molto utile nel caso foste circondati da numerosi personaggi avversari con poche possibilità di fuga.
Animazione della parata con il nemico stordito. Sarà possibile anche parare con arco e frecce.
Il sistema di quest prende pieno spunto dalle interazioni viste nei precedenti capitoli di TES e di Fallout: ogni scelta nei dialoghi, infatti, caratterizzerà il proseguimento della storia, le reputazioni con le varie gilde (Gilda degli assassini, dei mercanti e via discorrendo) e con le varie alleanze, dando quindi un certo grado di libertà di scelta nella storia ad ogni giocatore. Ovviamente, ogni questline sarà indipendente da quella scelta dagli altri players; sarà possibile, però, formare party in modo da velocizzare il completamento delle quest a requisiti multipli, così da rendere l’esperienza di gioco più immediata e scorrevole.
Le prime quest saranno senza scelte ma più avanti nel gioco la decisione nei dialoghi segnerà da che parte stiamo in conflitti, guerre e dispute. Da notare: quella nello screenshot assomiglia tremendamente a Brienne di Game of Thrones.Con l’avanzare del gioco le nostre decisioni calmeranno le acque o getteranno benzina sul fuoco di liti familiari e guerre tra alleanze.
Considerazioni finali–>
Prendere un progetto grande come The Elder Scrolls e renderlo un mondo persistente, con interazioni tra (teoricamente) milioni di giocatori e questlines interattive non è un compito semplice: Zenimax e Bethesda, però, sono riusciti appieno nel proprio compito. L’ultimo The Elder Scrolls a cui ho giocato è stato Morrowind con le relative espansioni, pertanto vedermi catapultato in un mondo dalla grafica avvenente, dai nomi familiari e dalle ambientazioni che sono a metà tra il “vissuto” e il “esplorami al 100%”. The Elder Scrolls Online è un “esperimento” ben riuscito, con una curva di apprendimento comoda ma non troppo, una trama inizialmente scontata ma poi piena di colpi di scena (non posso spoilerarvi nulla), con un sistema di combattimento dinamico e intuitivo ed un sistema di quest e dialoghi che permette di personalizzare la propria esperienza di gioco al meglio.
Secondo il nostro parere, The Elder Scrolls Online merita il Gaming Platinum Award, mancando la perfezione per alcune texture non proprio definitissime ed un sistema di abbonamento forse troppo costoso per il genere: se fosse costato già due o tre € in meno al mese sarebbe stato più appetibile ad una vasta fetta di players.
Un saluto, da Hades, alla prossima recensione!
La recensione
The Elder Scrolls Online
The Elder Scrolls Online ci catapulta nelle terre di Tamriel, portando la tipica esperienza di gioco single player a livelli più coinvolgenti e con la componente MMO.
Pro
Grafica di alto livello
Gameplay immersivo
Sistema di combattimento dinamico
Trama coinvolgente
Contro
Alcune texture sono a bassissima risoluzione: stonano col resto della grafica next-gen
Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.
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